(Minghui.org)

Nome: Hu HuomeiNome cinese: 胡火妹Sesso: DonnaEtà: 50Città: NanchangProvincia: JiangxiOccupazione: CustodeData della morte: 3 agosto 2023Data dell’ultimo arresto: 10 aprile 2018Luogo di detenzione più recente: Primo Centro di detenzione della città di Nanchang

Hu Huomei

Il 3 agosto una donna di 50 anni della città di Nanchang, nella provincia dello Jiangxi, è deceduta dopo aver sopportato anni di persecuzione per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Nel febbraio 1999 Hu Huomei ha iniziato a praticare il Falun Gong ed è presto guarita da un’ipertensione arteriosa ereditaria. Ha anche migliorato il suo rapporto con il marito; la famiglia, un tempo quasi al fallimento, è tornata a essere armoniosa.

Dopo l’inizio della persecuzione, Hu ha mantenuto saldamente la sua fede e, per questo motivo, negli oltre 20 anni successivi, è stata ripetutamente presa di mira. È stata sottoposta per due volte ai lavori forzati e per due volte è stata condannata alla prigione, per un totale di sette anni e mezzo di detenzione.

La morte della donna è avvenuta meno di quattro anni dopo il suo secondo rilascio nell’ottobre 2019. Nei suoi ultimi anni di vita la polizia e il comitato di quartiere hanno continuato a molestarla a casa, soprattutto nelle date sensibili, come le riunioni politiche importanti e gli anniversari legati al Falun Gong. Le hanno spesso scattato foto, contro la sua volontà, per dimostrare che non era uscita di casa per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla persecuzione.

Anni di molestie e vessazioni hanno impoverito la sua famiglia. Avendo assistito agli arresti e alle persecuzioni della madre nel corso degli anni, il figlio ventenne ha sviluppato una depressione e non riesce a lavorare regolarmente. La sorella, che frequenta l’università, fatica a pagarsi la retta.

Le pressioni delle autorità e le difficoltà della vita hanno avuto ripercussioni sulla salute della donna, in declino dall’inizio della persecuzione. La sua vista si è progressivamente annebbiata ed è diventata emaciata. Si sentiva sempre affaticata, non riusciva a camminare stabilmente e spesso cadeva. Negli ultimi mesi è sempre stata costretta a letto.

Il 21 luglio scorso Hu è caduta in condizioni critiche ed è stata ricoverata d’urgenza in ospedale. Dopo alcuni giorni di degenza nel reparto di terapia intensiva (ICU), le sue condizioni sono leggermente migliorate, ma la sua famiglia il 3 agosto ha dovuto farla dimettere, avendo esaurito i fondi per coprire le spese mediche (in Cina, i pazienti sono spesso tenuti a pagare in anticipo le spese ospedaliere).

Cinque minuti dopo essere stata riaccompagnata a casa, Hu è deceduta. Pesava poco più di 40 chilogrammi. La sua famiglia ha cercato di chiuderle gli occhi, ma non ci è riuscita. Per i suoi cari, quegli occhi stavano raccontando in silenzio la sua storia di perseguitata per la sua fede.

15 giorni di detenzione dopo l’arresto nel 2000

Nel settembre 2000 Hu si è recata a Pechino per appellarsi in favore del Falun Gong, ma è stata arrestata appena arrivata all’Ufficio Appelli del Consiglio di Stato. Gli agenti l’hanno portata presso un dipartimento di polizia, dove sono riusciti a scoprire il suo nome, poi l’hanno trasferita all’Ufficio di collegamento del governo della provincia dello Jiangxi, nella capitale cinese. Il membro del personale le ha chiesto di prendere da sola il treno per tornare a casa.

Il giorno dopo il suo ritorno a casa, gli agenti della stazione di polizia di Chaoyang l’hanno prelevata e le hanno inflitto 15 giorni di detenzione per “disturbo dell’ordine sociale”. Dopo essere stata rilasciata dal secondo centro di detenzione della città di Nanchang, la polizia l’ha spesso molestata presso la sua abitazione e ha minacciato i suoi familiari, ordinando loro di tenerla d’occhio e di non permetterle di recarsi di nuovo a Pechino.

Tre anni di lavori forzati dopo l’arresto nel 2001

Nel gennaio 2001 Hu si è recata nuovamente a Pechino ed è stata arrestata in piazza Tienanmen. È stata portata in una stazione di polizia della vicina città di Baoding, nella provincia dell’Hebei. Poiché si è rifiutata di rivelare il suo nome, la polizia l’ha schiaffeggiata e l’ha colpita alle braccia con un bastone elettrico. Gli agenti, nonostante la temperatura rigida, l’hanno spogliata degli indumenti intimi e l’hanno tenuta appesa a un cavo di metallo per più di tre ore all’aperto, prima di calarla a terra, lasciandola ammanettata a un palo all’interno di un parcheggio, fino all’alba.

