(Minghui.org) Da quando è iniziata la persecuzione del Falun Gong, il 20 luglio 1999, le prigioni in Cina vengono utilizzate dal Partito Comunista Cinese per detenere e torturare i praticanti del Falun Gong. Di seguito sono riportati i dettagli degli eventi di persecuzione che hanno avuto luogo in due prigioni di Pechino.
Carcere femminile di Pechino
Su ordine delle ex direttrici del terzo reparto della Prigione femminile di Pechino, Zhang Haina e Dong Xiaoqing, e dell'attuale direttrice Li Qian, le praticanti del Falun Gong sono state sottoposte a metodi di tortura, tra cui il lavaggio del cervello, la somministrazione involontaria di farmaci, la privazione del sonno e la negazione dell'uso del bagno. Alcune di loro hanno sviluppato incontinenza urinaria e alcune detenute hanno torturato le praticanti nei punti delle celle senza videosorveglianza, pizzicandole in modo da lasciare lividi nei punti coperti dai vestiti. Molte praticanti sono state torturate fino alla morte, o sono rimaste invalide.
Il carcere organizza spesso sessioni di discussione a cui le praticanti sono costrette a partecipare, dove le detenute pronunciano discorsi per incitare all'odio nei confronti delle praticanti, spesso accusandole di essere mentalmente disorientate e lo usano come scusa per “aiutarle”.
Un'altra tattica persecutoria è quella di impedire alle detenute che controllano le praticanti o che condividono la stessa cella di lavarsi o di dormire, per isolarle e intensificare l'odio contro di loro.
Di seguito sono riportati alcuni casi:
- Zhang Shuxiang è stata arrestata il 21 giugno 2017 e condannata a tre anni. Il 1° agosto 2018 è stata trasferita al terzo reparto e sottoposta a torture più intense. Zhang, oltre ad avere una persistente ipertensione arteriosa, ha avuto anche una ricaduta del diabete. La detenuta incaricata di monitorarla sostenendo di “aiutarla” a controllare la glicemia, le dava pochissimo cibo a ogni pasto e non le faceva bere acqua. Ben presto è diventata denutrita e incontinente. Ha sofferto anche di insufficienza d’organo ed era in punto di morte. Il 3 aprile 2019 è stata riportata a casa in ambulanza e il 30 marzo 2021 è deceduta. Aveva 73 anni.
- Meng Xiuhua, allora 63enne della contea di Yanqing, il 4 luglio 2011 è stata arrestata e condannata a tre anni e mezzo di reclusione. Durante la detenzione presso la Prigione femminile di Pechino, era costretta a fare lavori forzati senza retribuzione e, a causa delle torture, è diventata mentalmente disorientata. Aveva difficoltà a organizzare il discorso e non riusciva a esprimersi chiaramente. Quando i suoi parenti le chiedevano se fosse stata torturata o se le fossero state somministrate droghe sconosciute, lei si limitava a piangere e non aveva il coraggio di raccontare quello che era successo in prigione.
Meng, dopo il suo rilascio, ha ripreso a praticare il Falun Gong e ha recuperato la salute. Il 23 maggio 2018 è stata nuovamente arrestata e condannata a un'altra pena di tre anni e mezzo. Questa volta è diventata estremamente debole e non riusciva a stare in piedi, ma le guardie l'hanno comunque costretta ai lavori forzati e inoltre a scrivere una dichiarazione nella quale affermava di essersi offerta volontariamente di lavorare, nonostante le sue condizioni.
- Zhang Yinying, di 70 anni del distretto di Chaoyang, prima di andare in pensione lavorava presso l'Ufficio di igiene ambientale del distretto di Dongcheng. Nel maggio 2017 è stata segretamente condannata a tre anni di reclusione. Le guardie carcerarie l'hanno trattata come una paziente affetta da disturbi mentali e l'hanno tenuta in cella d’isolamento, non permettendole di uscire. Inoltre, le hanno messo nella biancheria intima dei bigliettini scritti con contenuti diffamatori sul Falun Gong.
- Kan Shufeng, all'epoca 73enne, il 1° settembre 2017 è stata arrestata dagli agenti dell’Ufficio 610 locale e condannata a due anni. È stata reclusa nel terzo reparto del Carcere femminile di Pechino e spesso costretta a scrivere rapporti di pensiero. Inoltre, è stata maltrattata verbalmente da altre detenute. Il direttore Zhang l'ha fatta stare in piedi nel corridoio e le ha fatto gridare 100 volte: “Sono senza vergogna!”.
