(Minghui.org) Dopo quasi due anni in fuga per nascondersi dalla polizia, una donna di 58 anni della città di Zibo nella provincia dello Shandong, è stata arrestata e condannata a tre anni per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il calvario di Zhou Lizhi deriva da un precedente arresto, avvenuto il 14 marzo 2020 insieme a un’altra praticante, Yao Guihua. In quel periodo, quando la pandemia di COVID-19 era all’apice, Zhou e Yao, che vivono entrambe nel distretto di Zichuan, si sono recate nella vicina città di Shangjia, nel distretto di Wenchanghu, per distribuire materiale informativo del Falun Gong.

Poiché la pratica del Falun Gong ha risolto il suo problema al collo, il mal di testa, il mal di schiena e la cinetosi, Zhou sperava che le informazioni avrebbero permesso ad altre persone di identificarsi con i principi di Verità-Compassione-Tolleranza e di godere dei benefici per la salute della pratica spirituale, per proteggersi meglio dal virus. Due abitanti del villaggio, Wang Wanlian e Wang Yanjun, hanno denunciato le donne alla polizia.

Il direttore Zhang Bin e l’ufficiale Liu Deyao della stazione di polizia della città di Shangjia hanno arrestato Zhou e Yao. Nei due giorni successivi entrambe sono state interrogate alla stazione di polizia per tre volte, ma si sono rifiutate di firmare i verbali degli interrogatori.

Alcune ore dopo il loro arresto gli agenti del dipartimento di polizia del distretto di Wenchanghu e della stazione di polizia della città di Shangjia hanno fatto irruzione nelle loro abitazioni, confiscando loro i libri e le foto del fondatore del Falun Gong, il materiale informativo, le stampanti e i computer portatili.

A causa della pandemia, il locale centro di detenzione ha rifiutato di ammetterle in prigione e, il 15 marzo 2020, le donne sono state rilasciate su cauzione.

Il 10 maggio 2020, guidati dai loro omologhi della stazione di polizia della città di Lingzi nel distretto di Zichuan, gli agenti della stazione di polizia della città di Shangjia si sono recati nelle rispettive abitazioni di Zhou e Yao, per ordinare loro di firmare i documenti del caso da presentare alla procura distrettuale di Zichuan. Una di loro ha firmato il documento, l’altra no (non è chiaro quale delle due).

Un anno dopo, il 12 maggio 2021, Liu Kexue, vice capo della stazione di polizia della città di Lingzi, e gli agenti della stazione di Shangjia hanno arrestato le donne e le hanno portate in ospedale per gli esami fisici. Entrambe sono state condotte in una delle stazioni di polizia, dove sono state interrogate e sottoposte al prelievo delle impronte digitali, oltre a essere fotografate contro la loro volontà. Nel pomeriggio sono state rilasciate.

Due giorni dopo Yao è stata nuovamente arrestata e trattenuta nel centro di detenzione della città di Zibo. All’inizio di giugno 2021 la stazione di polizia della città di Shangjia le ha comunicato, in un incontro virtuale, che il suo arresto era stato approvato dalla procura. La donna si è rifiutata di firmare il mandato.

Il 1° settembre 2021 il tribunale distrettuale di Zichuan ha ascoltato il caso di Yao e, il 23 settembre dello stesso anno, l’ha condannata a tre anni di prigione e multata di 5.000 yuan (circa 650 euro). L’ingiusta condanna è stata preceduta da una precedente a quattro anni di prigione, sempre per aver praticato il Falun Gong.

Per evitare di essere condannata, Zhou ha vissuto da sfollata per nascondersi dalla polizia, ma l’8 giugno scorso è stata arrestata dagli agenti della stazione della polizia stradale di Banyang. Il 15 agosto è stata condannata a tre anni ed è ora in attesa dell’esito del suo appello.

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