(Minghui.org) Il 30 giugno 2023 il senatore australiano Simon Birmingham, che è anche ministro ombra per gli Affari esteri, ha scritto a un residente locale per esprimere la sua preoccupazione per la zia dell’uomo, che è stata arrestata in quanto praticante del Falun Gong e rinchiusa in un ospedale psichiatrico nonostante fosse mentalmente sana.

L’onorevole Simon Birmingham, senatore australiano e ministro ombra per gli Affari esteri

Il senatore Birmingham ha affermato che il governo australiano sta prendendo sul serio la persecuzione dei praticanti del Falun Gong in Cina e ha esortato i suoi colleghi a collaborare con le controparti cinesi per garantire il rilascio dei praticanti incarcerati.

“La Coalizione rimane profondamente preoccupata per il fatto che le minoranze religiose e di altro tipo in Cina, inclusa quella dei praticanti del Falun Gong, continuino a essere prese di mira per le loro convinzioni. Al governo, la Coalizione ha accertato che l’Australia avesse sollevato queste preoccupazioni direttamente al governo cinese in molte occasioni, incluso all’inizio di quest’anno”, ha scritto.

Ha anche detto: “Oltre a fare rimostranze sulla situazione dei diritti umani che devono affrontare i praticanti del Falun Gong in Cina, l’Australia tramite la Coalizione ha anche sollevato singoli casi di preoccupazione per conto dei praticanti del Falun Gong”.

“La Coalizione sollecita fortemente il governo laburista a continuare ad avere un approccio forte e diretto dell’Australia nei confronti del governo cinese per quanto riguarda il trattamento dei praticanti del Falun Gong e delle altre minoranze”.

Ha aggiunto che hanno anche incoraggiato il governo a garantire che gli alti rappresentanti del Ministero degli Affari esteri e del Commercio continuino a incontrarsi direttamente con i rappresentanti del Falun Gong, così come con i loro familiari, per assicurarsi che ascoltino in prima persona le prove, affinché queste possano essere sollevate con le autorità cinesi come parte degli sforzi per aiutare a garantire il rilascio dei praticanti.

Ha concluso la lettera dicendo: “Farò in modo che la Coalizione continui a chiedere aggiornamenti al governo su questioni relative al trattamento dei praticanti del Falun Gong da parte del governo cinese”.

La zia del residente australiano, la signora Liu Chunxia, un ex ingegnere nella città di Xi’an, nella provincia dello Shaanxi, è stata arrestata sul posto di lavoro intorno alle 17:00 del 6 maggio 2023, tredici giorni prima che si tenesse a Xi’an il vertice Cina-Asia centrale. All’evento era prevista la partecipazione del leader del Partito Comunista Xi Jinping.

Secondo gli agenti che l’hanno arrestata, le autorità locali stavano conducendo, in vista dell’evento, un’operazione denominata “stringere la rete”. Solitamente prima di tali grandi eventi o riunioni politiche, le autorità della città ospitante spesso intensificano gli arresti e il monitoraggio dei praticanti del Falun Gong per impedire loro di aumentare la consapevolezza pubblica della persecuzione e “causare problemi” al regime.

Dopo che il centro di detenzione locale ha rifiutato di trattenere la donna a causa della pressione sanguigna estremamente alta, la polizia l’ha trasferita all’ospedale di Ankang, dove praticanti mentalmente sani sono sottoposti alla somministrazione contro la propria volontà di psicofarmaci. La sua famiglia è ora profondamente preoccupata per la sua incolumità all’interno della struttura.

Questa non è la prima volta che la signora Liu è stata presa di mira per la sua fede. Dopo essere stata arrestata nell’ottobre 2001, è stata condannata a cinque anni di carcere per aver partecipato a una conferenza di condivisione delle esperienze tenuta dai praticanti locali del Falun Gong. La sua pena è stata prorogata di settanta giorni e non è stata rilasciata fino al 9 dicembre 2006.

Dopo che è stata rilasciata, il suo datore di lavoro dell’epoca, la Huibang Company del gruppo Huian, nella provincia dello Shaanxi, l’ha licenziata, e così per guadagnarsi da vivere ha dovuto fare lavori saltuari. Il 21 marzo 2017 è stata nuovamente arrestata e il 4 gennaio 2018 condannata a quattro anni di carcere. Mentre era in prigione, suo marito ha divorziato da lei e così, dopo essere stata rilasciata nel marzo 2021, si è trasferita con suo figlio in un’altra città, dove ha ottenuto un impiego presso una società di gestione immobiliare e il suo duro impegno nel lavoro le è valso il rispetto del capo e dei colleghi.

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