(Minghui.org) Il 20 maggio scorso Xu Wenying, residente ad Harbin nella provincia dell'Heilongjiang, è stata processata per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

I due avvocati di Xu hanno difeso il suo diritto costituzionale alla libertà di credo e anche lei ha testimoniato in propria difesa, mentre il giudice Chen Zaoqiang, del tribunale dei trasporti ferroviari di Harbin, continuava a interromperli. Ha anche impedito alla figlia di Xu di assistere al processo, durato quasi tre ore, sostenendo che non si trattava di un'udienza aperta.

Il processo di Xu ha fatto seguito al suo arresto avvenuto il 13 dicembre dell'anno scorso, quando gli agenti del Dipartimento di polizia dei trasporti ferroviari di Harbin hanno fatto irruzione nel suo appartamento in affitto e le hanno confiscato una grande quantità di effetti personali. Hanno affermato di averla monitorata per molto tempo, prima di procedere all'arresto. La donna è stata condotta al secondo centro di detenzione della città di Harbin, dove è rimasta dopo l'udienza in tribunale.

Non è la prima volta che Xu viene presa di mira per la sua fede. Nel dicembre 2000 ha deciso di recarsi a Pechino per lanciare un appello in favore del Falun Gong, ma è stata intercettata durante il viaggio ed è stata detenuta per più di tre mesi. Non molto tempo dopo essere stata rilasciata, la polizia ha tentato nuovamente di arrestarla. Per sfuggire alla persecuzione, la donna ha dovuto nascondersi con la figlia, che all'epoca non aveva ancora tre anni, ma nel 2004 è stata rintracciata ed è stata condannata a sette anni di prigione.

Mentre Xu stava affrontando una costante persecuzione per la sua fede, anche suo marito, Lyu Mengxin, docente all'Università forestale del nord-est, è stato ripetutamente preso di mira per aver praticato il Falun Gong. Il 10 ottobre 1999 si è recato a Pechino per fare appello al diritto di praticare il Falun Gong, ma è stato arrestato. Nel mese di febbraio 2001 il tribunale distrettuale di Dongli, ad Harbin, lo ha condannato a tre anni e, il 31 marzo 2001 è stato ammesso nella prigione locale. Per protestare, ha iniziato uno sciopero della fame ed è stato alimentato a forza.

Il 3 aprile 2005 Lyu è stato nuovamente arrestato e condannato a due anni dal tribunale distrettuale di Dongli. Dopo che gli è stata riscontrata una malattia polmonare, la prigione gli ha negato l'ammissione. Le autorità sono riuscite a farlo accogliere nel campo di lavoro di Wanjia, dov'è stato brutalmente torturato e dove, il 27 febbraio 2006, è deceduto quando non aveva ancora compiuto 43 anni. All'epoca Xu stava scontando la sua condanna a sette anni. La figlia, che aveva solo otto anni e spesso si chiedeva perché i genitori non tornassero mai a casa, ha vissuto con una famiglia adottiva finché la madre non è stata rilasciata.

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