- Zhao Liuji, di 69 anni del distretto di Yanqing, nel 2018 è stata arrestata e nel 2019 condannata a tre anni di reclusione. Nel terzo reparto del Carcere femminile di Pechino, le guardie l'hanno costretta a entrare in una cella con un punto cieco di sorveglianza e l'hanno pizzicata ovunque. Ha riportato lividi alle cosce e alle braccia.
- Xu Na, artista 56enne di Pechino, nel luglio 2020 è stata arrestata e il 14 gennaio 2022 condannata a otto anni di reclusione. Il 20 settembre dell'anno successivo è stata trasferita dal Centro di detenzione del distretto di Pechino Dongcheng all'ufficio di smistamento della prigione di Tianhe. Nel novembre dello stesso anno è stata portata nel terzo reparto della Prigione femminile di Pechino, ma ben presto è stata trasferita e attualmente non si sa dove viene trattenuta.
- Gong Ruiping, di 58 anni del distretto di Pinggu, nel luglio 2021 è stata arrestata. Il 21 febbraio 2022 il Tribunale distrettuale l'ha condannata a una pena di cinque anni e mezzo di reclusione. Quando si trovava nel terzo reparto della Prigione femminile di Pechino, le guardie non le hanno permesso di dormire o di usare il bagno, poiché si rifiutava di rinunciare al Falun Gong.
Per Gong questa è la seconda volta che sconta una pena in prigione. In precedenza nel 2001 venne arrestata, condannata a quattro anni di reclusione, tenuta in isolamento e picchiata costantemente. L'allora direttrice del reparto, Tian Fengqing, aveva dato istruzioni alle guardie di aggiungere farmaci tossici al suo cibo per quasi sei mesi.
- Guo Jinxiang e Qing Xiuying hanno scontato entrambe 10 anni nel Carcere femminile di Pechino. Guo è diventata mentalmente disorientata e Qing ha sviluppato gravi patologie a causa delle torture subite.
- Bian (nome di battesimo sconosciuto) ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro le torture ed è stata nutrita a forza. Le guardie l'hanno anche legata e le hanno fatto iniezioni tossiche. Tutta la cella era cosparsa di macchie di sangue. Ora è in stato confusionale.
- Bu Jinxiang è stata sottoposta a iniezioni di farmaci sconosciuti e ora si trova in stato delirante.
Carcere di Liulin
Oltre al Carcere femminile di Pechino, anche il Carcere di Liulin è stato coinvolto nella persecuzione delle praticanti del Falun Gong. È stato recentemente confermato dal sito web Minghui che alcune praticanti detenute nella Prigione femminile di Pechino sono state trasferite in quella di Liulin, comprese le praticanti anziane e invalide, oltre a quelle ferite dalle torture o che avevano contratto malattie infettive.
Liu Yingchun, la vice direttrice della prigione di Liulin, perseguita da quasi 20 anni le praticanti del Falun Gong. È responsabile del reparto specificamente designato alla persecuzione delle praticanti.
Liu è stata in precedenza direttrice del quarto reparto della Prigione femminile di Pechino, dove almeno tre praticanti, Geng Jin'e, Li Li e Zhang Chunfang, sono state perseguitate a morte. Liu ha usato diversi metodi per fare il lavaggio del cervello alle praticanti, soprattutto con insegnamenti di altre religioni.
Di seguito sono riportati due casi di tortura nella prigione di Liulin:
Wang Fenglong, del distretto di Fangshan, nel 2014 è stata arrestata nella sua abitazione e condannata a quattro anni di reclusione. Durante la detenzione nella Prigione di Liulin, è stata torturata, ha sviluppato ipertensione e diabete e ha avuto un ictus. È stata rilasciata nell'aprile 2018 ed è deceduta otto mesi dopo, il 20 gennaio 2019. Aveva 59 anni.
Chai Guijin, del distretto di Miyun, nel 2017 ha subito un arresto e una condanna a due anni e mezzo. Ha sofferto di una grave forma di tubercolosi a causa delle persecuzioni.
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