(Minghui.org) La famiglia di Liu Hongshu ha perso i contatti con lui, pochi mesi dopo che aveva finito di scontare una pena detentiva di tre anni per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. Si sospetta che l’uomo sia stato nuovamente arrestato, questa volta per aver sporto denuncia contro i responsabili che lo avevano mandato in prigione.
La condanna a tre anni scontata da Liu, di 56 anni, della contea di Qishan nella provincia dello Shaanxi, deriva dal suo arresto avvenuto il 27 settembre 2020. Dopo la sentenza del settembre 2021 gli è stato ordinato di scontare la pena nel carcere di Yangling, dove è stato brutalmente torturato. Ha iniziato uno sciopero della fame per protesta, ma è stato alimentato a forza e sottoposto a percosse con bastoni elettrici. Durante l’alimentazione forzata, le guardie hanno usato un piede di porco e un cacciavite per aprirgli la bocca. Uno di loro gli ha perfino trafitto l’addome con il cacciavite, facendolo sanguinare.
Lo scorso 26 settembre Liu è stato rilasciato, ma ha scoperto che suo padre era deceduto mentre lui era in prigione. L’anziano si era recato al dipartimento di polizia della contea di Qishan per chiedere il rilascio del figlio, ma era stato respinto. Era talmente sconvolto che è caduto nel cortile della stazione di polizia. Poco tempo dopo è deceduto, senza poter vedere suo figlio per l’ultima volta.
Addolorato per la morte del padre, Liu ha sporto denuncia contro il dipartimento di polizia, la procura e il tribunale della contea di Qishan per l’arresto, l’incriminazione e la condanna ingiusta. Non è chiaro quando abbia presentato esattamente le sue denunce e a quale agenzia, ma da allora non si è più fatto più vedere né sentire.
Precedenti persecuzioni
Il 31 marzo 1989 Liu è stato investito da un’auto e ha riportato gravi lesioni cerebrali. Nonostante due interventi chirurgici, per il decennio successivo ha sofferto di complicazioni, fino a quando ha iniziato a praticare il Falun Gong all’inizio del 1999. Ben presto si è ripreso ed è stato in grado di prendersi cura dei genitori e del fratello malato cronico.
Anche dopo l’inizio della persecuzione, nel luglio 1999, Liu ha mantenuto la sua fede, ed è stato ripetutamente preso di mira. Il sito web Minghui ha riferito in dettaglio della sua persecuzione. Si vedano i relativi resoconti alla fine di questo articolo.
Di seguito, un breve riassunto del calvario di Liu prima del suo arresto nel 2020.
Quando la persecuzione è iniziata nel 1999, l’uomo stava lavorando nella provincia dello Xinjiang. Il suo datore di lavoro lo ha licenziato per la sua fede. In seguito è stato arrestato e mandato in un campo di lavoro per aver parlato alla gente del Falun Gong. Dopo essere stato rilasciato, si è trasferito nella sua città natale nella contea di Qishan, nella provincia dello Shaanxi. Nel luglio 2013 è stato nuovamente arrestato e trattenuto, per un periodo di tempo imprecisato, in un centro per il lavaggio del cervello.
Nel 2014 Liu si è recato fuori città per svolgere lavori saltuari. Il 25 marzo dello stesso anno, la polizia della sua città natale ha fatto irruzione nella casa che condivideva con i genitori, per cercarlo. Gli agenti hanno costretto i genitori ad aprire la sua camera da letto e gli hanno confiscato gli oggetti del Falun Gong. Gli anziani coniugi sono stati costretti a firmare la lista degli oggetti confiscati. Erano terrorizzati ed entrambi si sono ammalati. Dopo aver appreso dell’incidente, Liu ha presentato un reclamo contro gli ufficiali interessati, ma non ha mai ricevuto risposta.
Il 23 ottobre 2017 è stato arrestato nella provincia dell’Henan, mentre era in viaggio verso la provincia dello Zhejiang per svolgere lavori saltuari. Per protesta ha iniziato uno sciopero della fame ed è stato brutalmente nutrito a forza, fino a fargli sanguinare abbondantemente la bocca. Cinque giorni dopo è stato riportato nella sua città natale.
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