(Minghui.org) Lo scorso ottobre sono stati segnalati un totale di 435 casi di praticanti del Falun Gong arrestati o molestati per la loro fede.

I 186 arresti comprendono 26 casi avvenuti nella prima metà di quest’anno: 6 in luglio, 18 in agosto, 49 a settembre, 69 ad ottobre e 18 casi di cui non si conosce la data.

I 249 casi di molestie si suddividono in 11 incidenti avvenuti nella prima metà dell’anno: 8 a luglio, 18 ad agosto, 112 a settembre, 76 ad ottobre e 24 casi di cui non si conoscono le date esatte.

A causa della rigida censura sulle informazioni, in Cina i casi di persecuzione non sempre possono essere riportati tempestivamente, né tutte le informazioni sono prontamente disponibili.

I 435 praticanti presi di mira provengono da 19 province e 4 municipalità a controllo centrale (Pechino, Chongqing, Shanghai e Tianjin); 67 di loro hanno 60 anni o più al momento dell'arresto e delle molestie. L'Heilongjiang ha riportato il maggior numero di casi combinati di arresti e molestie, 84, seguito da 68 nello Jilin e 47 nel Sichuan. Altre otto regioni hanno registrato un numero di casi a doppia cifra, compreso tra 10 e 36, mentre le altre 12 regioni hanno riportato un numero di casi a singola cifra, tra 1 e 9.

Arrestati prima di date sensibili

Nella città di Luzhou, nella provincia del Sichuan, sei persone sono state arrestate una settimana prima della Festa nazionale cinese del 1° ottobre scorso. É consuetudine del regime comunista intensificare la persecuzione dei praticanti in prossimità delle date sensibili.

Il 19 settembre due dei sei residenti di Luzhou, Luo Linrong, di 73 anni, e sua sorella minore, Luo Linming, sono state arrestate dopo essersi incontrate in una fiera locale e aver chiacchierato. Gli agenti che le hanno arrestate hanno dichiarato di aver seguito Luo (più anziana) per diversi giorni e di conoscere la sua esatta posizione.

Le due sorelle sono state perquisite e portate al dipartimento di polizia. Dopo averle interrogate separatamente la polizia ha usato le chiavi sequestrate per fare irruzione nelle loro case. La polizia ha confiscato i libri del Falun Gong di Luo Linming, senza permettere alla famiglia di verificare gli oggetti, né ha fornito loro una lista di confisca. Luo è stata rilasciata dopo essere stata detenuta per 10 giorni.

Anche se la polizia non ha trovato alcun materiale del Falun Gong a casa di Luo Linrong, si è rifiutata di rilasciarla, e ai familiari non è stato dato l'avviso di detenzione, né sono stati informati della sua sorte. Hanno chiesto informazioni ai funzionari della comunità locale, che li hanno indirizzati alla Stazione di polizia di Nancheng, che a sua volta li ha indirizzati al Dipartimento di polizia del distretto di Jiangyang. Un ufficiale ha detto che Luo era stata trasferita da tempo al centro di detenzione locale. La famiglia vi si è recata per cercarla, ma le guardie si sono rifiutate di controllare se fosse nel registro.

Il 23 settembre scorso nel distretto di Yanqing, a Pechino, 14 praticanti tra cui Yang Xiulan e Wu Fangling, sono stati arrestati, e la polizia ha saccheggiato le loro case. Anche due membri della loro famiglia, che non praticano il Falun Gong, sono stati sequestrati dalla polizia.

Una mattina tre agenti hanno bussato alla casa Yang, hanno fatto irruzione nell’abitazione e hanno gettato a terra tutti gli oggetti legati al Falun Gong. Le hanno requisito due computer, una stampante, del denaro e un cellulare. Due agenti sono poi tornati e hanno fotografato gli oggetti in casa sua.

