(Minghui.org) Vengo dalla città di Qinhuangdao, provincia dello Hebei. Negli ultimi anni gli arresti e le molestie nei confronti dei praticanti locali della Falun Dafa sono stati così intensi da compromettere seriamente i nostri sforzi per contrastare la persecuzione e salvare esseri senzienti.

Di fronte a una situazione del genere, sento che ognuno di noi condivide la responsabilità di eliminare questa ingerenza. Come coltivatori, dovremmo esaminare noi stessi e purificare il nostro campo dalle sostanze degeneranti che non sono in linea con la Fa. Tutte le interferenze e i problemi sono il riflesso delle lacune nella nostra coltivazione. Quando la persecuzione avviene su larga scala, significa che nella maggior parte di noi ci sono problemi di coltivazione.

Il Maestro ha detto:

“Tuttavia, quando alcuni nostri studenti incontrano queste interferenze, spesso bloccano il problema in nome della Dafa, anziché esaminare se stessi, si appoggiano alla Dafa per allontanare i problemi. Per esempio dicono: “Quello è venuto a sabotare la nostra Fa!” Non cercano la causa in se stessi per capire perché è accaduto un fatto del genere: “È perché abbiamo fatto qualcosa in modo sbagliato? È perché non ho fatto bene le cose? Si tratta forse di un avvertimento o di una prova”?” (Insegnamento della Fa nella Conferenza in Europa)

Parlando con molti altri praticanti, ho riscontrato tra noi i seguenti problemi.

Prima di tutto non abbiamo formato un corpo unico, mancavamo di compassione l’uno per l’altro. Quando un praticante incontrava un problema, invece di mostrarglielo benevolmente o cercare di aiutarlo a migliorare in base alla Fa, lo criticavamo e lo respingevamo. Anche coloro che lavoravano insieme per salvare i praticanti detenuti erano spesso in disaccordo e si incolpavano a vicenda. Dovremmo tutti metterci in una posizione inferiore. Quando sorgono conflitti, dovremmo ringraziare l’altra parte, avere il coraggio di ammettere che avevamo torto ed essere più tolleranti e collaborativi.

In secondo luogo, quando lavoriamo per salvare i praticanti, ci concentriamo solo su come farli uscire dai centri di detenzione senza mostrare compassione per gli esseri senzienti che lavorano nei dipartimenti di polizia o nei tribunali. A volte nei nostri cuori li abbiamo addirittura incolpati per aver partecipato alla persecuzione. Con questa mentalità, quando scrivevamo lettere per convincerli a “fare del bene”, come potevano essere efficaci? Dovremmo capire che anche loro hanno urgente bisogno del nostro aiuto.

Terzo punto, molti di noi non riescono a tenere il passo con la coltivazione personale. Alcuni non riuscivano a interagire adeguatamente con i praticanti del sesso opposto, altri non mostravano il dovuto rispetto per il Maestro Li e la Fa, e altri ancora avevano un forte attaccamento al mettersi in mostra e sentimenti di gelosia, compresi i coordinatori. Quando abbiamo fatto progressi, alcuni praticanti si prendevano il merito, volevano convalidare se stessi, invece che la Fa.

In quarto luogo, alcuni praticanti erano attaccati all’uso di dispositivi elettronici, mentre altri si opponevano fortemente e non cercavano di sfruttare al meglio la tecnologia. Ciò ha causato anche alcune lacune tra i praticanti locali.

Ho capito che per eliminare la persecuzione dobbiamo prima respingere i pensieri negativi sugli altri praticanti e formare veramente un corpo unico. Non siamo qui per avere un ambiente confortevole, ma per assistere al meglio il Maestro nella rettifica della Fa e nel salvare esseri senzienti.

Capisco che il male abbia già perso molto terreno e che la persecuzione sia nella sua fase finale. Non dovremmo lasciarci confondere dall’illusione della lotta finale del male. Finché abbiamo ampi pensieri retti, il male non rappresenta nulla per noi.

Per i coltivatori, qualunque cosa accada, è un’opportunità per migliorare nella nostra coltivazione e nel salvare le persone. Finché coltiviamo noi stessi, il Maestro ci ‘manterrà la porta aperta’.

Nota dell’editore: Questo articolo rappresenta soltanto l’attuale comprensione dell’autore, destinata alla condivisione tra i praticanti, in modo da permetterci di seguire le parole del Maestro: “confrontatevi nello studio e nella coltivazione… ” (“Coltivazione salda”, Hong Yin)