(Minghui.org) Nel 2022 un residente di Tianjin è stato condannato, nella regione autonoma del Ningxia Hui, a una pena detentiva di 13 anni per aver praticato il Falun Gong. Chu Jidong era detenuto nella prigione di Shizuishan. La sua famiglia ha confermato che, in data sconosciuta, è stato trasferito in un altro luogo, ma non è mai stata informata dove si trovi attualmente.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale che segue i principi fondamentali di Verità, Compassione e Tolleranza. Dal 1999 viene perseguitata dal regime comunista cinese.

Chu, di 49 anni, è un ex dipendente della sesta società di ingegneria dell’Ufficio cinese del petrolio e dei gasdotti di gas naturale di Tianjin. Una notte di marzo 2021, mentre lavorava per un progetto a Qingyang, nella provincia del Gansu, ha visto un ladro nel cantiere. Ha cercato di fermarlo, ma il ladro lo ha colpito alla testa con un mattone. In seguito, gli è stato permesso di tornare a Tianjin per riprendersi dalle ferite.

Quando Chu ha fatto scalo all’aeroporto della città di Yinchuan, nella regione autonoma del Ningxia, la sicurezza aeroportuale ha trovato delle lezioni del Falun Gong nel suo cellulare e lo ha arrestato. Nel database della polizia, gli addetti alla sicurezza hanno anche scoperto la sua precedente condanna al campo di lavoro, per aver praticato il Falun Gong. L’uomo è stato accusato di essere un recidivo ed è stato trattenuto in prigione.

Il suo capo al lavoro ha contattato la polizia di Yinchuan, chiedendo di poterlo vedere, ma la sua richiesta è stata respinta. La polizia di Yinchuan si è anche rifiutata di consegnare il caso di Chu alle sue controparti di Tianjin, insistendo per trattenerlo nel centro di detenzione di Yinchuan.

Per protestare contro la persecuzione, Chu ha fatto uno sciopero della fame, ma è stato alimentato a forza. Intorno al mese di maggio 2022, dopo oltre un anno di detenzione, è stato condannato a 13 anni e trasferito nella prigione di Shizuishan, nella regione autonoma del Ningxia. L’uomo è stato sottoposto a una gestione rigorosa, privato del sonno e costretto a stare seduto su un piccolo sgabello per molte ore al giorno. Ha protestato gridando “La Falun Dafa è buona!” e “Verità, Compassione, Tolleranza sono buone!”. In seguito, le autorità lo hanno trasferito in un’altra prigione, ma si sono rifiutate di dire alla sua famiglia dove si trovava.

Quando Chu è stato arrestato, sua moglie non stava lavorando. La donna ha faticato a sbarcare il lunario e a crescere da sola il loro figlio, che frequenta la sesta elementare.

Nel mese di settembre 1999 Chu era già stato arrestato, per essersi recato a Pechino a fare appello in favore del Falun Gong, e gli era stato imposto un anno di lavori forzati. Poiché si è rifiutato di rinunciare alla sua fede, le autorità hanno prolungato la sua pena di un anno e, in seguito, di altri tre anni.

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