(Minghui.org)

Nome: Yang Wenjie

Nome cinese: 杨文杰

Genere: Donna

Età: Sessantuno

Città: Zhaoyuan

Provincia: Shandong

Occupazione: N/D

Data della morte: 1° febbraio 2023

Data dell'ultimo arresto: 8 marzo 2018

Luogo di detenzione più recente: Centro di detenzione di Fushan

Il 1° febbraio scorso una donna residente a Zhaoyuan, nella provincia dello Shandong, è deceduta tre anni dopo aver avuto un esaurimento nervoso, in seguito al suo ultimo arresto per aver praticato il Falun Gong. Aveva sessantuno anni.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

L'8 marzo 2018 Yang Wenjie è stata arrestata per aver appeso uno striscione con la scritta "La Falun Dafa è buona". Durante i primi tre mesi nel centro di detenzione di Fushan, le guardie le hanno negato le visite dei familiari. Non le è stato concesso alcun bene di prima necessità, compresa la carta igienica. Quando è stata arrestata indossava una giacca invernale e, nella stagione calda, non le sono stati dati vestiti più leggeri per cambiarsi.

Secondo le persone che sono state rilasciate dal centro di detenzione, Yang era tenuta in cella d’isolamento e nessuno sapeva quali torture avesse subito, ma dalle celle vicine hanno sentito più volte le sue urla disperate.

La polizia non ha informato i suoi familiari del suo arresto e ci sono voluti più di dieci giorni per averne la conferma. Quando essi si sono recati all’Ufficio per la sicurezza interna a chiederne il rilascio, la polizia ha risposto che sarebbe stata rilasciata entro due settimane. In seguito, la polizia ha detto che l'avrebbe trattenuta per tre mesi. Circa cinquanta giorni dopo, la sua famiglia è stata informata che il suo arresto era stato approvato e che il caso era stato presentato al procuratore.

La famiglia si è recata in procura per chiedere informazioni. L'addetto alla reception ha detto che il caso era ancora in mano alla polizia, la quale aveva un mese e mezzo di tempo per raccogliere le prove contro di lei. I familiari sono tornati all’Ufficio per la sicurezza interna, ma non li hanno fatti entrare e il funzionario responsabile si è rifiutato di rispondere alla loro chiamata.

Qualche giorno dopo, la polizia ha improvvisamente ordinato loro di andare a prenderla. I familiari si sono rattristiti nel vedere che era diventata mentalmente disorientata e si comportava in modo strano. Sospettavano che le fossero stati somministrati farmaci tossici, nel centro di detenzione. La donna è stata portata in un ospedale psichiatrico per essere curata. Dopo tre anni le sue condizioni non sono migliorate molto. Il 29 gennaio scorso Yang è deceduta, tre giorni dopo essere stata trasferita dalla famiglia in un ospedale locale.

Precedente Persecuzione

Nel 1996 Yang ha iniziato a praticare il Falun Gong. In sole due settimane, il mal di stomaco e la spalla congelata che l'avevano tormentata per anni, sono scomparsi.

Dopo che il regime comunista ha iniziato a perseguitare la pratica nel 1999, la donna si è recata a Pechino sei volte per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong, ma ogni volta è stata arrestata e riportata a Zhaoyuan per la detenzione. Una volta la polizia l'ha ammanettata e incatenata perché praticava gli esercizi del Falun Gong in prigione. L'ultima volta che si è recata a Pechino, dopo un mese di detenzione è stata licenziata dal suo posto di lavoro.

Due campi di lavoro consecutivi per un totale di sei anni

Nel mese di marzo 2002 Yang è stata nuovamente arrestata per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong e le sono stati inflitti tre anni nel campo di lavoro forzato femminile di Wangcun.

Poiché si rifiutava di rinunciare al Falun Gong, le guardie la facevano ruotare in diversi reparti e squadre per torturarla. A causa delle percosse, le sue gambe sono state ferite e le si sono allentati i denti.

Nel terzo reparto, una volta è stata picchiata da sei guardie contemporaneamente. In seguito, l’hanno trascinata in isolamento, legata a una tavola di legno e affamata per nove giorni. Le torture le hanno causato la presenza di sangue nelle urine. Quando si è rifiutata di scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong, le guardie l'hanno tenuta in un ufficio isolato per altri quindici giorni, durante i quali è stata monitorata costantemente da due guardie e le è stato permesso di dormire solo per due o tre ore al giorno.

Dopo quindici giorni Yang è stata riportata in isolamento ed è stata ammanettata al letto nella posizione dell’aquila aperta. Anche il busto era legato saldamente al letto. Non poteva muoversi e il dolore era lancinante.

Una guardia l’ha schiaffeggiata, mentre un’altra le ha riempito la bocca con un assorbente e gliel’ha tappata con il nastro adesivo. Per rimuovere il nastro, le hanno strappato i capelli. Le guardie l'hanno tenuta legata per quarantaquattro giorni.

