(Minghui.org) Una praticante 76enne residente a Kunming, nella provincia dello Yunnan, è stata incriminata per aver parlato ad un uomo, che aveva subito un infortunio alle gambe, di come fosse guarita da una frattura scomposta alla gamba destra grazie alla pratica del Falun Gong.

Il 20 marzo di quest’anno la signora An Shunlian, già agli arresti domiciliari, è andata a ritirare il suo atto d’accusa presso il tribunale distrettuale di Xishan. Le gambe le facevano così male che non riusciva a camminare. Vedendola in quelle condizioni, il giudice che si occupava del suo caso

le ha detto che avrebbe mandato la polizia a prenderla a casa per portarla in tribunale il 10 aprile, giorno dell’udienza. Non si sa se poi l’udienza abbia avuto luogo.

Arrestata per aver parlato a un uomo del Falun Gong

L’anno scorso, il 10 agosto alle 10:00, An si trovava fuori dall’ospedale 902 di Kunming quando ha notato in un uomo sulla cinquantina che aveva due stampelle accanto a sé. Gli ha chiesto cosa gli fosse successo alle gambe. Lui le ha detto che era caduto dalla bicicletta sei mesi prima e le gambe non erano ancora guarite. Lei gli ha raccontato che nel 2004 aveva subito una frattura scomposta alla gamba destra in seguito ad un incidente d’auto, ma che era guarita in fretta recitando le frasi di buon auspicio “La Falun Dafa è buona”, “Verità, Compassione, Tolleranza sono buone”.

L’uomo è apparso spaventato quando lei ha menzionato il Falun Gong e le ha chiesto di andarsene. An, sapendo che era ingannato dall’infame propaganda del regime comunista contro il Falun Gong, non ha discusso con lui e se ne è andata. Non erano nemmeno trascorsi 10 minuti che quattro agenti l’hanno raggiunta, arrestata e le hanno sequestrato la borsa.

Gli agenti l’hanno portata alla stazione di polizia di Zongshuying, e un’ora dopo sette di loro l’hanno portata a casa e hanno effettuato la perquisizione. Poi l’hanno riportata alla stazione di polizia e le hanno ordinato di riconoscere e indicare gli effetti personali che avevano preso da casa sua, mentre la fotografavano. L’hanno tenuta in manette durante tutto il raid e l’interrogatorio, e non gliele hanno tolte fino alle 17:00 quando è stata sottoposta ad un esame medico, da cui è risultata non idonea alla detenzione. La polizia l’ha portata lo stesso al centro di detenzione di Kunming, che però si è rifiutato di ammetterla. Ad An non è stato consentito di leggere l’esito dell’esame medico.

È stata tenuta tutta la notte al dipartimento di polizia distrettuale di Xishan. La mattina seguente le hanno dato gli arresti domiciliari e le hanno detto di recarsi alla stazione di polizia di Haiyuan, che era incaricata di sorvegliarla, prima di tornare a casa con suo figlio.

Il 14 agosto An e suo marito Yang Nengwen, anche lui praticante del Falun Gong, sono stati convocati alla stazione di polizia di Zongshuying per delle pratiche burocratiche relative al suo arresto. A partire dalle 20:00 del 15 agosto dello scorso anno, un agente della stazione di polizia di Haiyuan e due operatori comunitari stavano a turno fuori dalla casa di An giorno e notte. La seguivano ogni qualvolta usciva. Un agente era piazzato fuori da casa sua per controllare se altri praticanti del Falun Gong l’andavano a trovare. Non si sa per quanto tempo sia andata avanti questa sorveglianza continua.

Il 9 gennaio di quest’anno un agente della stazione di polizia di Zongshuying ha chiamato il figlio di An per convocare lei e il marito alla stazione di polizia. Quando loro il giorno dopo loro ci sono andati, l’agente Luo Xiudong ha detto che il mese seguente il caso sarebbe passato in procura. An ha detto che non aveva violato nessuna legge e non doveva essere incriminata.

La polizia il 18 gennaio l’ha informata che il caso ora era di competenza della procura distrettuale di Xishan e che l’aspettava il processo.

La denuncia contro il capo della polizia

Poco tempo dopo, An ha sporto denuncia contro Li Hui, il capo del dipartimento di polizia di Xishan. L’ha accusato di violazione di domicilio privato e perquisizione illegale. Ha chiesto che ritirasse le accuse e le restituisse i beni confiscati da casa sua.

Nella denuncia aveva anche scritto che prima di intraprendere il Falun Gong nel 1998, soffriva di numerosi malanni, fra cui una grave patologia gastrica, un’ernia del disco, una commozione cerebrale ed epatite B. Aveva speso una fortuna in cerca di cure, ma la sua salute peggiorava solamente. Dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong era guarita in fretta e, un tempo collerica, era diventata pacifica e gentile. Prima dell’inizio della persecuzione, quando faceva gli esercizi del Falun Gong con gli altri praticanti si sentiva molto serena. Vedendo i suoi cambiamenti, anche il marito aveva iniziato a praticare. In famiglia c’era un’atmosfera di armonia e fiducia nel futuro.

