(Minghui.org) Nel 25° anniversario dell'inizio della repressione del Falun Gong da parte del Partito Comunista Cinese (PCC) nel luglio 1999, i praticanti di 44 Paesi hanno presentato ai rispettivi governi un nuovo elenco di perpetratori, chiedendo che ai malfattori e ai loro familiari fosse impedito l'ingresso nel Paese e i loro conti in banca venissero congelati, come previsto dalla legge.

Tra gli autori figura anche Liu Changgen, segretario del Comitato politico e legale della provincia del Gansu.

Informazioni sul perpetratoreNome completo: Liu (cognome) Changgen (nome)Nome cinese: 刘长根Genere: MaschioPaese: CinaData/anno di nascita: Luglio 1966

Luogo di nascita: Città di Nanchang, provincia dello Jiangxi

Titolo o posizione

Novembre 2020 – dicembre 2020: membro del gruppo dirigente del partito del governo provinciale del Gansu.Dicembre 2020 – maggio 2022: membro del gruppo dirigente del partito del governo provinciale del Gansu e vice governatore.Maggio 2022 – giugno 2022: membro del Comitato permanente del Comitato provinciale del Gansu, membro del Gruppo dirigente del partito del governo provinciale e vice governatore.Giugno 2022- ad oggi: membro del Comitato permanente del Comitato provinciale del Gansu e segretario del Comitato politico e legale della provincia del Gansu.

Crimine principale

Da quando Liu Changgen è diventato segretario del Comitato per gli affari politici e legali della provincia di Gansu (PLAC) nel giugno 2022, ha ordinato ai PLAC a tutti i livelli, all'Ufficio 610, alla pubblica sicurezza, alle comunità e al personale del villaggio e ad altri dipartimenti di arrestare, molestare, detenere e condannare i praticanti del Falun Gong. Dopo che i praticanti imprigionati sono stati costretti a scrivere dichiarazioni di rinuncia alla loro fede, Liu ha anche disposto che gli agenti provinciali del PLAC parlassero con loro ordinando di ripetere la propaganda diffamatoria contro il Falun Gong, al fine di esaminare se avessero veramente rinunciato alla pratica.

Nel settembre 2022 ha pubblicato un articolo in cui chiedeva alla provincia di “continuare a intensificare la guerra contro le sette”.

Il 16 giugno dello scorso anno, Liu ha parlato alla cerimonia di apertura dell’Alleanza del College anti-culto provinciale del Gansu, presso l'Università dell'Agricoltura del Gansu, affermando che il PLAC provinciale, il Dipartimento educativo provinciale e l'Associazione Provinciale della scienza e tecnologia hanno iniziato a istituire associazioni anti sette nei college e nelle università in tutta la provincia dal 2022. A maggio dello scorso anno, le associazioni anti sette sono state istituite in 26 college e università.

Il 18 settembre si è tenuto a Zhangye il seminario di lavoro anti-sette 2023 della Cina occidentale”, dell’Associazione anti culto cinese, del PLAC della provincia del Gansu e dall‘Associazione provinciale per la scienza e la tecnologia del Gansu. Liu ha partecipato all'incontro e ha pronunciato un discorso, chiedendo di "comprendere l'educazione e la trasformazione dei membri di una setta e di reprimere i crimini illegali delle organizzazioni settarie".

Liu ha anche sottolineato che è necessario rafforzare la cooperazione con le province vicine, svolgere attivamente propaganda anti sette, ricerca teorica ed educazione di base, nonché fondare associazioni anti sette nelle università e nelle aziende e formare alleanze anti sette nelle università.

A settembre dello scorso anno, alla cerimonia di lancio delle attività di propaganda concentrata anti sette della provincia del Gansu, sponsorizzate congiuntamente dal PLAC provinciale del Gansu, dall'Alta Corte provinciale, dalla procura provinciale, dal Dipartimento di pubblica sicurezza provinciale, dal Dipartimento di giustizia provinciale, dal Dipartimento di Sicurezza dello Stato provinciale e dall'Associazione provinciale per la scienza e la tecnologia, Liu ha proposto di "costruire una piattaforma di propaganda anti sette online su tutti i media" per "combattere e vincere risolutamente la guerra contro le sette".

Casi di morte selezionati

Una donna di 69 anni del Gansu muore poche settimane dopo essere stata rilasciata dalla prigione, in punto di morte

La signora Li Fenglan, della città di Baiyin nella provincia del Gansu, è stata trasferita nella Prigione femminile della provincia del Gansu il 17 febbraio dello scorso anno, per scontare una pena di 20 mesi. Era già malata di cancro quando è stata incarcerata, eppure le guardie hanno continuato a torturarla, anche costringendola a stare in piedi per lunghi periodi e privandola del sonno. Il cancro al seno ha presto metastatizzato. La prigione non l'ha rilasciata fino all'inizio di quest'anno. È morta la mattina del 10 gennaio. Aveva 69 anni.

Dopo aver perso la moglie e il figlio e aver scontato 10 anni per aver sensibilizzato l'opinione pubblica sulla persecuzione, un uomo disabile di 71 anni muore nella disperazione

Dopo aver perso la moglie e il figlio nella persecuzione del Falun Gong, Su Anzhou, un uomo di 71 anni della città di Lanzhou nella provincia del Gansu, ha dovuto affrontare continue molestie ed è stato minacciato di una condanna al carcere, anche quando era già diventato disabile. È deceduto il 10 gennaio di quest'anno.