Poiché è rimasta fedele al Falun Gong, le hanno legato una mano al telaio superiore della finestra e poi l'altra al tubo del riscaldamento. Anche le sue gambe sono state legate. Non poteva stare in piedi o accovacciarsi. Non le era consentito l'uso del bagno. Le manette erano così strette che i polsi si erano gonfiati e aveva perso la sensibilità. Il polso sinistro presentava due tagli profondi; a distanza di anni, le cicatrici erano ancora visibili.

Quindici giorni dopo, le guardie l’hanno nuovamente torturata costringendola a sedersi per terra. Le hanno legato le gambe e le mani a una sedia, dietro la schiena. In seguito è stata costretta a sedersi su una foto del fondatore del Falun Gong. Non potendo usare la toilette, ha dovuto fare i suoi bisogni nei pantaloni.

Nel novembre 2002, le guardie le hanno tolto la giacca e hanno aperto la finestra per lasciare che il vento gelido soffiasse su di lei. Nel frattempo, l’hanno costretta a guardare dei video che diffamavano il Falun Gong. Dopo quindici giorni di torture, ha perso la sensibilità delle mani e dei piedi e non riusciva a stare in piedi senza un sostegno.

Per un mese, le guardie non le hanno fornito acqua e solo occasionalmente le hanno dato da mangiare pezzi di panini al vapore, per evitare che morisse di fame.

Yang è stata tenuta nella minuscola cella di isolamento per più di sette mesi. L’inverno era gelido e l’estate estremamente calda e soffocante.

Rievocazione della tortura: Appesa

Nel 2005, quando il mandato nel campo di lavoro è scaduto, l’Ufficio 610 di Zhaoyuan non l’ha rilasciata, ma l’ha portata in un centro per il lavaggio del cervello, in modo da far sì che fosse torturata ulteriormente, con la scusa che non aveva rinunciato al Falun Gong.

È stata appesa più volte per i polsi, con le dita dei piedi che toccavano appena il pavimento. Per oltre quaranta giorni non le è stato permesso di dormire in un letto, ma è stata appesa o legata in posizioni strazianti.

Una volta le guardie l’hanno trascinata nel seminterrato, costretta ad accovacciarsi con le mani sulle caviglie e le hanno ammanettato mani e caviglie insieme. Poi le guardie l'hanno appesa a testa in giù, sempre tenendola ammanettata. Sei guardie si sono alternate nel percuoterla con i bastoni elettrici sul viso, sulle orecchie, sulla bocca e sulle mani. Dopo un'ora di tortura è svenuta. Solo allora le guardie l’hanno tirata giù e riportata in isolamento.

In quel periodo suo padre, di ottant’anni, si è ammalato ed è stato ricoverato in ospedale. Non le è stato permesso di fargli visita né di partecipare al suo funerale. Dopo otto mesi nel centro per il lavaggio del cervello, la polizia le ha comminato altri tre anni nel campo di lavoro forzato di Wangcun e l’ha riportata lì, senza permetterle di tornare a casa.

Condanna a quattro anni di prigione

A fine luglio 2010 Yang è stata nuovamente arrestata. Dopo averle ammanettato mani e piedi a una sedia di ferro, la polizia le ha afferrato i capelli, tirato la testa all'indietro e inserito un tubo spesso nella narice per alimentarla a forza. La tortura le ha causato gravi emorragie al naso e allo stomaco.

A causa delle torture, Yang era emaciata e il suo battito cardiaco superava i 120 battiti al minuto. Dopo averla trattenuta brevemente in un centro per il lavaggio del cervello, la polizia l'ha portata in un centro di detenzione, ma ha dovuto riportarla indietro dopo che le è stata negata l'ammissione.

All'inizio del 2011 il tribunale della città di Zhaoyuan l’ha condannata a quattro anni di prigione. Nell’aprile 2011 è stata condotta nel carcere femminile della provincia dello Shandong.

Poiché continuava a praticare il Falun Gong, le guardie e le detenute la picchiavano e non le permettevano di andare in bagno. Le hanno dato una bacinella per fare i suoi bisogni e, in seguito, hanno fatto in modo che le detenute la svuotassero per lei. Non volendo creare problemi alle detenute, ha iniziato uno sciopero della fame.

Poiché si rifiutava di indossare l’uniforme da detenuta, le guardie l’hanno legata. Molte di loro si sono sedute sopra di lei e l’hanno picchiata. L‘hanno anche privata del sonno, non le hanno permesso di lavarsi i denti e le hanno proibito di comprare carta igienica per tre mesi. Un’altra grave tortura subita è stata l’alimentazione forzata con urina.

Le guardie hanno tenuto Yang in una stanza di cinque metri quadrati per quattro anni. La stanza non aveva finestre, ma una piccola apertura sulla porta per permettere alle guardie di consegnarle cibo e acqua. All’interno non c’era un letto e lei dormiva sempre per terra, anche durante il gelido inverno. Durante la calda estate, nella stanza il clima era torrido senza alcuna ventilazione. Il bagno non aveva acqua per lo sciacquone. Ogni volta che finiva di usarlo, la detenuta le dava una piccola ciotola d’acqua da versare nel water.