(Minghui.org) Una donna 62enne di Nanchang, nella provincia dello Jiangsu, ha terminato di scontare cinque anni nell’aprile di quest’anno, ma le è stato comunicato che deve restituire tutte le prestazioni pensionistiche che ha ricevuto durante i tre periodi di detenzione, che in totale ammontano a 11 anni e 10 mesi. Poiché Yan Jinghua non aveva soldi per ripagare il “debito pensionistico”, la previdenza sociale locale le ha sospeso la pensione.

Yan Jinghua

Yan è stata ripetutamente presa di mira per aver sostenuto la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere del corpo e della mente che è perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. E’ stata condannata a tre anni in seguito all’arresto del 23 giugno 2005, a 10 mesi dopo il suo arresto il 19 aprile 2011, e a cinque anni dopo l’ arresto del 3 aprile 2018. Ha scontato le tre condanne nella prigione femminile provinciale del Jianxi, dove ogni volta le sono state inflitte brutali torture.

Mentre era ancora in prigione nell’ottobre dello scorso anno, il tribunale distrettuale di Xihu, che l’aveva dichiarata colpevole, ha stornato 20.000 yuan (circa 2.567 euro) dal suo conto bancario per pagare la multa del tribunale. I familiari non hanno mai saputo del prelievo di fondi e lo hanno scoperto solo dopo che sono andati in banca per delle operazioni. Hanno anche notato più avanti che anche la sua assicurazione medica era stata bloccata.

Yan era emaciata quando è stata rilasciata ad aprile di quest’anno. Quando i familiari l’hanno accompagnata all’ufficio di previdenza sociale di Nanchang per avere informazioni sulla sua pensione è stato detto loro che una politica interna richiedeva che gli uffici di previdenza sociale in tutto il Paese dovessero recuperare le somme pensionistiche elargite a coloro i quali erano stati detenuti dopo il 1995. Poiché le tre condanne di Yan risalivano a dopo il 1995, lei deve restituire le somme ricevute negli 11 anni e 10 mesi di prigionia (Yan aveva solo 44 anni inel 2005 quando è stata arrestata la prima volta, quindi deve essere andata in pensione anticipatamente).

L’ufficio di previdenza sociale ha detto che Yan doveva loro un totale di 137.397,14 yuan (circa 17.639 euro). Dal momento che non poteva restituire niente, la previdenza sociale le ha sospeso la pensione e ha detto che avrebbe ripreso a pagargliela quando il “debito” fosse stato completamente saldato. La sua pensione ammontava a 2.395 yuan (circa 307 euro), quindi ci sarebbero voluti più di 57 mesi (=137.397.14/2395) per ripagare il “debito”. In altre parole Yan non avrebbe percepito la pensione per i prossimi 4,78 anni (=57/12).

Intraprendere la pratica del Falun Gong

Yan ha avuto un terribile incidente quando aveva poco più di 10 anni. É rimasta intrappolata sotto la locomotiva di un treno. Lo sterno e le ossa delle gambe erano rimaste schiacciate e aveva quasi perso la vista da un occhio. É sopravvissuta, ma non si è mai ripresa.

É divenuta adulta e si è sposata, ma soffriva spesso di mal di testa, oppressione toracica e di una terribile insonnia, specialmente dopo aver dato alla luce suo figlio. Ad un certo punto è diventata solo pelle e ossa e, come se questo non fosse abbastanza, suo marito ha divorziato nel 1993. Era completamente persa e si chiedeva quali fossero il significato e lo scopo della vita.

Il suo destino è cambiato quando nel 1998 ha iniziato a praticare il Falun Gong. Ha immediatamente sperimentato significativi miglioramenti nella salute. Camminava spedita come se stesse fluttuando in aria e ha sperimentato anche alcune delle cose straordinarie menzionate negli insegnamenti del Falun Gong. Grazie alle sue esperienze positive con il Falun Gong non ha mai vacillato nella sua fede dopo che la persecuzione è iniziata il 1999.