Wu e il marito Wang Jianmin, che non pratica il Falun Gong, sono stati arrestati dagli agenti della Stazione di polizia di Xiadu, che li hanno accusati di aver visitato siti web all'estero aggirando il firewall internet del Partito Comunista Cinese (PCC). L'arresto di Wu è avvenuto solo sette mesi dopo aver finito di scontare una pena detentiva di due anni e otto mesi per aver praticato il Falun Gong. Stava anche cercando di ottenere il reintegro della sua pensione sospesa.

Vita sconvolta dalla persecuzione

La persecuzione dei praticanti del Falun Gong non si limita solo all'arresto, alla detenzione o alla tortura, ma comporta anche gravi disagi nella vita quotidiana dei praticanti. Nei casi di molestie riportati a ottobre, Cai Lianbao, un praticante del Falun Gong in viaggio d'affari, è stato intercettato dalla polizia all'aeroporto e un'altra praticante, Yang Aiqin, ha riferito di aver subito il blocco dei documenti d'identità e della registrazione della famiglia per anni, rendendola impossibilitata a trovare un lavoro o persino a comprare un cellulare, perché il regime comunista esige che venga usato il vero nome per acquistare un telefono.

Cai, della città di Shenyang nella provincia del Liaoning, si è recato a Shanghai per lavoro e ha preso un volo di ritorno il 14 settembre scorso. Intorno alle 22:30, appena uscito dall'atrio dell'aeroporto, è stato avvicinato da cinque agenti di polizia. Solo uno di loro era in uniforme e nessuno ha esibito un documento d'identità o una documentazione adeguata. Hanno dichiarato di provenire dalla città di Yushu, nella provincia dello Jilin, e hanno iniziato a chiedergli il numero di cellulare, di carta d'identità e l'indirizzo di casa.

Cai ha chiesto agli agenti perché avessero interrotto il suo viaggio di lavoro o se avesse violato qualche legge e gli agenti gli anno fatto intendere che lo sospettavano di essere coinvolto in un reato grave. Hanno portato Cai all'ufficio di sicurezza dell'aeroporto e lo hanno costretto a firmare un foglio con i suoi dati personali. Poiché si stava facendo tardi e non voleva che la sua famiglia che era con lui si preoccupasse, Cai è stato anche costretto a scrivere contro la sua volontà un documento che dichiarava che non aveva mai praticato il Falun Gong.

Una volta tornato a casa, Cai ha ricordato di aver ricevuto una telefonata dalla polizia di Jilin, qualche giorno prima, in cui gli si diceva che il governo aveva emanato una nuova politica sul Falun Gong e che voleva incontrarlo per rimuoverlo da una lista nera. Un giorno dopo la telefonata, Cai ha ricevuto una richiesta di amicizia su WeChat, una popolare applicazione di social media in Cina, ha accettato pensando che si trattasse di un cliente di lavoro, per poi rendersi conto che si trattava della polizia.

Il 14 gennaio 2022 Yang, della città di Kaifeng nella provincia dell’Henan, ha finito di scontare una pena detentiva di sei anni e mezzo per aver praticato il Falun Gong, ed è rimasta scioccata quando ha saputo che la stazione di polizia locale aveva sospeso la registrazione della sua famiglia. Ha contattato la polizia, ma è rimasta ancora più scioccata quando le è stato detto che il suo numero di identificazione era associato a un'altra persona.

Secondo la legge sulla carta d'identità dei residenti, il numero d'identità del cittadino è un codice d'identità unico e permanente per ogni cittadino, compilato dagli organi di pubblica sicurezza in conformità con lo standard nazionale.

Yang pensava che potesse trattarsi di un errore della polizia, ma gli agenti hanno chiarito di aver assegnato intenzionalmente il suo numero di identità a un'altra persona, come ritorsione per il fatto che non aveva rinunciato al Falun Gong. Senza un documento d'identità o una registrazione della famiglia Yang non può comprare un cellulare, aprire un conto in banca, acquistare biglietti del treno o areo, prenotare un albergo o trovare un lavoro.

