(Minghui.org) L’ultima ondata di COVID ha attraversato la Cina come uno tsunami e innumerevoli persone sono state infettate. Pechino è stata la prima a subirne le conseguenze e quasi tutti i residenti sono stati infettati. Sono morti molti alti funzionari del Partito Comunista Cinese (PCC), molti esperti e studiosi e molte celebrità. In pochi giorni sono deceduti molti professori dell’Università di Pechino e dell’Università Tsinghua. La maggior parte di essi era membro o sostenitore del PCC.

Ci sono persone gentili, ma poiché non conoscono la verità e non hanno ancora abbandonato il PCC, sono anch’essi in pericolo, soprattutto coloro che appartengono alle élite. Queste persone avevano aderito al PCC grazie al lavaggio del cervello e all’inganno della tentazione di guadagni personali.

Ho un cugino il cui padre è stato denunciato come “roader capitalista” durante la Rivoluzione Culturale (1966-1976). È poi stato rinchiuso, criticato e picchiato fino a spezzargli la schiena. Mio cugino è cresciuto nella paura. Le sue sofferenze sono continuate quando è stato licenziato e ha perso la sua fonte di reddito.

In seguito ha studiato duramente e conseguito un dottorato di ricerca. È stato il primo nella sua città a ottenere un tale onore dopo il ripristino del sistema accademico in Cina. All’epoca i media locali si sono occupati dei suoi risultati e all’improvviso quest’uomo, che era sempre stato ignorato, ha ricevuto numerose proposte di intervista da varie organizzazioni, per lo più inviate dal PCC. Il loro scopo era molto chiaro: convincerlo a unirsi al PCC.

Mio cugino è un uomo onesto per natura. È un talento accademico che conosce poco la politica del PCC e i suoi trucchi. Ben presto è caduto nella trappola ed è diventato un membro del PCC. Ha iniziato a insegnare presso un’università, guadagnando un buon stipendio e godendo di una vita confortevole. Non sapeva che, aderendo al PCC, aveva venduto la sua anima al Partito del male.

Una volta gli ho chiesto se credesse davvero nel PCC, ma non mi ha risposto chiaramente. L’ho incoraggiato a superare il blocco di internet per ottenere informazioni non censurate, ma si è tirato indietro adducendo varie scuse di tipo tecnico. Avevo in programma di fare un viaggio speciale nella sua città per convincerlo a lasciare il PCC, ma non è mai successo.

Ricordi del passato

Non molto tempo prima dell’appello pacifico del “25 aprile 1999”, a cui hanno partecipato circa 10.000 praticanti del Falun Gong, l’assistente del nostro luogo di pratica mi ha chiesto di partecipare a una conferenza di condivisione all’Università di Tsinghua. Erano presenti più di cento praticanti. L’argomento principale della conferenza era come affrontare le intimidazioni della polizia in alcuni luoghi di pratica.

I praticanti hanno ne hanno discusso liberamente in modo entusiastico e ordinato. La maggior parte delle persone che hanno preso la parola ha condiviso il parere di dover denunciare le molestie al governo il prima possibile per evitare che la situazione peggiorasse.

Ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la composizione dei partecipanti. Prima di tutto i relatori si presentavano. Quasi tutti erano professionisti in un’ampia gamma di settori, dalle arti alla cultura, dall’istruzione alla scienza e alla tecnologia. C’erano anche persone provenienti da istituzioni militari e accademiche.

A quel tempo era comunemente noto che molti praticanti del Falun Gong a Pechino erano intellettuali della classe superiore. Se essi praticassero ancora la Dafa e si occupassero di chiarire la verità alle persone nei loro circoli, che situazione meravigliosa sarebbe! Gli intellettuali sono sempre stati i pionieri della società, e la direzione della corrente principale ha sempre un impatto sociale influente.

Durante le Fiere della Salute dell’Oriente, tenutesi a Pechino nel 1992 e nel 1993, la notizia che il Maestro Li era venuto alla fiera, e stava dimostrando uno straordinario potere nel curare le malattie e migliorare la salute sul posto, si è diffusa in lungo e in largo, anche nei dipartimenti governativi e nelle sedi militari.