Arresto e condanna a tre anni nel 2005

La sera del 23 giugno 2005 Li Tao, capitano dell’ufficio sicurezza interna distrettuale di Xihu, e alcuni suoi agenti sono balzati fuori da una macchina non appena Yan è ritornata a casa. Piantonavano l’abitazione da ore. Le hanno strappato di mano la chiave e si sono introdotti in casa. Hanno confiscato un computer da tavolo, una stampante laser, diversi libri del Falun Gong e 1.000 yuan (circa 128 euro) in contanti.

Durante l’interrogatorio al dipartimento di polizia di Xihu, Yan ha rifiutato di rispondere a qualsiasi domanda ed è stata torturata. Quattro agenti l’hanno ammanettata dietro la schiena, inchiodata a terra e poi percossa con due bastoni elettrici simultaneamente. Lei ha sentito il suono scoppiettante dei bastoni e ha visto scintille blu. Il collo, la schiena e le gambe sono rimaste folgorate al punto di divenire gonfie, la pelle si era spaccata e fuoriusciva del siero.

La polizia più tardi l’ha spostata al centro di detenzione, dove anche una guardia di turno era rimasta scioccata dalle bruciature che aveva riportato . Era una tortura ogni volta che Yan doveva togliersi i vestiti per fare la doccia perché la pelle e la carne sopra e intorno alle ferite rimanevano attaccate ai vestiti e venivano strappate via, quindi le ferite le sanguinavano di nuovo. Le ci sono voluti molti mesi per guarire.

Quando un pubblico ministero è andato al centro di detenzione per farla deporre, lei ha denunciato la polizia per averla torturata durante l’interrogatorio. Il pubblico ministero ha promesso di presentare il suo reclamo ai suoi superiori e in seguito ha reinviato il caso alla polizia due volte, adducendo un’insufficienza di prove. La polizia ha però ripresentato il caso e ha convinto il pubblico ministero a dichiararla colpevole.

Il tribunale distrettuale di Xihu in seguito l’ha condannata a tre anni e il suo ricorso è stato rigettato dal tribunale intermedio di Nanchang.

Yan è stata internata nella prigione femminile del Jianxi nel giugno 2006. Le guardie Luo Fuying, Ren Shuzhen, e Wang Juan hanno istigato la detenuta Ren Guifang a sorvegliare Yan e a torturarla.

Ren Guifang non le permetteva di dormire e non le dava abbastanza da mangiare. In un’occasione l’ha anche costretta a correre a intermittenza dalle 6:00 di mattina alle 2:00 del mattino successivo. Un’altra volta l’ha costretta a stare in piedi per diversi giorni di fila. Le gambe le si sono gonfiate a dismisura. Allo scopo di tenerla sveglia Ren applicava dell’olio minerale sui suoi occhi e la costringeva a guardare materiale contro il Falun Gong.

Yan non poteva nemmeno lavarsi i denti e il visso, o usare il bagno per lunghi periodi di tempo. Una volta ha perso conoscenza ed è collassata per terra.

Condannata a 3 anni e 10 mesi a seguito dell’arresto nel 2011

Yan è stata arrestata iil 19 aprile 2011, da un gruppo di agenti dell’ufficio sicurezza interna di Nanchang e dell’ufficio subalterno di sicurezza interna della contea di Xinjian.

La praticante ha rifiutato di farsi portar via e, durante la colluttazione, la polizia le ha fatto saltar via tutti i bottoni del cappotto. Gli agenti l’hanno afferrata così forte da lasciarle segni su tutto il corpo. Poi l’hanno immobilizzata e caricata nella volante.

Dopo averla portata alla stazione di polizia di Beijiao la polizia le ha confiscato la borsa che conteneva del contante e del materiale sul Falun Gong. Poco dopo gli agenti le hanno perquisito la casa e confiscato la stampante, dei libri del Falun Gong e altri oggetti relativi alla pratica.