In un altro caso la polizia ha arrestato un praticante del Falun Gong per raggiungere la quota di catture di sospetti in libertà. Huang Xuejun, un ex farmacista della città di Anlu nella provincia dell’Hubei, è stato arrestato il 19 aprile di quest’anno mentre lavorava a Wuhan, la capitale dell’Hubei. La polizia ha dichiarato che il suo nome era sulla “lista dei ricercati” dal novembre dello scorso anno. Il giorno dopo lo hanno riportato ad Anlu e lo hanno tenuto in un centro di lavaggio del cervello per oltre 40 giorni.

Huang ha poi appreso che la polizia aveva una quota di persone da arrestare sulla lista dei ricercati e che aveva inserito il suo nome per soddisfare la quota. Dopo essere stato rilasciato l'8 luglio, il direttore dell'Ufficio 610 ha minacciato di arrestarlo e di inserirlo di nuovo nella lista dei ricercati, se non avesse collaborato con loro registrando un video di rinuncia e denuncia del Falun Gong. Quando si è rifiutato di farlo, il direttore ha minacciato di condannarlo alla prigione. Per evitare ulteriori persecuzioni, Huang è costretto a vivere lontano da casa dallo scorso ottobre.

Familiari coinvolti

Oltre ai praticanti stessi, anche i membri della famiglia sono spesso presi di mira durante la persecuzione.

Dopo che Xu Guoqin, settantenne residente nella città di Mudanjiang nella provincia dell’Heilongjiang, è stata costretta a vivere lontano da casa dalla fine di settembre per evitare di essere condannata per aver distribuito materiale del Falun Gong, la polizia ha arrestato sua figlia e ha costretto Xu a costituirsi.

Indignato per l'atto spregevole della polizia, il marito di Xu ha avuto un'emorragia cerebrale ed è morto. La donna è stata portata nel centro di detenzione locale, pertanto non ha potuto partecipare al suo funerale.

Zhang Xiaojia, figlia di un praticante del Falun Gong della città di Shantou nella provincia del Guangdong, è stata arrestata mentre attraversava la dogana di Hong Kong dopo essere stata trovata in possesso di materiale del Falun Gong nel suo bagaglio. È stata condotta in una stazione di polizia di Shantou.

Alle 12:40 del 16 ottobre scorso Zhang, che non pratica il Falun Gong, ha chiamato la sua famiglia dopo essere salita sul treno ad alta velocità da Shantou a Hong Kong. In seguito la sua famiglia non è riuscita a raggiungerla. Intorno alle 16:00 del giorno successivo sono stati informati che a Zhang era stato negato l'ingresso a Hong Kong, dopo che i funzionari della dogana avevano trovato materiale del Falun Gong nella sua borsa. È stata rimandata alla Stazione di polizia di Jinpu, nel distretto di Chaoyang, a Shantou, che l'ha poi trasferita alla Stazione di polizia di Gurao. Dopo aver verificato la sua identità, la polizia l'ha portata al Centro di detenzione della città di Shantou. Non è chiaro se sia ancora detenuta.

Dall'inizio della persecuzione del Falun Gong nel 1999 la madre di Zhang, Qiu Xiuping, e le sue sei figlie, che pratichino o meno il Falun Gong, sono state ripetutamente prese di mira.

Tra il 2000 e il 2011 la polizia ha perseguitato i familiari centinaia di volte, che hanno sofferto ancora di più quando il marito di Qiu è morto nel 2005. Qiu gestiva una piccola attività commerciale per mantenere se stessa e le sue sei figlie.

Il 3 agosto 2011 la figlia maggiore di Qiu, Zhang Xiaoling, è stata arrestata per aver parlato del Falun Gong alla gente. Anche sua sorella, Zhang Yueqi all'epoca sedicenne, è stata arrestata quando è andata a trovarla. Quando l'altra sorella, Zhang Liling, si è recata alla stazione di polizia per chiedere il loro rilascio, è stata arrestata e trattenuta lì per tutta la notte. Zhang Xiaoling è stata condannata a due anni e Zhang Yueqi a un anno nel Campo di lavoro forzato di Chatou.

