(Minghui.org) Lo scorso 28 dicembre una donna di 75 anni della città di Fushun, nella provincia del Liaoning, è stata ammessa alla prigione femminile locale, per scontare un periodo di tre anni per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Il 1° febbraio dell’anno scorso Zhu Yafen è stata arrestata, dopo essere stata denunciata per aver parlato del Falun Gong fuori da un grande magazzino. Quella notte tre agenti della stazione di polizia di Qianjin hanno fatto irruzione nella sua abitazione. In seguito la donna è stata portata al centro di detenzione della città di Fushun.

Il giudice Zhang Yang del tribunale distrettuale di Dongzhou ha nominato un avvocato per rappresentarla, incaricato di dichiarare la sua colpevolezza. All'inizio di settembre la sua famiglia ha saputo della condanna illegale, ma le date esatte del processo e della sentenza non sono chiare.

Non è la prima volta che Zhu viene presa di mira per la sua fede, alla quale attribuisce il merito di aver eliminato la sua artrite, l'insonnia e molti altri problemi di salute. In precedenza le erano stati inflitti tre anni di lavori forzati ed era stata condannata a un anno di prigione.

Il primo arresto risale al 1999

Un mese dopo l'inizio della persecuzione nel luglio 1999, Zhu e diversi altri praticanti sono stati arrestati mentre facevano in pubblico gli esercizi del Falun Gong. Durante la notte sono stati trattenuti alla stazione di polizia di Qianjin, prima di essere portati al centro di detenzione di Fushun.

Quando Zhu ha praticato il Falun Gong nel centro di detenzione, è stata buttata a terra da due guardie, che l'hanno trascinata fino al loro ufficio. Durante il tragitto le è scivolato via il maglione, esponendo la parte superiore del corpo. Nell'ufficio, le guardie l'hanno costretta ad accovacciarsi, mentre una le teneva la testa e l'altra la prendeva a calci.

Dopo 17 giorni nel centro di detenzione, Zhu è stata trasferita in una classe di lavaggio del cervello nel campo di lavoro forzato di Wujiabaozi, dove è stata trattenuta per oltre un mese.

Il campo di lavoro ha filmato le sue manette e le sue umiliazioni, quindi ha trasmesso il video a un programma televisivo locale. La madre di Zhu l'ha vista in TV ed è rimasta così traumatizzata che ha avuto un ictus. Essendo rimasta paralizzata, non si è mai ripresa e, otto anni dopo, è deceduta.

Tre anni di lavoro forzato nel 2000

Il 2 ottobre 2000 Zhu si è recata a Pechino per lanciare un appello in favore del Falun Gong ed è stata arrestata. Cinque giorni dopo è stata riportata a Fushun e trattenuta alla stazione di polizia di Qianjin, prima di essere trasferita, il 9 ottobre, al centro di detenzione della città di Fushun.

Dopo due settimane di detenzione, le sono stati inflitti tre anni nel campo di lavoro forzato di Masanjia. Otto mesi dopo ha avuto un ictus ed è stata rilasciata prima del tempo.

Condannata a un anno nel 2020

Il 24 agosto 2019 quattro agenti dell'Ufficio per la sicurezza interna della città di Fushun e della stazione di polizia di Gongyuan hanno arrestato Zhu. Il 30 agosto 2020 la donna è stata condannata, dallo stesso tribunale distrettuale di Dongzhou, a un anno di prigione, oltre a una multata di 4.000 yuan (circa 515 euro).

Zhu ha scontato la sua pena di un anno nel centro di detenzione di Fushun e il 23 agosto 2020 è stata rilasciata. Poco dopo, senza un valido motivo, la sua pensione è stata ridotta di 4.000 yuan. A partire dal mese di maggio 2021, l'ufficio di previdenza sociale locale le ha sospeso completamente i benefici pensionistici.

Sia nel 2019 che l’anno scorso l'agente Zhang Weilai (+86-18940090723) è stato coinvolto in entrambi gli arresti di Zhu. Nel 2019 ha lavorato presso la stazione di polizia di Gongyuan e successivamente è stato riassegnato a quella di Qianjin, nello stesso distretto di Xinfu della città di Fushun.

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