Un capitano ha interrogato Yan alla stazione di polizia. Lei ha sentito alcuni agenti che parlavano fra loro e dicevano che era stato eccessivo torturare una donna anziana e inerme come lei.

Il tribunale della contea di Xinjian più tardi ha condannato Yan a quattro anni e mezzo. Lei ha fatto ricorso e il tribunale intermedio di Nanchang ha ridotto la condanna a tre anni e dieci mesi. Le è stato di nuovo ordinato di scontare la pena presso la prigione femminile provinciale del Jiangxi.

Condannata a 5 anni in seguito all’arresto nel 2018

Yan e altri due praticanti stavano appendendo striscioni del Falun Gong la sera del 3 aprile 2018, quando un gruppo di agenti che li stava seguendo li ha circondati.

Yan è scappata, ma è stata arrestata 10 giorni più tardi, non appena ha fatto ritorno a casa. La polizia le ha confiscato i libri del Falun Gong , un lettore musicale, delle schede di memoria e alcuni effetti personali.

Gli agenti l’hanno portata alla stazione di polizia del distretto di Qingshanhu. Lei si è rifiutata di rispondere alle domande e il capitano Zhao l’ha avvertita che ne avrebbe subito le conseguenze. Quella sera stessa è stata trasferita al primo centro di detenzione di Nanchang.

Yan ha subito un processo al tribunale distrettuale di Xihu il 16 agosto 2019 ed è stata condannata a cinque anni con una multa di 20.000 yuan il 19 settembre dello stesso anno. Il tribunale ha detto che una condanna così pesante era in parte anche perché era recidiva (era stata infatti condannata in precedenza negli ultimi cinque anni).

Il tribunale intermedio di Nanchang il 2 dicembre 2019 ha decretato la conferma del verdetto di Yan. É stata internata nella terza squadra della sesta divisione nel carcere femminile provinciale del Jiangxi il 13 gennaio 2020, dopo aver trascorso 21 mesi al centro di detenzione.

L’istruttore Luo Yao della sesta divisione e il suo subalterno, l’istruttore Yue Ju della terza squadra hanno ordinato alla detenuta Duan Jun di monitorare Yan giorno e notte. Duan avrebbe stabilito quanto cibo darle in base al suo “andamento”. Duan a volte le dava pochissimo cibo deliberatamente, motivandolo con il fatto che lei restava ferma nella sua fede.

Yan è stata costretta a guardare materiale contro il Falun Gong ogni giorno e le è stato ordinato di scrivere rapporti di pensiero e dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong. Di notte era costretta a stare in piedi fino a mezzanotte. Non le era permesso lavarsi i denti e doveva persino chiedere il permesso per bere acqua.

Le guardie in seguito hanno costretto Yan a svolgere dei lavori pesanti senza retribuzione. La detenuta Duan la rimproverava di continuo: “Forza, sbrigati! Lavora più in fretta! Perché sei così lenta?”. Di notte Yan era costretta a studiare di nuovo del materiale anti Falun Gong e a scrivere rapporti di pensiero. Non le era permesso parlare ad altri o sarebbe stata insultata.

Chen Yulian e Chen Wen, altre due praticanti di Nanchang, sono state anche loro internate nella terza squadra. Chen Yulian si è ammalata dopo che il cibo è stato addizionato con farmaci sconosciuti. Chen Wen non poteva lavarsi o usare la carta igienica quando andava in bagno. Nel 2021 una volta è stata costretta a stare in piedi fuori con solo vestiti leggeri addosso in pieno inverno. Più tardi è stata spostata in un’altra squadra, dove è stata sorvegliata da detenute giorno e notte. Doveva svolgere dei lavori pesanti durante il giorno e studiare del materiale contro il Falun Gong fino alle 23:00. Non le era permesso neanche acquistare beni di prima necessità.

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