(Minghui.org) Secondo la cultura tradizionale cinese esistono divinità e coltivatori nelle caverne delle montagne. Alcune persone li hanno cercati ma non ci sono riusciti, mentre altri li hanno incontrati per caso.

(Continua dalla prima parte)

Il Taiping Guangji (Memorie dell’era Taiping) registra parecchie storie di persone che videro immortali nelle caverne, come Qi Xu, Pei Shizi, Wang Tan, Yin Yinke, Cai Yaomin, Cui Wei, Li Qiu, Xu Qiyan e altri. Alcuni di loro continuarono a coltivare seguendo gli insegnamenti del taoismo e alla fine ci riuscirono; mentre altri persero l’opportunità perché consideravano più importante la ricerca delle cose materiali nel mondo secolare.

Miraggi

Un altro esempio dell’esistenza di un mondo fisico al di là di quello che normalmente vediamo è rappresentato dai miraggi. I miraggi vengono spesso documentati rappresentanti immagini di montagne, edifici e navi.

Secondo il Mengxi Bi Tan (Saggi sulla piscina da sogno) di Shen Kuo, il famoso studioso Ouyang Xiu della dinastia Song ebbe dei vividi miraggi. “Da Dengzhou (nell’odierna provincia dello Shandong), si può guardare oltre l’oceano e vedere palazzi, persone, carri e cavalli”. Quando viaggiò attraverso la contea di Gaotang, nella provincia dello Shandong, mentre soggiornava in una locanda, di notte udì delle divinità, carri, cavalli e persone passare sopra di loro. Un uomo più anziano gli disse che qualcosa del genere era apparso in quello stesso giorno 20 anni prima.

Durante il regno di Zhezong della dinastia Song, il famoso poeta Su Dongpo fu degradato e inviato a Dengzhou. Aveva sentito parlare di miraggi ma non ne aveva mai visto uno. Mentre stava lasciando il palazzo, pregò in un tempio il Dio del mare, chiedendogli di poter vedere un miraggio.

Il giorno seguente, Su ebbe effettivamente un miraggio. Le immagini erano così nitide che riusciva a distinguere persone, carri e cavalli. “Nel cielo limpido a est sopra il mare, le divinità apparivano e scomparivano in pieno giorno”. Su era noto per credere nel buddismo, il che potrebbe spiegare perché fu in grado di vedere quel miraggio.

Il Budda Shakyamuni una volta disse che in un granello di sabbia ci sono tremila mondi. Cioè, molte cose che la gente comune non conosce esistono in altre dimensioni. Alcune di esse potrebbero essere collegate alle grotte e ai miraggi sopra menzionati.

Nell’arte cinese degli ultimi 5.000 anni sono state create opere che ritraggono vividamente la sacralità dei Budda e la gentilezza delle Bodhisattva. È possibile che gli artisti abbiano effettivamente visto tali scene e siano stati così in grado di creare opere d’arte che aiutano ad avvicinare le persone al divino.

(Continua)