(Minghui.org) Il 7 settembre dell’anno scorso quattro dipendenti della raffineria di petrolio Huanxiling del giacimento petrolifero di Liaohe, a Panjin nella provincia del Liaoning, sono stati condannati alla prigione per la loro fede condivisa nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Liu Yan è stata condannata a due anni e multata di 5.000 yuan (circa 650 euro).Liu Benling, di 77 anni, è stata condannata a un anno e mezzo, oltre a una multa di 4.000 yuan (circa 520 euro).Liu Qingjiang, fratello minore di Liu Yan, è stato condannato a un anno e tre mesi, oltre a una multa di 3.000 yuan (circa 390 euro).Li Chunsheng, di 76 anni, è stata condannata a un anno e multata di 2.000 yuan (circa 260 euro).

Tutti e quattro i praticanti si sono appellati al tribunale intermedio di Dawa, che ha deciso di confermare i verdetti originali. Alla fine delll’anno scorso Liu Benling e Li, che dopo il loro arresto erano libere su cauzione, sono state ammesse in prigione. Non è chiaro se Liu Yan e suo fratello Liu, che dopo l’arresto sono stati trattenuti nel centro di detenzione della città di Panjin, finiranno di scontare la loro pena lì o saranno trasferiti in prigione.

Cinque arresti in quattro giorni

Il 24 febbraio dell’anno scorso Liu Yan è stata arrestata in un sito privato per la produzione di materiali del Falun Gong. La polizia le ha confiscato la stampante, il computer, i libri del Falun Gong, il materiale informativo e altri oggetti di valore. Poco dopo anche suo fratello è stato arrestato, anche se non è chiaro in quale luogo.

Il 25 febbraio dell’anno scorso Li è stata arrestata nella propria abitazione e rilasciata su cauzione la mattina successiva. Nel pomeriggio del 27 febbraio Liu Benling è stata arrestata a casa e portata al dipartimento di polizia, dove è stata ammanettata, perquisita e fotografata. La polizia l’ha anche costretta a firmare alcuni documenti e le ha applicato un dispositivo di localizzazione al polso destro. Più tardi è stata condotta in una stanza e interrogata dagli agenti. Intorno alle 4:00 del mattino successivo la donna è stata rilasciata su cauzione.

L’udienza in tribunale

Il 18 luglio dello scorso anno i quattro praticanti sono comparsi davanti al tribunale di Panjin. Liu Qingjiang e Liu Yan sono stati tenuti ammanettati e incatenati per tutta la durata dell’udienza.

Liu Benling si è rifiutata di sedersi al posto dell’imputato, come richiesto dal giudice Zhang Xintong. Ha insistito sul fatto che non aveva infranto alcuna legge praticando il Falun Gong, e quindi non si poteva considerare un’imputata. L’ufficiale giudiziario le ha portato un’altra sedia per farla sedere.

Zhang ha chiesto a Liu avesse bisogno di un avvocato d’ufficio, ma lei ha rifiutato e ha testimoniato in propria difesa. Ha sottolineato che nessuna legge in vigore criminalizza il Falun Gong, in Cina, e che il divieto di pubblicazione del Falun Gong è stato revocato nel 2011.

Liu ha anche affermato che l’intera udienza era illegale, dall’arresto all’irruzione nel suo appartamento, dall’incriminazione al processo. Nessuna prova contro di lei è stata presentata in tribunale, né è stato convocato in aula alcun testimone dell’accusa per essere interrogato. Dopo la sua arringa difensiva, Liu si è rifiutata di rispondere alle domande del giudice.

Anche Liu Yan ha difeso la sua innocenza.

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