(Minghui.org) Per quanto ne so, da quando nel 2019 il regime comunista cinese ha ordinato la campagna di persecuzione "Nessuno escluso", per costringere tutti i praticanti del Falun Gong sulla lista nera del governo a rinunciare alla loro fede, quelli residenti nella provincia dello Xinjiang sono stati presi di mira e la persecuzione continua ancora oggi.

Tuttavia, gli arresti di massa, le detenzioni e le condanne dei praticanti nella provincia dello Xinjiang, raramente sono stati riportati da Minghui. La ragione di ciò è che, la polizia dello Xinjiang arrestava le loro intere famiglie, compresi gli anziani genitori ottantenni e i bambini piccoli. In seguito, le autorità avrebbero usato ogni tipo di tattica per intimidirli e costringerli a rivelare chi aveva inviato le informazioni al sito Minghui.

Nel frattempo, la polizia perquisiva a fondo la casa del praticante. Qualsiasi pezzo di carta scritto con informazioni sul Falun Gong diventava una prova contro di lui.

Tutte le pene detentive dei praticanti presi di mira sono state predeterminate dal Comitato per gli Affari Politici e Legali, a seconda della loro determinazione nel praticare il Falun Gong.

Ogni agente di polizia e membro dello staff del Comitato Politico e Legale è dotato di due telefoni cellulari, uno per il lavoro e uno per uso personale. Nei loro telefoni di lavoro sono stati installati software anti-censura, in modo che possano controllare ogni giorno il sito web Minghui, per vedere se sono stati riportati resoconti sulle persecuzioni.

La maggior parte dei praticanti dello Xinjiang, che si sono fatti avanti per denunciare la persecuzione, sono stati condannati o detenuti in centri di disintossicazione e ospedali psichiatrici. Anche alcuni dei loro familiari sono stati arrestati o licenziati dal posto di lavoro. Temendo che le loro famiglie potessero subire ulteriori implicazioni, la maggior parte dei praticanti ha scelto di rimanere in silenzio riguardo alla persecuzione.