(Minghui.org) Lo scorso 24 maggio due coniugi sono stati condannatI a un anno e mezzo di prigione e multati di 4.000 yuan (circa 510 euro) per la loro fede condivisa nel Falun Gong, una pratica spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 9 giugno dell’anno scorso Tang Pingshun e Ma Xiuyun, entrambi sessantenni e residenti nel distretto di Chaoyang a Pechino, sono stati arrestati nella loro abitazione. Gli agenti hanno confiscato loro il computer, la stampante, i libri del Falun Gong e i calendari scaduti con informazioni sulla pratica. Molti di questi oggetti sono stati usati come prova d’accusa.

Poiché il centro di detenzione distrettuale di Chaoyang ha rifiutato di accettarli a causa della pandemia, sono stati entrambi rilasciati su cauzione. Il 6 ottobre dell’anno scorso la polizia li ha molestati, ordinando loro di non uscire di casa per promuovere il Falun Gong. Poco dopo i coniugi hanno notato due persone che si erano appostate fuori dalla loro casa per controllarli.

Sei giorni dopo, il 12 ottobre, sono stati arrestati da più di 20 agenti e portati al Centro di detenzione del distretto di Chaoyang. Il loro arresto è stato approvato il giorno stesso.

La loro figlia, che attualmente vive fuori dalla Cina, il 17 ottobre ha chiamato la stazione di polizia di Taiyanggong, chiedendo perché i suoi genitori fossero stati arrestati. La polizia si è rifiutata di fornire ulteriori informazioni, ma ha lasciato intendere che fosse per il controllo della stabilità durante il 20° Congresso del Partito Comunista, che si è tenuto dal 16 al 22 ottobre dell’anno scorso.

Dopo la fine del 20° Congresso del regime, la polizia ha continuato a tenere in custodia i coniugi e, l’8 dicembre, ha presentato i loro casi alla Procura distrettuale di Chaoyang, citando il loro precedente arresto del 9 giugno dell’anno scorso. Il 6 gennaio di quest’anno il procuratore li ha incriminati e ha trasferito i loro casi al tribunale distrettuale di Chaoyang.

Lo scorso 15 marzo Tang e Ma sono comparsi davanti al tribunale di Wenyuhe, nel distretto di Changyang. Entrambi hanno testimoniato in propria difesa. La donna ha detto che lei e suo marito non hanno minato le forze dell’ordine o causato danni alla società, praticando il Falun Gong. Ha sottolineato come i loro sforzi per essere persone migliori e rispettose, seguendo i principi del Falun Gong di Verità-Compassione-Tolleranza, possano solo giovare alla società.

I due avvocati hanno respinto le accuse e hanno chiesto l’assoluzione. Per contro, il pubblico ministero ha insistito sulla legittimità delle accuse che erano state mosse contro di loro.

Il giudice e il pubblico ministero hanno anche tentato di costringere entrambi a rivelare chi avesse fornito loro i libri del Falun Gong o se li avessero stampati loro stessi. I due si sono rifiutati di rispondere.

Il 24 maggio entrambi sono stati condannati.

Prima dell’ultima condanna, sia Tang che Ma erano stati ripetutamente presi di mira per la loro fede. La donna, in particolare, è stata condannata tre volte ai lavori forzati, per un totale di sei anni e mezzo.

Arrestata due volte nel 2000

Nell’agosto 2000 Ma si è recata in piazza Tienanmen per chiedere pubblicamente il diritto di praticare il Falun Gong, ma è stata arrestata e trattenuta per sette giorni nel centro di detenzione distrettuale di Chaoyang. Il 1° ottobre dello stesso anno è tornata in piazza Tiananmen ed è stata nuovamente arrestata. È stata trattenuta nello stesso centro di detenzione per altri cinque giorni.

Primo periodo di lavoro forzato (un anno e mezzo) nel 2001

Nel marzo 2001 la donna è stata convocata alla stazione di Taiyanggong per un colloquio, ma al suo arrivo è stata arrestata e portata direttamente al centro di detenzione di Chaoyang, dove è stata detenuta per 28 giorni. La polizia ha dichiarato di averla presa in custodia per impedirle di fare appello in favore del Falun Gong durante le “due sessioni” (le due riunioni politiche annuali del regime comunista).

Nel mese di maggio 2001 due donne hanno bussato alla sua porta, sostenendo di dover controllare la linea del gas naturale. La donna ha aperto e quattro uomini sono sbucati all’improvviso dal nulla, l’hanno afferrata e portata in una casa di campagna nella contea di Huairou, a Pechino. Durante gli oltre 10 giorni di detenzione, per protesta ha fatto uno sciopero della fame.

