(Minghui.org) Il 22 agosto scorso un 72enne residente a Maoming, nella provincia del Guangdong, è stato processato per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere della mente e del corpo che è perseguitata dal Partito Comunista Cinese.

I due avvocati del signor Li Jun hanno difeso il suo diritto alla libertà di credo, sancito dalla Costituzione. La figlia, a cui non è stato permesso di parlare durante l’udienza, al termine del processo ha dichiarato agli avvocati che la polizia l’ha ingannata facendole firmare delle dichiarazioni che incriminavano il padre usandole come prova d’accusa contro di lui.

Arresto e incriminazione

Alle ore 20.00 del 14 febbraio scorso Li aveva appena finito di cenare, quando più di 10 agenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione e gli hanno confiscato oltre 30 libri sul Falun Gong, il computer e 200 yuan (circa 26 euro) in cartamoneta stampata con informazioni sul Falun Gong (un modo per aggirare la censura sulle informazioni in Cina). Dopo il suo arresto, per alcuni giorni la polizia ha continuato ad andare nella sua abitazione e a scattare foto, terrorizando i suoi familiari.

Le tre figlie di Li si sono recate alla stazione di polizia per chiedere il suo rilascio, ma le forze dell’ordine hanno detto che l’unica condizione per il suo rilascio era quella di firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong. Poiché Li si è rifiutato di obbedire, è stato recluso e, dopo la fine della riunione annuale, la polizia si è rifiutata di rilasciarlo.

Il 24 marzo scorso il procuratore distrettuale di Dianbai ha approvato l’arresto di Li e, il 24 maggio, ha trasmesso il suo caso al procuratore distrettuale di Maonan che l’8 giugno lo ha incriminato.

Udienza in tribunale

Il 22 agosto scorso il tribunale distrettuale di Maonan ha tenuto un’udienza sul caso di Li presso il centro di detenzione n. 1 della città di Maoming, dove è detenuto dal momento dell’arresto.

All’udienza erano presenti il procuratore Cai Linhui, il presidente del tribunale Tan Wei (anche vicepresidente del tribunale), i giudici aggiunti Ke Xuejun, Pan Chuanghua e il cancelliere Pan Yanting.

Due delle tre figlie di Li sono state gli unici membri della famiglia autorizzati a partecipare all’udienza, mentre il resto dell’aula è stata occupata da persone inviate dal Comitato per gli Affari Politici e Legali locale, un’agenzia extragiudiziaria incaricata di supervisionare la persecuzione del Falun Gong.

Il procuratore Cai ha accusato Li di aver “minato l’applicazione della legge con un’organizzazione di culto”, un pretesto standard usato per incastrare e imprigionare i praticanti del Falun Gong. Gli avvocati di Li hanno respinto le accuse e sottolineato che nessuna legge in Cina ha mai criminalizzato il Falun Gong, né l’ha identificato come una setta, inoltre la pratica da parte di Li non ha causato alcun danno a nessun individuo o alla società in generale, e tanto meno ha violato la legge.

L’articolo 2 della legge sulla procedura penale mira a garantire una punizione accurata e tempestiva ai veri criminali, ma anche a proteggere gli innocenti dall’essere perseguiti ingiustamente. Gli avvocati di Li hanno sostenuto che la polizia e il pubblico ministero non avevano alcuna motivazione legale per arrestare e incriminare il loro cliente, e quindi non sono riusciti a tutelare gli innocenti dall’essere perseguiti ingiustamente.

Cai ha affermato che la figlia maggiore di Li avrebbe “testimoniato” che a volte il padre si recava al mercato locale per distribuire materiale informativo sul Falun Gong. Dopo aver sentito ciò la figlia di Li è apparsa molto contrariata, ma non le è stato permesso di parlare.

Al termine dell’udienza, la donna ha immediatamente detto agli avvocati: “Dopo l’arresto di mio padre, sono stata convocata alla stazione di polizia per essere interrogata. Mi hanno chiesto di firmare la terza pagina di un documento senza mostrarmi il resto. Non avevo mai detto o scritto che mio padre era andato al mercato per distribuire materiale del Falun Gong, quindi hanno scritto loro stessi la ‘testimonianza’ inventata a mio nome. Che cosa spregevole! Presenterò una denuncia contro di loro!”.

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