La mattina dopo la polizia l’ha portata in una stazione ferroviaria e l’ha fatta salire su un treno diretto da Pechino a Nanchang. Scesa alla prima fermata, Hu è tornata in Piazza Tienanmen. È stata nuovamente arrestata e portata al centro di detenzione del distretto di Chaoyang a Pechino, dove ogni giorno veniva interrogata. Le guardie le versavano spesso acqua ghiacciata sui vestiti. L’acqua si congelava e si attaccava alla sua giacca.

Un mese dopo, la polizia l’ha prelevata da Pechino e l’ha riaccompagnata a Nanchang, direttamente al secondo centro di detenzione. Non molto tempo dopo, è stata trasferita nel campo di lavoro locale, per scontare una pena di tre anni.

Hu è stata tenuta da sola in una stanza, monitorata costantemente da tossicodipendenti, che la costringevano a guardare continuamente video che diffamavano il Falun Gong. Tre mesi dopo ha ceduto alle pressioni e ha scritto dichiarazioni di rinuncia alla sua fede, contro la sua volontà ed è stata quindi rilasciata.

Dal 2001 al 2004 gli agenti della stazione di polizia di Chaoyang hanno fatto due volte irruzione nella sua abitazione e le hanno anche ordinato di presentarsi loro tutti i mesi, dato che era stata rilasciata dal campo di lavoro prima del tempo. Durante i tre anni, la donna è stata anche portata a una sessione di lavaggio del cervello, dove è rimasta per più di 10 giorni.

Un anno di lavoro forzato dopo l’arresto nel 2008

Nel maggio 2008 Hu ha accettato un lavoro di custode presso l’ospedale della polizia locale. Ha parlato del Falun Gong a un paziente ed è stata denunciata. Gli agenti della stazione di Daishan sono arrivati subito per arrestarla.

Hu è riuscita a fuggire dalla stazione di polizia, ma è stata presto ripresa in custodia. La donna è stata colpita con un pugno alla testa, che le ha causato gravi lesioni interne e vertigini. In seguito, ha avuto una ricaduta dell’ipertensione arteriosa ereditaria, da cui era guarita dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong.

Mentre era in prigione, la polizia ha fatto irruzione nel suo appartamento e le ha confiscato i libri del Falun Gong. In seguito, è stata portata nel primo centro di detenzione della città di Nanchang. Dopo un mese, è stata trasferita nel campo di lavoro femminile della provincia dello Jiangxi, per scontare una pena di un anno.

La donna è stata costretta a leggere e guardare materiale diffamatorio nei confronti del Falun Gong, tenuta in cella d’isolamento e costretta a fare lavori forzati non retribuiti per molte ore.

Condannata a quattro anni e mezzo dopo l’arresto nel 2011

Nel mese di settembre 2011 Hu è stata arrestata mentre distribuiva materiale informativo del Falun Gong nella contea di Nanchang. La polizia l’ha portata nel centro di detenzione locale, dove è stata ridotta mani e piedi in catene per 24 ore. In segno di protesta ha iniziato uno sciopero della fame e le guardie le hanno tolto le catene. Giorni dopo, la polizia ha fatto irruzione nella sua abitazione e le ha confiscato il computer, la stampante, il masterizzatore CD e i libri del Falun Gong.

Il 24 ottobre 2011 è stato emesso nei suoi confronti un mandato di arresto formale e il 23 aprile 2012 la donna è comparsa davanti al tribunale della contea di Nanchang.

In seguito, è stata condannata a quattro anni e mezzo. Non appena è stata portata nella prigione femminile della provincia dello Jiangxi, è stata costretta a leggere e guardare materiali che diffamavano il Falun Gong e a leggere insegnamenti di altre religioni, nel tentativo di farla rinunciare alla sua fede.

Durante il periodo di detenzione, Hu è stata anche costretta a fare lavori forzati non retribuiti, per più di 10 ore al giorno.

Dopo alcuni anni di detenzione la salute di Hu è peggiorata notevolmente. Ha sofferto di vista offuscata, pressione alta, grave anemia, sanguinamento vaginale continuo e altre malattie ginecologiche. Dopo essere stata rilasciata, ha appreso che suo figlio si era chiuso in se stesso e sua figlia piangeva sempre per lei, quando non era con loro.

Condannata a un anno e mezzo dopo l’arresto nel 2018

Il 10 aprile 2018 Hu è stata arrestata mentre leggeva gli insegnamenti del Falun Gong a casa di un altro praticante. Gli agenti che l’hanno arrestata, tra cui il capitano Zhao Chujin, erano dell’Ufficio di sicurezza interna del distretto di Qingshanhu. La donna è stata interrogata e il suo caso è stato sottoposto alla Procura del distretto di Xihu. Il tribunale distrettuale di Xihu ha condannato Hu a un anno e mezzo, oltre a una multa di 5.000 yuan (circa 640 euro), senza tenere un’udienza né avvisare la famiglia.

La donna ha scontato la pena presso il primo centro di detenzione della città di Nanchang. Spesso veniva lasciata a dormire sul pavimento di cemento e non le veniva dato cibo a sufficienza. Nel mese di ottobre 2019 è stata rilasciata.

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