Alcuni giorni dopo essere stata rilasciata, è stata nuovamente arrestata e portata al Centro di educazione legale di Pechino (un centro per il lavaggio del cervello). Nello stesso periodo molti altri praticanti, residenti nella capitale cinese, sono stati portati lì.

Il 1° ottobre 2001 Ma si è recata in piazza Tienanmen ed è stata seguita da un agente in borghese, che l’ha subito arrestata e portata alla locale stazione di polizia. In seguito è stata trasferita al Dipartimento di polizia di Tuanjiehu, dove un agente l’ha schiaffeggiata più di 10 volte.

In seguito, gli agenti della stazione di Taiyanggong l’hanno prelevata e trattenuta in uno scantinato del distretto di Chaoyang. Liu Renshun, agente dell’Ufficio 610 del distretto di Chaoyang, e un agente di polizia sono stati incaricati di sorvegliarla costantemente. Entrambi gli uomini, raffreddati e febbricitanti, non riuscivano più a sopportare l’umidità del seminterrato. Circa due settimane dopo hanno trasferito Ma in una casa per anziani, dove è rimasta per 15 giorni. Dopo un mese è stata trasferita al centro di detenzione distrettuale di Chaoyang e costretta a un anno e mezzo di lavori forzati.

Poiché la donna si è rifiutata di collaborare con le guardie del campo di lavoro, è stata appesa per i polsi per sette giorni. Ogni giorno veniva picchiata. Le guardie non le hanno dato né cibo né acqua. Le hanno anche negato l’uso del bagno, costringendola a fare i propri bisogni nelle mutande. L’ottavo giorno, dopo essersi sporcata, le guardie l’hanno spogliata davanti a una folla di detenute e portata nella lavanderia.

Secondo periodo di lavori forzati (due anni e mezzo) nel 2005

Ma è stata arrestata nella propria abitazione e portata direttamente al centro di detenzione di Chaoyang. In seguito le sono stati inflitti due anni e mezzo di lavori forzati. Nel campo di lavoro femminile di Pechino, la donna ha praticato gli esercizi del Falun Gong ed è stata costretta a sedersi su una sedia alta, dalle 5:30 del mattino alle 2:00 del giorno successivo. Per tre mesi non le è stato dato cibo a sufficienza e non le è stato permesso di fare la doccia, di cambiarsi i vestiti o di contattare la sua famiglia. In seguito, è stata trasferita nella squadra n. 3 per svolgere lavori non retribuiti, tra cui trasportare sterco di mucca, preparare il mangime per i maiali e annaffiare le colture.

Terzo periodo di lavoro forzato (due anni e mezzo) nel 2008

Il 23 maggio 2008 Ma è stata nuovamente arrestata e la sua casa è stata messa a soqquadro. Il 19 giugno dello stesso anno le sono stati inflitti due anni e mezzo di lavori forzati. Un campo di lavoro di Pechino l’ha venduta al campo di lavoro forzato femminile della provincia dell’Hubei, per farle svolgere lavori gratuiti. Poiché si rifiutava di rinunciare al Falun Gong, oltre a svolgere lavori non retribuiti, è stata costretta a stare sotto il sole cocente per lunghe ore, dalle 6:00 del mattino fino a mezzanotte.

Sorveglianza continua

Nel 2017 Tang è stato detenuto per 30 giorni in una prigione, per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong. Prima di essere rilasciato, è stato mandato in un centro per il lavaggio del cervello. Anche quando lui e sua moglie non erano detenuti, erano strettamente monitorati dal regime comunista, soprattutto nelle date sensibili.

L’8 maggio 2017 hanno notato due uomini sui 20 anni appostati fuori dal loro appartamento. Quando sono usciti di casa, sono stati pedinati. Anche i membri del comitato di strada si sono recati a casa loro per molestarli. I due uomini si sono ritirati solo il 16 maggio 2017.

Il 1° ottobre i coniugi hanno nuovamente notato delle persone fuori dalla loro abitazione che erano lì per controllarli. Lo stesso è accaduto durante le due sessioni del 2018, a partire da marzo e intorno al 25 aprile 2019 (20° anniversario dall’appello pacifico di 10.000 praticanti del Falun Gong davanti all’Ufficio appelli del Consiglio di Stato a Pechino nel 1999).

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