Il Maestro Li ha tenuto 54 serie di conferenze sulla Falun Dafa in Cina, di cui tredici sono state tenute nella sola Pechino. Le conferenze si sono spesso svolte negli auditorium delle istituzioni militari, come l’auditorium del Secondo Comando di Artiglieria. Il libro Zhuan Falun, il testo principale della Falun Dafa, è stato pubblicato a Pechino nel 1995 e una grande cerimonia di lancio si è tenuta nell’auditorium del Ministero di Pubblica Sicurezza. Il libro è stato tradotto in 40 lingue e si è diffuso in tutto il mondo.

Pechino è il luogo in cui il Maestro ha insegnato più spesso la Fa e dove si trovava l’Istituto di Ricerca sul Falun Gong. Immaginate di quali immense benedizioni avrebbe goduto la gente di Pechino se non fosse iniziata la persecuzione del Falun Gong da parte del PCC!

Degenerazione morale dei pechinesi a causa del lavaggio del cervello del PCC

Gli abitanti di Pechino sono tradizionalmente noti per la loro attenzione agli affari di Stato e al benessere del popolo. Tuttavia, dopo l’ascesa di Jiang Zemin alla massima carica del PCC grazie al sanguinoso massacro degli studenti in piazza Tienanmen del 4 giugno 1989, Pechino, antica capitale di sei dinastie e famosa città storica e culturale, è rapidamente decaduta in un oscuro covo di forze del male, diventando il luogo dove il PCC esercita il controllo più stretto.

Sotto la tirannia e il lavaggio del cervello coercitivo imposto del PCC, i cittadini di Pechino sono stati ingannati e si sono sottomessi, e i loro standard morali sono diminuiti drasticamente.

Un gran numero di pechinesi ha accettato la campagna diffamatoria del PCC contro il Falun Gong grazie alle infinite menzogne e calunnie diffuse alla radio, alla televisione, sui giornali e sulle riviste. Hanno creduto che la messa in scena dell’“auto-immolazione di Piazza Tienanmen” fosse stata fatta da praticanti del Falun Gong e hanno firmato la cosiddetta “Petizione di un milione di persone” contro il Falun Gong; hanno fatto eco alle accuse inventate contro il Falun Gong in tutti i tipi di incontri di critica e hanno parlato male dei praticanti del Falun Gong che hanno rischiato la vita per chiarire loro la verità.

Chiudere un occhio e pensare che la persecuzione del Falun Gong non abbia nulla a che fare con loro mostra già chi sono come persone, e tacere per autoprotezione e essere collusi con il PCC nella persecuzione rende una persona complice del male.

Quando i cuori delle persone sono diventati cattivi e i loro standard morali sono caduti, e quando hanno accumulato molto karma, la peste busserà alla loro porta. Non sorprende quindi che l’intera città di Pechino sia stata infettata durante l’ultima ondata della pandemia. Come dice il proverbio: “le piaghe hanno gli occhi”.

È ora di fare di più

Dagli articoli di condivisione pubblicati su Minghui.org ho appreso che gli amici praticanti in molti altri luoghi distribuiscono materiali di chiarimento della verità su larga scala, di porta in porta e in continuazione. Inoltre hanno consegnate a quasi tutte le famiglie delle loro zone, comprese quelle dei villaggi e delle città più remote, le copie dei Nove Commentari sul Partito Comunista.

Mentre da un lato ho ammirato molto questi praticanti, dall’altro non ho potuto fare a meno di pensare che noi praticanti di Pechino potremmo fare lo stesso.

Per quanto ne so, molte persone a Pechino non hanno ancora visto i Nove Commentari, né letto altri materiali di chiarimento della verità, né ricevuto telefonate, lettere o e-mail di chiarimento della verità. Se la gente comune di Pechino, specialmente le élite intellettuali che hanno più voce in capitolo, avessero accesso ai materiali di chiarimento della verità e potessero ottenere informazioni vere aggirando il blocco di internet, ci sarebbe un impatto molto più grande sulla società.

Spero che più discepoli della Dafa a Pechino inizino a fare di più, raggiungendo quei milioni di famiglie con materiali di chiarimento della verità e incoraggiando le persone ad abbandonare il PCC e le sue organizzazioni affiliate.

Questi sono solo alcuni dei miei pensieri personali. Vi prego gentilmente di segnalare qualsiasi cosa inappropriata.