(Minghui.org) In occasione del 25° anniversario dell'inizio della persecuzione del Falun Gong da parte del Partito Comunista Cinese, i praticanti di 44 Paesi hanno presentato ai loro rispettivi governi una nuova lista di perpetratori, chiedendo che ai malfattori e ai loro familiari fosse impedito l'ingresso nel Paese e i loro conti in banca fossero congelati secondo la legge.

Fra i perpetratori in elenco vi è Cheng Ningning, vicesegretaria generale dell'Associazione anti-culti.

Informazioni sulla perpetratrice

Nome completo: Cheng (cognome) Ningning (nome)Nome in cinese : 程宁宁Genere: FemminaData/anno di nascita: SconosciutaLuogo di nascita: Sconosciuto

Titolo o posizione

Cheng ha ricoperto la carica di vicedirettrice del Dipartimento internazionale dell'Associazione cinese per la Scienza e la Tecnologia e di direttrice esecutiva e segretaria generale dell'Associazione cinese delle donne tecnologhe e scienziate (rinominata così nel 2007). Dal 2003 lavora per l'Associazione cinese anti-culti, un'istituzione conosciuta anche con il nome di "Associazione di cura cinese"che di fatto è specializzata nel perseguitare il Falun Gong.

L'Associazione anti-culti cinese è stata fondata il 13 novembre del 2000. Sebbene figuri come organizzazione non governativa, riceve regolari fondi dal governo. La principali attività dell'organizzazione è di mobilitare le risorse delle comunità scientifica e tecnologica per sopprimere il Falun Gong. Ha divisioni a tutti i livelli in differenti province, città, e regioni autonome con una rete capillare che si estende a tutta la Cina.

Fin dalla sua nascita, l'Associazione ha organizzato mostre, conferenze e seminari, oltre a supervisionare la pubblicazione di articoli e periodici e la produzione di film e programmi televisivi, tutto al solo scopo di portare avanti una campagna di propaganda diffamatoria contro il Falun Gong, sia in Cina che nel resto del mondo. Fornisce anche supporto strategico ad altre organizzazioni direttamente coinvolte nella "trasformazione" e nella tortura dei praticanti.

Crimini principali

1) Organizzazione, partecipazione e guida di campagne di propaganda diffamatorie contro il Falun Gong.

Alla fine del 2000 l'Associazione anti culti ha promosso una petizione online contro il Falun Gong chiamata "Un milione di firme". Ha distribuito 100 rotoli di carta lunghi 100 metri alle amministrazioni locali e ha sollecitato la gente a firmarlo. Gli organizzatori hanno dichiarato che, alla data del 26 febbraio del 2001, avevano raccolto più di 1 milione e mezzo di firme.

A marzo 2001 Cheng e altri membri dell'Associazione hanno partecipato alla Conferenza sui diritti umani a Ginevra e hanno mostrato i rotoli con le firme che pesavano oltre 900 chilogrammi.

Dal 26 novembre al 5 dicembre 2003 l'Associazione per la scienza e tecnologia e l'Ufficio 610 hanno tenuto a Pechino una mostra fotografica che diffamava il Falun Gong e di cui Cheng era una dei principali organizzatori.

Il 12 maggio del 2011 accompagnata da Ren Bingwen, segretario generale dell'Associazione anti-culti di Zhejiang, ha visitato la Facoltà di Commercio e Industria dell'Università di Zhejiang e ha lodato il lavoro anti-culti che aveva svolto.

2) Esportare la persecuzione all'estero

Nel 2001 ha lavorato con le ambasciate e i consolati del PCC all'estero per delle mostre fotografiche che diffamavano il Falun Gong e che si sono tenute in Canada, Singapore, Corea del Sud, Paesi Bassi e Francia.

A marzo del 2002 ha collaborato con Li Anping, vicesegretario generale dell'Associazione anti-culti per sottoporre al segretario generale delle Nazioni Unite e all'Alto Commissario dei diritti umani a Ginevra oltre 10.000 lettere che sosteneva fossero state scritte dalla gente.

In queste lettere sostanzialmente si voleva legittimare la repressione del Falun Gong da parte del PCC e si chiedeva alla Commissione dei diritti umani delle Nazioni Unite rispetto e appoggio in tal senso. Hanno anche tenuto conferenze stampa e scritto articoli per attaccare pubblicamente il Falun Gong.