A settembre 2004, mentre attraversava la strada, è stata urtata da un camion. Ha riportato una frattura scomposta alla gamba destra ed era in condizioni gravi. Il medico ha detto che, anche se la gamba fossse guarita, non sarebbe mai stata in grado di camminare normalmente. Con un’enorme fede nel Falun Gong ha recitato le frasi di buon auspicio “La Falun Dafa è buona” e “Verità, Compassione, Tolleranza sono buone”, e ha ascoltato le lezioni del fondatore del Falun Gong. Presto è stata in grado di mettersi seduta e ha iniziato a fare gli esercizi del Falun Gong. In sei mesi era completamente guarita e poteva camminare senza la stampelle. Sperava che anche altri potessero beneficiare del Falun Gong come lei, e dunque sfruttava ogni opportunità per raccontare alla gente la sua storia.

Non si sa se abbia mai ricevuto un riscontro riguardo alla denuncia contro la polizia.

La denuncia contro il PM

Il 17 febbraio di quest’anno, un mese dopo che la polizia ha trasferito il caso alla procura distrettuale di Xishan, il PM Du Xiulian l’ha chiamata e le ha detto di andare a prendere dei documenti relativi al suo caso entro quattro giorni. An ci è andata il 21 febbrario e ha dato al PM Du una lettera in cui lo esortava a non incriminarla, ma Du non l’ha accettata. Ha anche cercato di farla deporre, ma lei non lo ha fatto e non ha nemmeno firmato il fascicolo del suo caso.

An voleva che il marito la rappresentasse in qualità di difensore familiare non-avvocato, ma quando il 29 febbraio l’ha proposto a Du, quest’ultimo ha respinto la sua richiesta e ha minacciato di arrestarla.

E ritornata alla procura distrettuale di Xishan il 5 marzo. Du non era in ufficio. Un impiegato le ha detto che se voleva proprio che il suo materiale fosse accettato, doveva andare alla stazione di polizia del distretto di Xishan. Lei gli ha creduto e il giorno dopo è andata dall’agente Luo Xiudong che si occupava del suo caso. Luo non ha accettato il materiale e le ha detto che il suo caso era già passato alla procura e spettava al PM decidere se incriminarla o meno.

An ha sporto denuncia contro il PM Du dopo aver scoperto che l’aveva incriminata il 5 marzo e aveva affermato di aver preso in considerazione la sua richiesta di archiviazione del caso.

Il 14 marzo ha ricevuto una telefonata in cui le si comunicava di andare a ritirare il suo atto d’accusa, ma l’interlocutore si rifiutava di dirle dove andare, e ha messo giù il telefono quando lei gli ha chiesto di identificarsi.

Quando è andata in procura il 18 marzo per consegnare la sua denuncia contro il PM Du, questi si è rifiutato di accettarla. An ha contattato anche l’amministrazione del distretto di Xishan e la procura di Kunming di livello più alto, ma senza alcun risultato.

Il 18 marzo il tribunale distrettuale di Xishan ha chiamato il figlio di An per dirgli di portarla lì. Lei ci è andata il 20 marzo e le è stata data una copia dell’atto d’accusa e informazioni sui suoi diritti legali di base e su come ottenere una rappresentanza legale. Il tutto avrebbe dovuto esserle stato consegnato da Du. An ha consegnato la denuncia contro Du a Dian Mengxia un membro dello staff del giudice Deng Rui. Tian non l’ha accettata e non le ha permesso di dare ulteriori spiegazioni.

An ha ricevuto una telefonata dal tribunale il 2 aprile in cui le si comunicava di andare a ritirare il mandato di comparizione in tribunale, fissato per il 10 aprile. Lei non ci è andata. Il tribunale allora ha chiamato il figlio, intimandogli di farle pressioni. Non si sa se lui lo abbia fatto, né se An sia andata in tribunale per l’udienza.

Persecuzione passata

Questa non è la prima volta che An subisce vessazioni a causa della propria fede.

Estorsione nel 2004

A settembre del 2004, quando era ricoverata per l’ infortunio alla gamba destra, un paziente dello stesso reparto l’aveva denunciata per avergli parlato del Falun Gong. Ma Bin, della Divisione di sicurezza interna del distretto di Wuhua, voleva arrestarla, ma vedendola in quelle condizioni non l’aveva fatto, e aveva detto al supervisore di An in servizio di andare in ospedale e offrire il pranzo a lui e ai suoi tre colleghi, comprargli delle sigarette costose e pagare 1.600 yuan (circa 200 euro) di cauzione.

Nel 2005 le sospendono la pensione e la costringono a firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong

Durante una passeggiata, il 29 maggio An e suo marito avevano parlato a uno studente delle elementari del Falun Gong. Lo studente li aveva denunciati e degli agenti della stazione di polizia di Gaoxin li avevano arrestati. Yang era stato trattenuto al primo centro di detenzione di Kunming per un mese.

