(Minghui.org) Lo scorso 12 giugno una praticante di 60 anni della città di Xichang, nella provincia del Sichuan, è stata condannata a tre anni e mezzo di prigione per aver praticato il Falun Gong. Negli ultimi tre anni è la seconda volta che Yu Hongying viene condannata per la sua fede.

Il 15 luglio dell’anno scorso Yu è stata arrestata davanti all’ufficio postale di Daxiangkou. Dopo aver scoperto che, il 28 febbraio di quest’anno, aveva inviato una lettera ai responsabili della polizia, invitandoli a non perseguitare il Falun Gong, gli agenti hanno impiegato cinque mesi per rintracciarla. Poiché nella lettera è stato menzionato il Falun Gong, la polizia l’ha definita “propaganda anti-PCC”.

Nello scorso mese di gennaio Yu ha sviluppato un’elevata ipertensione ed è stata portata in ospedale. Quando è stata dimessa, la sua pressione era rimasta molto alta. Ha anche sofferto di infarto cerebrale lacunare e di diabete di tipo II.

Il centro di detenzione non ha notificato le sue condizioni mediche al secondo tribunale per i trasporti ferroviari di Chengdu, come previsto dalla legge. Il 1° giugno scorso la donna è stata processata. Quando hanno notato che sembrava molto malata, i suoi avvocati hanno chiesto di interrompere l’udienza, ma la loro domanda è stata respinta. Hanno difeso la sua innocenza, sostenendo che stava esercitando il suo diritto costituzionale alla libertà di credo.

Il pubblico ministero l’ha accusata di “minare l’applicazione della legge con un’organizzazione di culto”, il pretesto standard usato in Cina per criminalizzare i praticanti del Falun Gong. I libri e i materiali informativi della pratica spirituale, confiscati alla donna, sono stati elencati come prove dell’accusa, ma il pubblico ministero non ha spiegato per quale motivo o quali danni potessero causare alla società o a un singolo individuo. Nessun testimone dell’accusa è comparso in tribunale per testimoniare riguardo alla lettera.

Gli avvocati di Yu hanno sostenuto che, secondo l’articolo 138 della legge di procedura penale, “quando si effettua una perquisizione, deve essere sempre mostrato alla persona perquisita il mandato di perquisizione”. Poiché, durante l’arresto o l’irruzione in casa, gli agenti non hanno mai mostrato alcun mandato di perquisizione, gli oggetti confiscati dovrebbero considerarsi prove inammissibili.

Il pubblico ministero ha accusato la donna di essere recidiva dal momento che, il 9 dicembre 2020, è stata condannata a un anno e mezzo dal tribunale della città di Xichang, per aver praticato il Falun Gong. I suoi avvocati hanno sostenuto che la sua precedente incarcerazione non sarebbe mai dovuta avvenire, in quanto stava semplicemente esercitando il suo diritto costituzionale alla libertà di credo.

Il 12 giugno scorso il giudice Chen Qing della Secondo tribunale per i trasporti ferroviari di Chengdu e Wang Wei della Procura per i trasporti ferroviari di Xichang si sono recati al Centro di detenzione della città di Xichang per consegnarle il verdetto. La donna ha espresso l’intenzione di fare ricorso in appello contro la sentenza.

Informazioni di contatto dei perpetratori:

Yu Qi (余琦), presidente del secondo tribunale per i trasporti ferroviari di Chengdu: +86-28-81255636Chen Hui (陈辉), giudice: +86-18181917808Pan Hui (潘辉), procuratore capo, Procura dei trasporti ferroviari di Xichang: +86-834-8623280

(Altre informazioni sui contatti dei responsabili sono disponibili nell’articolo originale in cinese).

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