Somministrazione involontaria di farmaci sconosciuti e prelievo forzato di campioni di sangue

Un altro aspetto della persecuzione è la politica di “distruzione fisica” impartita da Jiang Zemin, l'ex capo del regime comunista che ha ordinato la persecuzione. Questa direttiva è stata pronunciata insieme ad altre due direttive: “rovinare la loro reputazione” e “mandarli in bancarotta”.

Tra i casi di persecuzione riportati nell'ottobre di quest’anno Liu Binghuan, una donna mentalmente sana, è stata sottoposta a iniezioni di sedativi e altri farmaci sconosciuti in due diversi ospedali psichiatrici, dopo essere stata arrestata per aver praticato il Falun Gong. Un'altra praticante, Liu Guiying, è stata costretta a consegnare alla polizia campioni di sangue e capelli, forse per essere inserita nel database dell'industria del prelievo forzato e del trapianto di organi, una nuova forma di genocidio in corso da 25 anni.

La notte del 29 settembre Liu Binghuan è stata arrestata nel suo appartamento in affitto nella contea di Yangshan, nella città di Qingyuan, nella provincia del Guangdong. È stata portata all'Ospedale psichiatrico Cihang della contea di Yangshan, legata e sottoposta a ripetute iniezioni di sedativi.

Il giorno successivo la polizia l'ha portata al Centro di detenzione di Qingxin, ma le è stato negato l’ingresso dopo che un esame fisico obbligatorio ha rilevato che aveva una pressione sanguigna sistolica superiore a 200 mmHg (quando un intervallo normale è di 120 o inferiore). Invece di rilasciarla, la polizia l'ha portata al terzo Ospedale del popolo della città di Qingyuan (un altro ospedale psichiatrico). Le sono stati nuovamente iniettati sedativi e farmaci sconosciuti. Come conseguenza ha avuto una temporanea perdita di memoria ed è diventata stordita e confusa.

A mezzogiorno del 26 aprile scorso Liu Guiying era appena uscita dal suo appartamento nella città di Pingdu nella provincia dello Shandong, quando ha sentito qualcuno chiamare il suo nome. In un attimo quattro agenti in borghese l'hanno assalita e le hanno strappato la borsa e la chiave della bicicletta elettrica. L'hanno fatta salire su un'auto e l'hanno condotta direttamente alla Stazione di polizia di Dongge per l'interrogatorio. É stata rilasciata alle 22:30.

Alle 10:00 del 13 maggio scorso il marito di Liu ha ricevuto una telefonata che gli ordinava di avvisare la moglie di presentarsi subito alla stazione di polizia. La donna si è recata sul posto ed è stata immediatamente sequestrata; la polizia ha detto che le avrebbe dato 10 giorni di detenzione. Alle 13:30 due agenti l'hanno portata all'Ospedale di Pingdu per un esame fisico; la pressione arteriosa sistolica era di 220 mmHg e la frequenza cardiaca di 119 (un range sano di riposo è compreso tra 60 e 100 battiti al minuto).

Il centro di detenzione locale ha rifiutato di accettare la praticante a causa delle sue condizioni di salute. L'agente Zhang l'ha quindi costretta ad assumere alcuni farmaci sconosciuti prima di portarla nello stesso ospedale per un altro controllo, poi l'ha accompagnata di nuovo al centro di detenzione. Le guardie hanno notato che Liu tremava in modo incontrollato e si sono rifiutati di recluderla, ma Zhang è riuscito a sfruttare le sue conoscenze per farla rinchiudere alle 22:30 di quella sera.

