(Minghui.org) Lo scorso 15 luglio, i praticanti della Falun Dafa hanno tenuto una manifestazione davanti all'Ambasciata cinese di Ottawa, esortando il Partito Comunista Cinese (PCC) a porre fine alla persecuzione che dura da 25 anni, e chiedendo il rilascio di tutti i praticanti imprigionati, compresi quelli che hanno parenti canadesi.

I praticanti della Falun Dafa hanno tenuto una manifestazione davanti all'Ambasciata cinese di Ottawa il 15 luglio, esortando il PCC a porre fine alla persecuzione

Jack MacLaren, ex membro del Parlamento Provinciale (MPP) dell'Assemblea Legislativa dell'Ontario, ha partecipato alla manifestazione e ha tenuto un discorso esprimendo il suo sostegno e rispetto per i praticanti del Falun Gong.

Jack MacLaren, ex membro del Parlamento Provinciale dell'Assemblea Legislativa dell'Ontario, e sua moglie esprimono il loro sostegno e la loro ammirazione per i praticanti della Falun Dafa

Jack MacLaren, ex parlamentare, parla alla manifestazione del 15 luglio

“Siamo qui per ricordare che i membri del Falun Gong hanno sofferto sotto la terribile repressione del PCC”, ha detto MacLaren. “Il Partito Comunista Cinese è un'entità malvagia, che perseguita persone innocenti che praticano il loro credo, la loro fede e le loro pratiche di meditazione. Siete persone pacifiche, che non sono altro che una risorsa per qualsiasi Paese in cui scegliete di vivere. In Canada lo sappiamo e vi ringraziamo per esserci”.

“Vi ammiriamo per la vostra perseveranza e tolleranza nei confronti di queste persone malvagie che vi hanno arrestato, imprigionato e torturato. La terribile pratica del prelievo forzato di organi umani è stata attuata contro il Falun Gong, un crimine odioso”.

In seguito, durante un'intervista, MacLaren ha ribadito: “A [tutti i praticanti del Falun Gong nel mondo], vorrei dire di continuare a lavorare. Continuate ad avere fede”.

Lo scorso 25 giugno, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge, l’Atto di protezione del Falun Gong, H.R.4132, che prevede che gli Stati Uniti impongano sanzioni a coloro che in Cina partecipano e assistono il prelievo forzato di organi da parte del PCC. Le sanzioni comprendono il congelamento delle proprietà negli Stati Uniti, il divieto di ingresso, il rifiuto dei visti, l'imposizione di una multa massima di un milione di dollari, e la reclusione fino a 20 anni. Al momento, il disegno di legge deve ancora essere approvato dal Senato e firmato dal Presidente prima di diventare legge.

“È sempre positivo sentire di un governo o di una legislazione, che condanna il Partito Comunista Cinese per le sue azioni malvagie”, ha dichiarato MacLaren. “Ed è meraviglioso vedere che il governo americano sta facendo dei passi avanti alla Camera. E allora dovremmo fare la stessa cosa qui in Canada”.

Fermare l'interferenza del PCC

La persecuzione del Falun Gong da parte del PCC si è estesa da tempo in Canada. Il cittadino canadese Sun Qian, e i parenti di altri 11 cittadini canadesi, sono ancora detenuti illegalmente in Cina perché praticano il Falun Gong. Alcuni mesi fa, un rapporto completo di 130 pagine ha rivelato le intimidazioni e la sorveglianza del PCC in Canada, tra cui le minacce ai familiari in Cina, l'annullamento o il mancato rinnovo dei passaporti, l'attacco ai siti web e alle e-mail, e le minacce di morte o di bombe.

MacLaren ha affermato che il disegno di legge C-70: Legge sul contrasto alle interferenze straniere, emanato di recente dal Canada, è un buon modo per prevenire le interferenze del PCC.

“Dobbiamo solo assicurarci che abbia più forza, potere e autorità. Ma dobbiamo fare tutto il necessario per fermare le interferenze straniere, soprattutto quelle del Partito Comunista Cinese. Sono loro i peggiori colpevoli di tutti”, ha concluso.

Il resoconto di prima mano di un praticante sulla persecuzione del PCC

Il praticante Wang Yang, capo ingegnere di una multinazionale del software, ha ricordato come il 22 luglio 1999 si sia precipitato all'Ufficio petizioni del Consiglio di Stato cinese, per chiedere la fine della persecuzione, e che l'esperienza è ancora vivida nella sua mente.

Ricorda che quel giorno molti praticanti del Falun Gong si erano riuniti in via Fuyou a Pechino per dire al governo: “Speriamo che il governo possa ascoltare la nostra voce, e fare la scelta giusta”.

Wang Yang ha raccontato: “I praticanti del Falun Gong erano veramente silenziosi, poi la polizia armata ci ha presi uno per uno e ci ha gettati negli autobus. Che si trattasse di una donna incinta o di un bambino, non c'erano eccezioni, siamo stati portati in uno stadio e detenuti per un giorno. In seguito, la televisione e i giornali hanno iniziato la loro propaganda d'odio”.

A quel tempo il signor Wang praticava il Falun Gong da solo un anno, prima aveva sofferto di diverse malattie, ma si era ristabilito subito dopo aver intrapreso la pratica. Tuttavia, era stato illegalmente incarcerato in un campo di lavoro forzato, per la sua fede nella Verità, Compassione e Tolleranza.

Wang ha raccontato che nel campo di lavoro le guardie torturavano e facevano il lavaggio del cervello ai praticanti del Falun Gong. “Eravamo riuniti in una stanza molto piccola e seduti tutto il giorno su piccoli sgabelli duri. Ci hanno costretto a guardare ripetutamente quei video diffamatori e, dopo averli visti, hanno tentato di costringerci a rinunciare alla pratica”.

“Molti praticanti del Falun Gong si sono alzati per fermare la persecuzione, e sono stati torturati. A quel tempo molte persone erano veramente determinate perché credevano fermamente che il Falun Gong fosse giusto. Non importa quale tipo di tortura o lavaggio del cervello abbiano dovuto affrontare, o quale tipo di pressione abbiano dovuto subire, tutti erano fermi nella loro convinzione”.

Essendo di tipo militare la sua ex unità di lavoro, Wang non era stato torturato, ma aveva assistito alle torture degli altri praticanti. “Usavano bastoni elettrici, almeno sette o otto, per scioccare una persona. I detenuti sono stati istigati a coprire un uomo anziano di 70 anni con una coperta, e a picchiarlo. Questo tipo di tortura era comune. Alcuni praticanti hanno fatto lo sciopero della fame, e sono stati alimentati forzatamente. Ci sono stati anche praticanti torturati a morte”.

Nel corso della persecuzione, Wang non ha mai smesso di raccontare al pubblico la brutalità del PCC. Sono passati 25 anni, e lui crede ancora fermamente che alla fine la giustizia prevarrà.