(Minghui.org) Negli ultimi mesi una donna, residente a Tianshui nella provincia del Gansu, è stata molestata diverse volte per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La mattina dell’8 novembre scorso Wang Caifeng, di professione insegnante, ha ricevuto una telefonata dai membri dello staff della Comunità Daqiao, che le hanno detto di presentarsi in ufficio nel pomeriggio. La donna non ha ubbidito. A mezzogiorno la direzione della sua scuola le ha comunicato di aver ricevuto una telefonata dai superiori e di aver ricevuto l’ordine di accompagnarla, nel pomeriggio, all’ufficio della Comunità Daqiao.

Dopo che Wang è arrivata all’ufficio della comunità, il personale le ha scattato delle foto e le ha chiesto informazioni personali. Poco dopo, il segretario del Comitato per gli Affari Politici e Legali del distretto di Maiji, un’agenzia extragiudiziaria incaricata di supervisionare la persecuzione, le ha ordinato di firmare dichiarazioni di rinuncia alla sua fede. La donna si è rifiutata di farlo e gli ha chiarito i fatti sul Falun Gong.

Il segretario si è rifiutato di ascoltare e ha detto che stavano solo sbrigando le formalità. Si è offerto di redigere la dichiarazione per Wang, che lei avrebbe dovuto solo firmare. La donna ha insistito sul fatto che non avrebbe mai firmato una dichiarazione del genere. Alla fine, il segretario ha affermato che le avrebbe dato una settimana di tempo per pensarci. Se non avesse ancora firmato, sarebbe stata consegnata alla polizia. Non è chiaro se la polizia si sia già rivolta a Wang.

Prima dell’ultimo episodio, il 29 agosto scorso la donna è stata molestata. Diversi agenti dell’Ufficio per la sicurezza interna l’hanno avvicinata sul posto di lavoro e hanno preteso di vedere il suo cellulare. Siccome non ha acconsentito, l’hanno seguita fino in classe e, non appena ha risposto al telefono, gliel’hanno strappato di mano.

Gli agenti hanno portato Wang alla stazione di polizia e le hanno controllato il cellulare. Trovandoci informazioni sul Falun Gong, le hanno scattato delle foto. Lei ha cercato di chiarire i fatti sul Falun Gong e di incoraggiarli a non partecipare alla persecuzione, ma loro si sono rifiutati di ascoltare, affermando che, finché il regime comunista avesse continuato ad attuare la sua politica di persecuzione del Falun Gong, non avrebbero potuto ignorarla. In seguito la donna è stata rilasciata su cauzione.

Non è la prima volta che Wang viene presa di mira per la sua fede. Poiché nel 2015 aveva presentato una denuncia penale contro Jiang Zemin, l’ex capo del regime comunista cinese che ha ordinato la persecuzione, nel gennaio 2016 l’Ufficio dell’istruzione del distretto di Maiji le ha sospeso lo stipendio e ha minacciato di licenziarla. Il 5 settembre 2016 è stata anche molestata e le è stato ordinato di scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong, ma Wang non ha obbedito. All’inizio di dicembre 2016, a fronte dei suoi continui sforzi per ottenere giustizia, l’Ufficio per l’istruzione le ha restituito lo stipendio.