Il 24 maggio scorso Liu è stata rilasciata. Il 9 settembre il marito ha ricevuto un'altra telefonata dall'agente Zhang, che ha nuovamente ordinato alla moglie di presentarsi alla polizia. Questa volta Liu non ha obbedito ma, intorno alle 15:00 del 14 settembre, Zhang ha condotto due agenti a casa sua e le ha prelevato con la forza il sangue e rimosso alcune ciocche di capelli senza spiegarne il motivo. Liu teme che i campioni vengano usati per vedere se è candidata alla donazione involontaria di organi nell'ambito del prelievo forzato di organi dai praticanti del Falun Gong ancora in vita, pratica autorizzata dallo Stato.

Devastazione finanziaria

“Mandarli in bancarotta” è una delle tre politiche di persecuzione attuate contro i praticanti del Falun Gong. Nei due casi elencati di seguito un'ex direttrice di banca è stata ripetutamente costretta a pagare multe per non aver segnalato i propri spostamenti dopo il lavoro, mentre a un'altra donna d'affari è stata sospesa la pensione dopo aver scontato una pena detentiva di sei anni.

Il 10 settembre scorso Fu Xuebing, di 53 anni e residente nella città di Meizhou, nella provincia del Guangdong, è stata arrestata appena uscita dal suo appartamento. È stata portata al centro di detenzione locale e nei suoi confronti è stato emesso un mandato di arresto formale intorno al 15 ottobre. Ora è accusata di praticare il Falun Gong.

Non è la prima volta che Fu viene presa di mira per la sua fede. In passato era già stata arrestata nel 2005, 2008, 2010, 2012 e 2014. La sua casa è stata saccheggiata più volte e i suoi beni personali sono stati confiscati.

Oltre a essere stata arrestata e incarcerata, Fu è stata anche ripetutamente multata per non aver chiamato il suo supervisore alla Banca della Cina per riferire i suoi spostamenti di notte o nei giorni festivi (poiché le autorità cercavano di impedirle di uscire per distribuire materiale del Falun Gong). Ha lavorato presso la banca come responsabile dell'ingresso per 16 anni, ma quando è stata licenziata il 6 agosto 2008, non le è stata corrisposta alcuna indennità di licenziamento.

Fu è stata condannata a sette anni dopo il suo arresto nel 2014; ha subito terribili abusi in prigione ed è stata rilasciata in anticipo nel giugno 2020, solo per affrontare frequenti molestie da parte della polizia dopo il suo ritorno a casa.

All'inizio dell'anno Zhu Chunmei, della città di Wuhan nella provincia dell’Hubei, è stata arrestata per aver parlato del Falun Gong alla gente, ed è stata prima trattenuta nel primo Centro di detenzione della città di Wuhan e poi trasferita all'Ospedale di Ankang dopo aver sviluppato problemi di salute durante la detenzione.

Anche Zhu, proprietaria di due lavanderie, è stata presa di mira per la sua fede negli ultimi anni. È stata arrestata il 26 agosto 2013 e condannata a sei anni per aver cercato di salvare un praticante detenuto. Durante la detenzione ha subito brutali torture e le sono stati somministrati farmaci sconosciuti che le hanno provocato forti dolori al petto, emorragie nasali e vesciche di sangue sulla testa.

Quando Zhu è stata finalmente rilasciata era così debole da aver perso la capacità di lavorare. Il marito ha chiesto il divorzio e, durante il periodo di detenzione, la sua famiglia ha preso in prestito 65.000 yuan (circa 8.560 euro) per contribuire al suo conto pensionistico. Prima che potesse restituire il denaro l'Ufficio 610, il Comitato per gli Affari Politici e Legali e l'Ufficio per gli Affari Comunitari della contea di Qing'an hanno ordinato all'Ufficio per la previdenza sociale del distretto di Xinzhou di sospendere la sua pensione, con la scusa che si era rifiutata di rinunciare al Falun Gong. Le hanno anche ordinato di restituire i 40.000 yuan (circa 5.270 euro) di pensione che aveva ricevuto durante il periodo di detenzione.

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