(Minghui.org) Nella mia zona c’è un agente di polizia di nome Rui che sin da quando era iniziata la persecuzione della Falun Dafa nel luglio 1999, vi aveva preso parte attivamente. Anche se avevo un po’ paura di lui, una volta ho sognato che stava aspettando che lo salvassi.

A causa della paura, non avevo il coraggio di parlargli personalmente e così, quando sono riuscita a trovare una dei suoi parenti, prima le ho chiarito i fatti sulla Falun Dafa e l’ho persuasa a dimettersi dal Partito Comunista Cinese (PCC) e poi le ho dato del materiale informativo sulla disciplina spirituale e chiesto di darglielo. Ha promesso che l’avrebbe fatto, ma in seguito ho scoperto che non l’aveva fatto.

Poco dopo, Rui è stato trasferito al Dipartimento di Polizia locale per essere incaricato della persecuzione. L’ho trovato alla centrale con altri agenti, ma prima che potessi parlare, ha iniziato a dire cose per umiliarmi, e poiché si è manifestata la mia mentalità competitiva, ho iniziato a discutere con lui. Non molto tempo dopo ha mandato delle persone a molestarmi a casa.

Mi sono guardata dentro e ho capito che, anche se volevo chiarirgli i fatti, non lo facevo per compassione, ma stavo solo cercando di portare a termine un compito. Nel processo, erano emersi molti dei miei attaccamenti, inclusa la mentalità competitiva, l’odio e la sensazione di essere trattata ingiustamente. Ho avvertito che dovevo chiarirgli i fatti con saggezza e razionalità e che solo quando avrei potuto lasciar andare l’attaccamento a me stessa, sarei stata in grado di salvarlo.

Grazie alla predisposizione del Maestro, ho scoperto l’indirizzo di Rui e una sera sono andata a trovarlo. Gli ho raccontato di come il PCC ha inscenato l’auto-immolazione di Piazza Tienanmen per calunniare la Falun Dafa e che nel 2011, l’Amministrazione generale della stampa e delle pubblicazioni aveva revocato il divieto sui libri della Falun Dafa. Vedendo che era rimasto scioccato nel sentire le mie parole, gli ho dato ulteriori informazioni da leggere.

Quando me ne sono andata, è stato molto gentile e mi ha detto di fargli sapere se in futuro avessi incontrato qualche difficoltà. Poco dopo gli ho fatto visita di nuovo e ho chiarito i fatti alla sua famiglia e persuaso tutti a dimettersi dal PCC.

Successivamente, Rui ha fatto del suo meglio per proteggere i praticanti locali.

Durante una delle campagne di molestie, Rui ha inviato due agenti che sostenevano la Dafa a casa di una praticante. Quando sono arrivati, la praticante era circondata dal materiale informativo. Non aveva chiuso a chiave la porta e stava ascoltando con gli auricolari un podcast di condivisione delle esperienze di coltivazione. Non si era nemmeno accorta che la polizia era entrata finché non aveva trovato gli agenti proprio accanto a lei. Ha chiesto loro perché la stavano molestando. Un agente ha indicato la telecamera che un collega portava sulla spalla e ha detto: “È già stata spenta”. E dopo poco se ne sono andati. In seguito ho chiesto a Rui perché fossero andati a casa della praticante e mi ha detto che era un ordine partito dall’alto.

Un’altra praticante è stata segnalata alla polizia perché stava parlando alla gente della Dafa. Tuttavia, quando Rui e un altro agente sono arrivati sul posto, Rui ha posto alla praticante alcune semplici domande e poi ha detto alla persona che l’aveva segnalata di andarsene. E dopo che la folla si è dispersa, ha lasciato andare la praticante.

Quando l’ho visto l’altro giorno, non l’ho quasi riconosciuto: aveva un’espressione gentile e sembrava molto giovane e bello. Penso che sia proprio vero che l’aspetto di una persona riflette le sue emozioni interiori!