(Minghui.org) Sha Shuyan, di 70 anni, residente ad Harbin nella provincia dell’Heilongjiang, è stata recentemente condannata a tre anni e mezzo di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
La sua pena detentiva deriva dall’arresto avvenuto il 1° febbraio scorso, quando è stata denunciata per aver parlato del Falun Gong a una guardia di sicurezza, presso l’ospedale di medicina cinese del distretto di Hulan. Gli agenti della stazione di polizia di Yuanye l’hanno arrestata e portata all’Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Hulan che, la mattina dopo, li ha inviati a fare irruzione nel suo appartamento.
La famiglia di Sha si è recata alla stazione di polizia di Yuanye per chiedere informazioni sulla sua situazione. Un agente ha detto: “Le due sessioni stanno per iniziare, quindi non possiamo rilasciarla. Ha 70 anni. La rilasceremo dopo la fine delle due sessioni”.
Le “due sessioni” si riferiscono alle sessioni plenarie annuali del Congresso nazionale del popolo (NPC) e della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (CPPCC), che si tengono ogni anno a marzo.
Tuttavia, dopo la conclusione delle due sessioni, la polizia non ha rilasciato la donna, informando i familiari di aspettare tre mesi per avere conferma dello stato del suo caso. In seguito la polizia non ha li mai contattati.
Il tribunale distrettuale di Daowai ha fissato un’udienza relativa al suo caso per il 9 maggio scorso. Quel giorno il figlio e l’avvocato e si sono recati in tribunale, ma la guardia di sicurezza ha impedito al figlio di entrare, dicendo che il giudice Zhang Ruixiang, responsabile del caso, avrebbe dovuto concedergli personalmente il permesso di assistere al processo. L’avvocato si è precipitato a cercare il giudice e gli ha spiegato la situazione. Zhang è stato molto scortese e ha detto: “Il figlio di Sha Shuyan non può assistere all’udienza!”. Quindi ha cacciato l’avvocato dal suo ufficio.
In seguito il legale ha consigliato al figlio di chiamare tutti i numeri elencati nella bacheca vicino al cancello del tribunale, ma lui non è riuscito a parlare con nessuno, perché le chiamate non hanno avuto risposta: si attivava la segreteria telefonica o non si collegavano.
I dettagli del processo sono ancora da indagare. Recentemente si è appreso che il giudice Zhang ha condannato Sha a tre anni e mezzo di prigione. Le prove utilizzate contro di lei includono i seguenti due incidenti avvenuti l’anno scorso, quando era già stata presa di mira per la sua fede.
Intorno alle 19:00 del 4 marzo dell’anno scorso, il capo della stazione di polizia di Guangming ha bussato alla sua porta assieme a cinque agenti. Non appena il marito ha aperto, essi hanno fatto irruzione e iniziato a saccheggiare l’appartamento, confiscando tre libri del Falun Gong e altri oggetti di valore, prima di condurre Sha alla stazione di polizia.
Il capitano Zhuang Wenjun, dell’Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Hulan, si è recato alla stazione di polizia per interrogare la donna, che è stata rilasciata alcune ore dopo.
Il marito di Sha, che soffre di complicazioni in seguito a un ictus e ha difficoltà a camminare, è rimasto così traumatizzato dal suo arresto che le sue condizioni sono peggiorate. È rimasto costretto a letto per un mese e Sha ha dovuto prendersi cura di lui 24 ore su 24.
Il 14 agosto dell’anno scorso tre agenti della stazione di polizia di Guangming, tra cui Zhao Xuguang, si sono recati a casa di Sha, e hanno fotografato lei e la sua abitazione. L’hanno anche accusata di aver affisso manifesti del Falun Gong nella comunità.
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