(Minghui.org)

Nome: Zhong WeiqinNome cinese: 仲维芹Sesso: DonnaEtà: 69 anniCittà: BenxiProvincia: LiaoningOccupazione: SconosciutData della morte: 22 novembre 2023Data dell'ultimo arresto: 8 novembre 2016Luogo di detenzione più recente: Carcere femminile della provincia del Liaoning

Quando è stata rilasciata, il 28 ottobre 2017, Zhong Weiqin era diventata incapace. La donna, residente a Benxi nella provincia del Liaoning, non si è mai ripresa e, lo scorso 22 novembre, è deceduta all’età di 69 anni.

Il 20 novembre 2014 Zhong è stata condannata a tre anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. A causa dell'ipertensione arteriosa e di altre patologie, dopo la sentenza le è stata concessa una cauzione di un anno. Prima che si riprendesse completamente, il 15 novembre 2016 le autorità l'hanno ammessa nel carcere femminile della provincia del Liaoning. In prigione la sua salute ha continuato a peggiorare ed è stata rilasciata prima del tempo, il 28 ottobre 2017, per poi morire sei anni dopo.

Arrestata nel 2014

La condanna di Zhong deriva dal suo arresto del 5 maggio 2014, dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong nel distretto di Xihu, nella città di Benxi. Dopo averla arrestata il vice capo Fu Xizhong della stazione di polizia di Hexi ha guidato tre agenti, che hanno fatto irruzione nella sua abitazione e le hanno confiscato il lettore MP3, i DVD e altri oggetti di valore. Hanno minacciato di metterla in prigione per essere una "recidiva", poiché all'inizio di gennaio 2014 era già stata detenuta per 10 giorni, sempre per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong.

Zhong è stata sottoposta a 15 giorni di detenzione amministrativa, prima di essere sottoposta a detenzione penale presso il centro di detenzione della città di Benxi, dove è stata insultata e costretta a restare in posizione eretta per lunghi periodi di tempo.

Condanna e appello respinto

Il 25 giugno 2014 la famiglia di Zhong ha ricevuto una telefonata in cui le veniva comunicato che il suo arresto era stato formalmente approvato dalla procura del distretto di Xihu.

In seguito il procuratore ha rinviato il caso alla stazione di polizia di Hexi per insufficienza di prove, ma la polizia ne ha fabbricate di nuove e lo ha ripresentato. Questa volta il procuratore l'ha incriminata e ha trasmesso il caso al tribunale locale.

Il 20 novembre 2014 giudice Jiang Yaling ha condannato Zhong a tre anni. Non è chiaro se prima della condanna sia mai stato tenuto un processo. Il tribunale intermedio di Benxi ha deciso di confermare il verdetto originale, senza tenere un'udienza e, il 12 febbraio 2015, ha ordinato l’internamento della donna nel carcere femminile della provincia del Liaoning.

Durante l'esame fisico richiesto, è stata riscontrata a Zhong una pressione arteriosa sistolica superiore a 200 mmHg, mentre il range normale non supera i 120 mmHg. Il carcere le ha negato l'ammissione e la polizia l'ha riportata al centro di detenzione. Il 15 maggio 2015 è stata rilasciata su cauzione di un anno.

Tentativi falliti di riprendere Zhong in custodia

Mentre Zhong era fuori su cauzione, l'ufficio giudiziario locale e gli operatori della comunità l'hanno molestata diverse volte e le hanno ordinato di sottoporsi a un esame fisico, per verificare se fosse migliorata abbastanza da poter essere ammessa in prigione.

L'agente Ma Liang della stazione di polizia di Qianjin, il 27 luglio 2015 ha chiamato Zhong, ordinando a lei e al marito, Liang Hongjia, di presentarsi il giorno successivo per compilare alcuni moduli. I coniugi vi si sono recati come da istruzioni, ma non c'era alcun modulo da compilare; sono stati invece interrogati. Zhong si è rifiutata di fornire le sue impronte digitali e l'agente Ma ha minacciato di rendere difficile la vita alla figlia.

Il vice capo di Ma ha chiesto a Zhong se anche suo marito praticasse il Falun Gong. La donna ha risposto che si trattava di una sua decisione personale e che non aveva nulla a che fare con lei. Il vice capo ha chiesto perché avesse presentato una denuncia penale contro Jiang Zemin, l'ex dittatore cinese che aveva ordinato la persecuzione del Falun Gong. La donna ha risposto che era per impedire ai seguaci di Jiang di commettere altri crimini contro i praticanti rispettosi della legge.

La polizia ha portato entrambi in ospedale per sottoporli a esami fisici. A Zhong sono stati riscontrati ipertensione e sintomi di trombosi cerebrale. Dopo l'esame fisico è stata rilasciata, ma il marito è stato trattenuto per altri cinque giorni. La loro abitazione è stata perquisita e la polizia ha sequestrato una copia dello Zhuan Falun, l’insegnamento principale del Falun Gong, alcuni materiali informativi e altri effetti personali.

Trattenuta in ospedale per una settimana prima dell’ammissione in prigione nel 2016

Intorno alle 9:30 dell'8 novembre 2016 tre agenti della stazione di polizia di Qianjin, tra cui Ma, insieme a un funzionario del procuratore, hanno bussato alla porta di Zhong. Quando la donna si è rifiutata di farli entrare, hanno chiesto a un fabbro di scassinare la serratura. Sostenevano che il tribunale del distretto di Xihu li avesse incaricati di parlare con lei, per esaminare alcune questioni relative al suo caso.

Tuttavia, invece di parlare con lei, la polizia l’ha portata direttamente in ospedale per un esame fisico. Il centro di detenzione della città di Benxi l'ha giudicata non idonea e le ha negato l'ammissione. La polizia l'ha quindi portata direttamente all'ospedale di Jinshan, senza avvisare la famiglia.

Zhong è stata trattenuta in ospedale per una settimana e costretta alla somministrazione di iniezioni e pillole. Il 15 novembre 2016 la donna è stata portata nel carcere femminile della provincia del Liaoning. A quel punto i suoi familiari avevano già scoperto dove si trovava. Hanno chiamato il giudice Jiang per sapere cosa stesse accadendo e lei ha risposto che l'ufficio giudiziario aveva consigliato loro di incarcerarla.

Anche se Zhong è stata assegnata a un reparto per anziani e infermi, è stata costretta a fare lavori forzati non retribuiti, peggiorando ulteriormente le sue condizioni di salute. Alla fine non era in grado di camminare autonomamente. Quando è stata rilasciata prima del tempo, il 28 ottobre 2017, era ormai incapace di camminare. Lo scorso 22 novembre Zhong è deceduta.

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