Nome: Li XiumeiNome cinese: 李秀梅Sesso: FemminaEtà: circa 72 anniCittà: WuhanProvincia: HubeiOccupazione: N/DData del decesso: 8 ottobre 2022Data dell’ultimo arresto: 18 febbraio 2022Luogo di detenzione più recente: Centro per il lavaggio del cervello del distretto di Huangpi
Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, due volte in due mesi, Li Xiumei è stata portata in un centro per il lavaggio del cervello e tenuta lì per più di sei settimane. La donna è stata presa di mira per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per la mente e il corpo che è perseguitata dal Partito Comunista Cinese (PCC) dal luglio 1999. La donna è deceduta l’8 ottobre dell’anno scorso, meno di sette mesi prima di essere rilasciata per l’ultima volta.
Li, di 72 anni circa, risiedeva nel distretto di Huangpi, nella città di Wuhan, nell’Hubei. Ha perso entrambi i genitori quando era una bambina molto piccola. Le difficoltà della vita hanno messo a dura prova la sua salute, ma negli anni novanta, dopo aver intrapreso la pratica il Falun Gong, è diventata sana e felice”.
Sottoposta ad anni di persecuzione
Liu, dopo l’inizio della persecuzione nel luglio 1999, si è sentita in dovere di smentire le menzogne del PCC contro il Falun Gong e di far sapere al pubblico che è una buona pratica. Il suo semplice atto di sensibilizzazione sulla persecuzione è stato accolto con molestie, arresti e detenzioni.
Il 10 novembre 2005 il suo datore di lavoro, titolare della Fabbrica 288 del distretto di Huangpi, l’ha portata con l’inganno presso il Centro per il lavaggio del cervello Duoluokou, di Qiaokou, a Wuhan. Durante i 24 giorni di detenzione, Li è stata costretta a guardare ogni giorno video che diffamavano il Falun Gong e il suo fondatore.
Il 26 luglio 2014 la praticante stava distribuendo materiale informativo sul Falun Gong e qualcuno l’ha denunciata alla polizia. L’agente che ha effettuato l’arresto aveva intenzione di mandarla in un centro di detenzione, ma l’ha rilasciata perché aveva problemi di ipertensione arteriosa.
Il 14 giugno 2019 Li si è recata al parco industriale Jiahai per distribuire materiale informativo sul Falun Gong. Gli agenti della polizia l’hanno arrestata e portata nel carcere di Dongxihu, dove è stata reclusa per 13 giorni prima di essere trasferita nel primo centro di detenzione di Wuhan.
Dopo 15 mesi di detenzione, Li è stata condannata a un anno e mezzo di reclusione, durante il quale i suoi familiari non hanno potuto farle visita. Poiché il carcere locale ha rifiutato di ammetterla a causa della sua ipertensione, il tribunale le ha ordinato di scontare la pena all’ospedale di Ankang.
Dopo il suo rilascio, la polizia ha continuato a perseguitarla presso la sua abitazione e inoltre ha chiesto a Gong Lianghan, un ex praticante del Falun Gong che aveva abbandonato la pratica in seguito a minacce, di “monitorarla” nel tentativo di farle scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong.
Arresti e detenzioni più recenti nel centro per il lavaggio del cervello
Il 18 dicembre 2021, poco dopo le ore19:00, un autobus con circa sette agenti in borghese si è fermato davanti l’abitazione di Li per arrestarla e portarla direttamente al Centro per il lavaggio del cervello di Huangpi (noto come Casa di cura del distretto di Huangpi), un edificio di tre piani in una zona rurale senza altre abitazioni intorno.
Nel gennaio dell’anno scorso, quando Li è stata rilasciata, era estremamente debole e non riusciva a tenere la schiena diritta. Inoltre, quando camminava, soffriva di palpitazioni e respiro affannoso.
La sera del 18 febbraio dell’anno scorso, cinque agenti di sesso maschile e due di sesso femminile hanno bussato alla porta dell’abitazione di Li. Un ufficiale maschio ha affermato che la praticante fosse coinvolta in un “caso importante” e conseguentemente doveva essere arrestata. Le ha chiesto di mettere in valigia le sue medicine e lei ha risposto che era troppo debole per camminare, ma l’agente ha detto che poteva trasportarla sulle sue spalle. Poiché la donna si è rifiutata di andare con loro, l’hanno trascinata fino alla loro auto.
Li ha cercato di chiamare il figlio, ma la polizia le ha sottratto il telefono e in seguito l’agente ha avvisato la polizia che sua madre era in cattive condizioni di salute, al punto da doversi assumersi la responsabilità se le fosse accaduto qualcosa.
In seguito si è appreso che anche Xiao Yiping, direttore del Comitato locale di quartiere, era coinvolto nell’arresto.
Li è stata nuovamente inviata al Centro per il lavaggio del cervello di Huangpi e sistemata in una stanza del secondo piano dotata di bagno e di tre letti. Le è stato ordinato di usare il letto centrale, mentre i tre sorveglianti incaricati di controllarla 24 ore su 24 si riposavano a turno sugli altri due letti durante la notte.
La praticante era costretta ad assumere tutti i pasti nella stanza e inoltre ogni suo movimento, compreso l’uso della toilette e il lavarsi, era monitorato da tre telecamere.
C’erano telecamere di sorveglianza ovunque e guardie di sesso maschile erano posizionate all’esterno della stanza e nel corridoio.
Ogni mattina e pomeriggio, Li veniva accompagnata al piano di sotto a guardare video che diffamavano il Falun Gong e a studiare materiale diffamatorio scritto da Yu Changqing, un ex praticante del Falun Gong che aveva abbandonato la pratica sotto pressione. Un altro ex praticante, Suo Hanhua, è stato chiamato per “lavorare” su Li. In seguito le hanno ordinato di scrivere diverse dichiarazioni per criticare e interrompere i legami con il Falun Gong.
Il 21 marzo dell’anno scorso Xiao Yiping e Xie Qiong, direttore e vice direttore del comitato locale di quartiere, hanno prelevato Li dal centro per il lavaggio del cervello e l’hanno accompagnata nella sua abitazione. La praticante non si è mai ripresa dal trauma subito durante due detenzioni ed è deceduta alle ore 8.00 dell’8 ottobre scorso.
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