Nel frattempo l’Uffico 610, la Commissione affari politici e legali e la polizia locale le faceva pressioni affinché scrivesse una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong tramite il suo posto di lavoro. Lei non lo aveva fatto e per questo le avevano sospeso la pensione per due mesi. Le autorità avevano anche trovato il figlio e la figlia e li avevano minacciati di far perdere loro il lavoro se non avessero persuaso la madre a scrivere la dichiarazione. Sotto questa enorme pressione i figli avevano scritto loro stessi la dichiarazione ed erano andati a casa della madre. Mentre il figlio cercava di farla firmare, la figlia teneva un coltello in mano minacciando di tagliarsi le vene.

Due anni al campo di lavoro forzato nel 2007

Ma Bin della Divisione di sicurezza interna del distretto di Wuhua e altri quattro avevano fatto irruzione in casa di An il 26 aprile del 2007, confiscandole il libri del Falun Gong e il materiale informativo. L’avevano portata al centro di detenzione distrettuale di Wuhua per un mese e condannata a due anni da scontare presso il campo femminile di lavoro forzato provinciale dello Yunnan. Le avevano sospeso la pensione per un certo periodo, e poi ripreso a pagargliela con una riduzione del 20%.

Le torture al campo le hanno provocato la cataratta e la perdita quasi totale della vista. Dopo l’intervento ha avuto un’infiammazione alla retina ed è stata ricoverata per un altro mese. Nonostante le cure, è rimasta completamente cieca dall’occhio destro.

Anche gli arti le si sono gonfiati a dismisura e le facevano talmente male che non riusciva a camminare, né a tenere in mano la ciotola quando mangiava. Le sono comparse delle vesciche piene di sangue sulle articolazioni di tutto il corpo. Quando le guardie l’hanno portata in ospedale, il medico ha ipotizzato che si trattasse di tubercolosi o di lupus, ma avrebbe potuto averne la certezza solo con un esame del sangue, e questo comportava il fatto che ritornasse in ospedale per la diagnosi 24 ore dopo. Le guardie non hanno acconsentito a riportarcela e l’hanno accompagnata nuovamente al campo senza una diagnosi certa. An ha chiesto che fosse la figlia a portarla in ospedale, ma le guardie non hanno voluto. Allora ha fatto gli esercizi del Falun Gong per alleviare il dolore e alla fine è guarita.

Un mese di carcere nel 2010

Il 22 aprile 2010, solo un anno dopo il suo rilascio, il direttore Ma ha dato il tormento a lei e al marito. Quando si sono rifiutati di andare con lui alla stazione di polizia di Gaoxin, Ma ha ordinato agli agenti di effettuare un raid in casa loro e ha rinchiuso An nel centro di detenzione distrettuale di Wuhua per un mese.

L’ altro arresto del 2011

Il 15 dicembre del 2011 An ha distribuito del materiale informativo del Falun Gong su un autobus e ne ha dato una copia a un poliziotto in borghese. Lui l’ha arrestata e ha chiamato la Divisione di sicurezza interna distrettuale di Wuhua. Il direttore Ma ha ordinato alla stazione di polizia di Macun di fare irruzione in casa sua e di portarla in ospedale per un esame medico. Solo dopo che il centro di detenzione ha rifiutato di ammetterla la polizia ha detto ai figli di andare a prenderla.

Due condanne al carcere nel 2016 e nel 2020

An e suo marito sono stati arrestati di nuovo il 24 aprile del 2016, mentre distribuivano del materiale del Falun Gong in un mercato contadino. La polizia ha fatto irruzione in casa loro e li ha rilasciati su cauzione. Il PM Li Jun della procura distrettuale di Xishan li ha incriminati un anno dopo, nell’aprile 2017. Il 4 novembre 2017 il giudice Wu Zhaomin del tribunale distrettuale di Xishan ha condannato An ad un anno con due di libertà vigilata e una multa di 3.000 yuan (circa 400 euro) e Yang a sei mesi con un anno di libertà vigilata e 2.000 yuan (circa 260 euro). Il verdetto è stato firmato anche dai giudici Liu Xiaofang e Zhang Aihua, dall’assistente del giudice Zhu Ting e dal cancelliere Peng Qian. Durante la libertà vigilata i due coniugi hanno dovuto sottoporsi a un programma correttivo comunitario.

Il 15 aprile del 2020 la coppia è stata nuovamente denunciata da due giovanotti a cui avevano parlato del Falun Gong. Sono stati arrestati da agenti della stazione di polizia di Wuhua che hanno anche perquisito la loro abitazione, e poi li hanno rilasciati su cauzione. Il PM Wei Wei e il suo assistente Zhang Yuelin della procura di Wuhua li hanno incriminati alla fine di luglio 2020. Il giudice Li Zhongyuan del tribunale distrettuale di Wuhua il 17 agosto del 2020 ha condannato An a due anni di carcere più due di libertà vigilata con una multa di 5.000 yuan (circa 650 euro) e Yang a nove anni, uno di libertà vigilata e 2.000 yuan di multa. Durante la libertà vigilata hanno anche dovuto partecipare di nuovo a un programma correttivo comunitario.

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