(Minghui.org) Il 26 gennaio scorso alcuni rappresentanti dell'Associazione Falun Dafa italiana si sono recati a Palazzo Chigi, a Roma, sede del Governo della Repubblica italiana e residenza del presidente del Consiglio dei ministri, per presentare una raccolta firme che invita il Governo a chiedere al Partito Comunista Cinese (PCC) di porre fine alla persecuzione del Falun Gong e al prelievo forzato di organi dai praticanti ancora in vita, nonché a consentire indagini internazionali sulle atrocità in corso. La raccolta esorta inoltre il governo italiano a chiedere con forza al Segretario generale delle Nazioni Unite di avviare un'indagine internazionale su queste gravi violazioni dei diritti umani.

I praticanti della Falun Dafa presentano la raccolta firme a Palazzo Chigi

I praticanti del Falun Gong italiani hanno presentato la prima raccolta 2014 di firme al Governo italiano nel 2019. L'onorevole Elisabetta Zamparutti, ex membro del Parlamento italiano, e il senatore Roberto Rampi hanno espresso il loro sostegno alla petizione.

Un passante firma la petizione durante un'attività di sensibilizzazione del pubblico a Roma

Dal 1999, centinaia di migliaia di praticanti della Falun Dafa in Cina sono stati arrestati illegalmente e successivamente detenuti e condannati al carcere dal PCC per la loro fede e perchè credono nei principi di Verità, Compassione e Tolleranza su cui si basa il Falun Gong.

I cittadini italiani, compresi i membri del Parlamento italiano, sono rimasti sbalorditi dalle prove sul prelievo forzato di organi da esseri umani ancora in vita, che alcuni hanno definito un crimine senza precedenti contro l'umanità.

Ex membro del Parlamento: il prelievo forzato di organi da praticanti ancora in vita è un crimine contro l'umanità

L'onorevole Elisabetta Zamparutti, componente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e i trattamenti o le punizioni inumane o degradanti per conto dell'Italia

La signora Elisabetta Zamparutti, ex membro del Parlamento italiano e componente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e i trattamenti o le punizioni inumane o degradanti per conto dell'Italia, ha dichiarato ai rappresentanti della Falun Dafa: “Il nostro Paese, l'Italia, è famoso per la sua moratoria sulla pena di morte. Abbiamo la responsabilità di fermare il prelievo forzato di organi attuato dal PCC ai danni dei praticanti della Falun Dafa detenuti. Ogni organo prelevato da questi praticanti che seguono i principi di Verità, Compassione e Tolleranza è una violenza senza precedenti contro l'intera società umana”.

Senatore: il nostro Paese dovrebbe proteggere i praticanti della Falun Dafa

Roberto Rampi, vicepresidente del sotto comitato per la cultura, diversità e patrimonio del consiglio d’Europa

Roberto Rampi, vice presidente del sotto Comitato per la cultura, diversità e patrimonio del consiglio d'Europa, rappresentante della Commissione per la cultura delle opere d’arte e membro onorario del Comitato globale per lo stato di diritto ha dichiarato ai praticanti: “La repressione dei praticanti della Falun Dafa in Cina è assolutamente fondata, seria e violenta, e priva il popolo cinese dei diritti che sono garantiti dalla storia, dalla cultura e dalle tradizioni cinesi. È quindi molto importante che il Governo e il Parlamento italiani prendano una posizione chiara a tutela di chi pratica questa disciplina spirituale in Cina e nel mondo”.

Diversi membri italiani del Parlamento europeo firmano la risoluzione che condanna il prelievo forzato di organi in Cina

Qualche mese fa alcuni membri italiani del Parlamento europeo hanno firmato una risoluzione del Parlamento europeo [2022/2657 (RSP)] che condanna i ripetuti episodi di prelievo forzato di organi da praticanti del Falun Gong ancora in vita in Cina. Il documento ha invitato le istituzioni nazionali competenti a valutare e rivedere le loro relazioni con le istituzioni cinesi competenti in materia di medicina dei trapianti, ricerca e formazione in termini di cooperazione su questo tema. Ha inoltre chiesto di adottare le misure necessarie per impedire ai “turisti dei trapianti” di organi di recarsi in Cina per sottoporsi a un intervento e di informare i cittadini che si recano in Cina su ciò che sta accadendo.

Nel 2014, il senato italiano ha approvato all'unanimità una risoluzione che chiedeva al governo di riconsiderare con la Cina il programma di formazione sul trapianto di organi.

Scenario: Cos'è la Falun Dafa e perché il PCC la perseguita

La Falun Dafa (conosciuta anche come Falun Gong) è stata introdotta per la prima volta al pubblico dal signor Li Hongzhi a Changchun, in Cina, nel 1992. La disciplina spirituale è ora praticata in oltre cento, tra Paesi e regioni in tutto il mondo. Milioni di persone che hanno abbracciato gli insegnamenti, basati sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza, e hanno imparato i cinque esercizi, hanno sperimentato un miglioramento della salute fisica e spirituale.

Il 20 luglio 1999 Jiang Zemin, ex capo del Partito Comunista Cinese (PCC), avvertendo la crescente popolarità della disciplina spirituale come una minaccia all'ideologia atea del PCC, ha emesso l’ordine di perseguitare il Falun Gong.

Sotto la direzione personale di Jiang, il PCC ha istituito l'Ufficio 610, un'organizzazione di sicurezza extralegale con il potere di scavalcare la polizia ed il sistema giudiziario, la cui unica funzione è quella di portare avanti la persecuzione della Falun Dafa.

Negli ultimi ventiquattro anni Minghui.org ha confermato la morte di migliaia di praticanti del Falun Gong durante la persecuzione, ma si sospetta che il numero effettivo sia molto più alto. Molte altre persone sono state imprigionate e torturate per la loro fede.

Numerose prove dimostrano che il PCC ha ordinato il prelievo forzato di organi da prigionieri di coscienza detenuti, che sono stati assassinati per rifornire l'industria cinese dei trapianti in forte espansione.

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