(Minghui.org) An Shunlian si è rifiutata di comparire di fronte al giudice nell'udienza fissata per il 10 aprile di quest'anno, che la vedeva imputata con l'accusa di praticare il Falun Gong. È stata dunque fissata un'altra udienza per il 9 luglio di quest'anno, ma lei ha di nuovo opposto un secco no all'ordine del tribunale. Non è noto se sia poi stata costretta a partecipare all'udienza con la forza (se questa si è tenuta come programmato).

Questa non è la prima volta che la 76enne An, residente a Kunming, ha guai con la giustizia a causa della sua fede. Nel 2007 era già stata condannata a due anni di lavori forzati, nel 2014 a un anno di libertà vigilata, e ancora nel 2020 a un anno.

Quest'ultima traversia giudiziaria è iniziata con l'arresto avvenuto il 10 agosto dello scorso anno. Quel giorno, mentre si trovava fuori da un ospedale, An aveva notato un uomo che teneva accanto a sè due stampelle e aveva iniziato a parlargli. Lui le aveva detto che si era ferito ad una gamba sei mesi addietro e non era ancora guarito. Lei allora gli aveva parlato di come nel 2004 fosse stata coinvolta in un incidente automobilistico e avesse riportato una frattura scomposta alla gamba destra, ma che era guarita in fretta recitando le frasi di buon auspicio: "La Falun Dafa è buona, Verità, Compassione, Tolleranza sono buone".

L'uomo sembrava spaventato quando lei ha menzionato la Falun Dafa (anche nota come Falun Gong) e le ha chiesto di andarsene. Capendo che era fuorviato dalla propaganda diffamatoria del regime comunista contro il Falun Gong, An non ha discusso con lui ed è andata via. In meno di cinque minuti sono comparsi quattro agenti che l'hanno arrestata e le hanno confiscato la borsa.

L'hanno portata al Centro di detenzione di Kunming che però ha rifiutato di ammetterla perché, stando al responso dell'esame medico, non era idonea al regime carcerario. Quindi è stata rilasciata il giorno dopo, e le è stato dato un anno agli arresti domiciliari.

Il 18 gennaio di quest'anno la polizia l'ha informata che avevano trasferito il caso alla Procura distrettuale di Xishan e che sarebbe stata processata.

An è andata a ritirare l'atto d'accusa al Tribunale distrettuale di Xisha il 20 marzo di quest'anno, ma le gambe le facevano talmente male che non riusciva a camminare. Il giudice assegnato al caso le ha detto che avrebbe mandato la polizia a prenderla per portarla in tribunale il giorno dell'udienza. Ma non si sa se l'udienza si sia poi tenuta.

Il 2 luglio la polizia le ha prorogato gli arresti domiciliari di altri sei mesi e di recente ha ricevuto dal tribunale un altro mandato di comparizione per l'udienza fissata per il 9 luglio. An si è rifiutata di firmare e ha ribadito con forza che non si sarebbe fatta processare perché non aveva violato nessuna legge praticando il Falun Gong. Non è noto se anche questa udienza abbia poi avuto luogo.

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