(Minghui.org) Nonostante il deteriorameto della sua salute Chen Cuizhu, residente a Leizhou nella provincia del Guangdong, resta detenuta nella prigione femminile della provincia del Guangdong.
Nel mese di giugno dell'anno scorso Chen, di 61 anni, è stata condannata a cinque anni di prigione e multata di 5.000 yuan (circa 650 euro) per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. Nel settembre 2022, subito dopo l'arresto, le è stato diagnosticato un cancro al seno metastatico, ma le autorità non le hanno offerto alcun trattamento medico fino al processo, avvenuto il 4 maggio dell'anno scorso. Cinque giorni dopo l'intervento chirurgico, la donna è stata riportata al centro di detenzione della città di Zhanjiang.
Dopo la sentenza Chen è stata trasferita, in data sconosciuta, nel carcere femminile della provincia del Guangdong. Secondo gli addetti ai lavori le sono caduti tutti i capelli, ma non è chiaro se ciò sia dovuto al cancro o all'eventuale chemioterapia. La donna è anche dimagrita e si sente estremamente debole. Nonostante le sue condizioni, le autorità carcerarie si sono rifiutate di rilasciarla in libertà vigilata.
Prima dell'ultima condanna, in seguito al suo arresto nel gennaio 2002, le sono stati inflitti quattro anni, sempre per aver praticato il Falun Gong.
Dettagli dell'ultimo arresto e del processo
L'8 settembre 2022 Chen è stata arrestata, mentre stava studiando gli insegnamenti del Falun Gong insieme ad altri 14 praticanti. Gli agenti le hanno confiscato i contanti e il libretto bancario, con la scusa che avrebbe potuto usare il denaro per intraprendere attività illegali.
A causa delle cattive condizioni di vita, delle torture e del disagio mentale subito nel centro di detenzione della città di Zhanjiang la donna, un tempo sana e vivace, ha visto la propria salute deteriorarsi rapidamente. La sua pelle ha iniziato a screpolarsi e si è sentita molto male. Solo allora le guardie l'hanno portata all'ospedale.
A Chen è stato diagnosticato un cancro al seno già in metastasi. Il medico le ha raccomandato l'immediato ricovero o la sua vita sarebbe stata in pericolo. I suoi familiari hanno assunto un avvocato per chiedere il rilascio su cauzione per cure mediche, ma il centro di detenzione ha negato la richiesta, con la scusa che non aveva rinunciato alla sua fede.
Il 4 maggio dell'anno scorso, nonostante il deterioramento delle sue condizioni, Chen è stata processata dal tribunale distrettuale di Chikan, nella città di Zhanjiang. La donna era emaciata, ammanettata e incatenata, con manette e catene collegate l'una all'altra. Non potendo raddrizzare la schiena, Chen è dovuta rimanere piegata per tutta la durata dell'udienza, con la testa che quasi le toccava i piedi. Settimane dopo il giudice ha annunciato la sentenza.
Dopo il processo, a causa delle ripetute richieste dei suoi familiari, il centro di detenzione le ha finalmente permesso di essere curata. Ai suoi cari non è stato concesso di farle visita in ospedale, dove le guardie stavano fuori dalla sua stanza. Cinque giorni dopo l'intervento Chen è stata riportata al centro di detenzione, anche se avrebbe avuto bisogno di ulteriori cure ospedaliere. I suoi familiari non sono sicuri che abbia ricevuto adeguata assistenza nel centro di detenzione.
Nel mese di giugno dell'anno scorso Chen è stata condannata a cinque anni di prigione dal tribunale distrettuale di Chikan.
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