In seguito si è saputo che le lettere consegnate alle Nazioni Unite erano false e che in un caso l'Associazione anti-culti di Pechino aveva dato ordine all'Associazione per la Scienza e la Tecnologia del distretto di Chongwen di trovare e reclutare persone fra gli ex-praticanti del Falun Gong o fra quelli che lavoravano per "trasformare i praticanti" e far scrivere le lettere a loro.

Dal 1° al 3 luglio 2010 Cheng è andata a Fort Lee nel New Jersey, Stati Uniti, con Wang Wenzhong, un ricercatore associato all'Istituto di Psicologia dell'Accademia cinese delle Scienze e Chen Qingping un professore al Dipartimento di Psicologia dell'Università Normale di Shaanxi. I tre hanno partecipato alla conferenza annuale tenuta dall'Associazione internazionale per gli studi sulle sette (ICSA), una volta conosciuta con il nome di Fondazione per la famiglia americana (AFF).

Nella loro presentazione Cheng e gli altri hanno illustrato come si sono serviti delle organizzazioni di base, delle quattro aree della società, del potere politico, e dell'influenza delle famiglie per mettere in atto le tattiche di lavaggio del cervello, ed esercitare così una forte pressione sui praticanti del Falun Gong. Hanno anche mostrato i risultati delle loro ricerche nelle fasi di "cura, 'trasformazione' ed educazione" relative al lavaggio del cervello dei praticanti. Hanno fornito esempi e foto presi dal "Centro di cura" nel distretto di Xiaguan a Nanjin, nella provincia del Jiangsu, che è un centro per il lavaggio del cervello sotto mentite spoglie.

In un articolo pubblicato nel 2010 dalla rivista interna del Centro di cura si descriveva dettagliatamente la visita di Cheng durante la conferenza e come il personale del centro l'avesse aiutata a preparare il materiale. Di fatto Cheng chiedeva di partecipare alla conferenza da anni e le sue richieste erano sempre state respinte. Ha dovuto cambiare le sue affiliazioni e il titolo del suo saggio perché che gli organizzatori la accettassero.

3) Partecipazione alle sessioni di lavaggio del cervello

Ha personalmente visitato il "Centro di cura "nel distretto di Xiaguan molte volte per dare delle direttive. Ha commentato che si tratta di un centro innovativo che sta dando grandi contributi alla ricerca di nuovi metodi per il lavaggio del cervello". Ha anche lodato il lavoro di Cheng Dongxiao, direttore del centro e dell'Ufficio 610 del distretto di Xiaguan.

Il 10 giugno del 2014 la divisione del Jiangsu dell'Associazione anti-culti cinese ha tenuto un seminario intitolato "Rafforzare la governance sociale e guidare il ritorno alla società" all'Hotel Shuangmenlou di Najing. Durante la conferenza si è citato il centro come un modello a cui rifarsi, illustrando le tecniche che aveva usato nei cinque anni precedenti per fare il lavaggio del cervello ai praticanti. L'associazione ha raccomandato di diffondere la sua esperienza agli altri centri per il lavaggio del cervello in tutto il Paese. Cheng ha partecipato all'incontro e ha tenuto un discorso lodandone anche lei il lavoro.

Il "Centro di cura", in passato era il Centro distrettuale per il lavaggio del cervello di Xiaquan ed era stato aperto all'inizio del 2003. A maggio del 2009 è stato ingrandito e rinominato "Centro di cura". A marzo del 2013, dopo la fusione dei distretti di Xiaguan e Gulou, la nuova targa sulla sua porta riportava "Associazione di cura del distretto di Gulou", e il suo capo era Cheng Dongxiao.

Nel 2013 e 2014 sono stati in tutto 35 i praticanti del Falun Gong rinchiusi nei centri per il lavaggio del cervello. Per dissuaderli dal praticare la loro disciplina spirituale il personale qui ricorreva a varie tecniche intimidatorie coercitive, che spesso includevano punizioni corporali.

Zhang Benfang, un'ex infermiera dell'Ospedale oncologico di Nanjing, è stata ripetutamente arrestata e tenuta in un centro per il lavaggio del cervello. È stata privata del sonno e costretta a stare in piedi per ore e ore; inoltre le veniva impedito di andare in bagno e veniva picchiata brutalmente. Nonostante versasse in pessime condizioni di salute, la polizia ha continuato a tormentarla anche quando è stata rilasciata. Alla fine è morta a gennaio del 2013 all'età di 55 anni.