(Minghui.org) Il 20 luglio 1999 il Partito Comunista Cinese ha avviato la persecuzione del Falun Gong, una disciplina per il benessere della mente e del corpo basata sui principi di Verità-Compassione-Tolleranza. I praticanti che si sono rifiutati di rinunciare alla loro fede sono stati arrestati e torturati nei centri di detenzione locali, nei campi di lavoro e nelle prigioni.

Le praticanti della provincia dello Shandong che rifiutano di rinunciare alla loro fede nel Falun Gong, sono spesso condannate illegalmente e rinchiuse nella prigione femminile locale. Le autorità carcerarie partecipano attivamente alla persecuzione e usano mezzi brutali per torturarle e fare loro il lavaggio del cervello, finché non cedono e accettano di smettere di praticare.

La "gestione rigorosa" è uno dei metodi di tortura usati di frequente dalle guardie carcerarie. Gli agenti mettono una praticante in cella d’isolamento e istigano diverse detenute a sorvegliarla da vicino 24 ore su 24 e ad aggredirla fisicamente. Alla praticante viene proibito di parlare con le altre, le viene impedito di fare la doccia, di lavarsi i denti, di usare il bagno e non le viene dato cibo a sufficienza. Le guardie la picchiano e la torturano a piacimento.

Di seguito sono riportati alcuni casi recenti di praticanti del Falun Gong che sono state sottoposte a una rigida sorveglianza in carcere.

1. Hu Jinhui, di 58 anni, viveva nella città di Shengzhuang, a Linyi. Il 29 settembre 2018 è stata arrestata nella sua abitazione e successivamente condannata a nove anni di carcere dal tribunale distrettuale di Lanshan, nella città di Linyi. Nell'agosto 2019 è stata trasferita nel carcere femminile della provincia dello Shandong. Poiché si è rifiutata di rinunciare alla sua fede, dal dicembre 2022 è sotto stretta sorveglianza.

2. Li Xue, di 46 anni, viveva nella città di Jiaozhou. Nel 2015 è stata condannata a 10 anni di carcere dal tribunale della città di Jiaozhou. Nell'agosto 2016 è stata trasferita nel carcere femminile della provincia dello Shandong e dall'aprile dell’anno scorso, dopo essersi rifiutata di seguire gli ordini delle guardie, è stata messa sotto stretta sorveglianza. Prima dell'ultima condanna, ha scontato una pena di sette anni per aver praticato il Falun Gong ed è stata rilasciata nel 2013, solo due anni prima dell'ultima sentenza.

3. Duan Peiqin ha circa 80 anni e viveva nella città di Tai'an. Una guardia ha istigato una detenuta a scrivere una "relazione di pensiero" e ha costretto Duan a copiarla come propria.

Il 21 aprile dell’anno scorso Duan ha denunciato gli abusi delle guardie. Quattro agenti e due detenute l'hanno trascinata in un bagno privo di telecamere di sorveglianza. A turno la picchiavano e la prendevano a calci. Una detenuta l'ha colpita con forza all'inguine e una guardia le ha sbattuto ripetutamente le mani contro il muro. Le sue mani erano gravemente ferite e gonfie. Il giorno dopo, su una sedia a rotelle, è stata mandata in ospedale per essere curata.

4. Una praticante di 70 anni è sotto stretta osservazione da oltre due anni. Attualmente in ospedale viene alimentata forzatamente tre volte al giorno. Il tubo di alimentazione viene inserito nella narice fino allo stomaco per poi rimanere lì. Quando non dorme, deve stare in piedi tutto il giorno nella sua stanza d'ospedale e, quando deve andare in bagno, una detenuta cammina davanti e l'altra dietro di lei per impedirle di parlare con gli altri o di scappare.

5. Una praticante di 60 anni è medico. È alta meno di un metro e mezzo e il suo nome è sconosciuto. Le guardie istigano le altre detenute a maltrattarla perché si rifiuta di ottemperare agli ordini delle guardie.

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