La morte di Su, ex dipendente dell'ufficio ferroviario, ha coronato gli oltre due decenni di sofferenza subita. È stato arrestato nel dicembre 2000 quando si è recato a Pechino con la moglie, Geng Cuifang, per fare appello per il Falun Gong. Gli è stato dato un anno di lavori forzati e la moglie è stata tenuta nel centro di detenzione fino a ottobre 2001.

Non appena Su uscì di casa verso le 6:00 del mattino del 13 giugno 2002, fu arrestato dalla polizia che l'aspettava fuori. Dopo averlo portato via, la polizia andò a casa sua al sesto piano e bussò alla porta. Geng si rifiutò di aprire. Poiché la polizia non voleva andarsene, cercò di scappare dalla finestra con una corda, ma cadde a terra perché la corda si spezzò. Dopo aver visto che era viva, i suoi vicini cercarono di mandarla in ospedale, ma la polizia non glielo permise. Invece, la polizia le prese le chiavi, fece irruzione in casa, le portò via i suoi oggetti di valore e se ne andò. Fu lasciata stesa a terra ed esposta al sole cocente. Morì ore dopo. Aveva solo 48 anni.

Su fu arrestato di nuovo tre mesi dopo, il 18 settembre 2002, per essersi infiltrato in un segnale televisivo locale per trasmettere informazioni sul Falun Gong. Fu condannato a 10 anni e sottoposto a torture implacabili.

Durante il periodo in cui era in prigione, suo figlio, Su Wei, ancora adolescente, viveva sfollato. Ebbe una malattia polmonare, che in seguito si trasformò in cancro ai polmoni. Non poteva permettersi le cure mediche e spesso pativa la fame. Morì il 4 agosto 2006.

Sebbene Su sia sopravvissuto alle torture in prigione, ha continuato a subire frequenti molestie dopo il rilascio, avvenuto il 26 gennaio 2010. È stato nuovamente arrestato il 23 agosto 2022, ma presto rilasciato agli arresti domiciliari a causa della sua salute estremamente cagionevole.

Nonostante il fatto che avesse perso la capacità di prendersi cura di sé, la polizia locale e il comitato residenziale lo hanno comunque molestato e hanno tentato di costringerlo a firmare dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, minacciando di sospendere il suo sussidio per basso reddito se non avesse rispettato la regola. Dopo che le restrizioni del COVID-19 erano state tolte, la sorella del praticante è andata da Pechino per prendersi cura di lui all'inizio dello scorso anno. Solo allora le sue condizioni sono migliorate un po'.

La polizia ha arrestato di nuovo Su a fine ottobre e lo ha portato al centro di detenzione. Poiché era già disabile, la polizia lo ha rilasciato agli arresti domiciliari e ha minacciato che non gli sarebbe stato permesso di uscire di casa. Dopo aver lottato con la salute cagionevole per altri mesi, il praticante è deceduto il 10 gennaio di quest'anno, all'età di 71 anni.

Casi di condanna selezionati

Dopo aver perso la licenza di avvocato nel 2013 a causa della sua fede, lo scorso anno una donna del Gansu viene condannata a tre anni per aver continuato a praticare il Falun Gong

Una donna di 49 anni della città di Lanzhou, nella provincia del Gansu, è stata condannata a tre anni l'11 agosto dello scorso anno,e a una multa di 5.000 yuan (circa 640 euro).

Jin Yijun lavorava presso uno studio legale, ma non ha più potuto esercitare la professione dopo che l'ufficio giudiziario della città di Lanzhou si è rifiutato di rinnovarle la licenza di avvocato nel 2013 a causa della sua fede nel Falun Gong. È stata arrestata il 24 settembre 2021 e processata il 7 aprile dello scorso anno, prima di essere ingiustamente condannata l'11 agosto.

Nel Centro di detenzione n° 1 della città di Lanzhou, poiché Jin si rifiutava di imparare a memoria le regole o di accovacciarsi durante l'appello, il capitano Li Peng le ha girato una mano dietro la schiena, per ammanettarla insieme e l'altra mano passante sopra la spalla (vedi immagine sotto). È stata ammanettata in questo modo per 15 giorni consecutivi, durante i quali è stata privata del sonno e sottoposta a percosse regolari. Ogni volta che si appisolava, ogni detenuta usava un proprio metodo per tenerla sveglia, come tirarle i capelli o prenderla a calci. Con le mani ammanettate, doveva fare affidamento sulle detenute per avere acqua da bere. Ha chiesto acqua due volte, ma le detenute si rifiutavano di dargliela, sostenendo che erano già trascorsi gli orari specifici per fare richieste dell'acqua. Non è stata in grado di lavarsi i denti o lavare i capelli o i vestiti durante i 15 giorni, poiché a nessuna detenuta era permesso aiutarla.

Ricostruzione della tortura: Mani ammanettate dietro la schiena

Il capo della cella ha fatto picchiare la praticante da altre detenute il 27 dicembre 2022, perché non si era accovacciata durante l'appello. Il superiore della guardia ha visto il pestaggio, ma l'ha ignorato perché gli era stato detto che la vittima era una praticante del Falun Gong. Jin è stata trasferita in un'altra cella e sottoposta alla tortura del "Back Tandem".

Illustrazione della tortura: “Back Tandem”

Nella tortura "Back Tandem", le guardie ammanettano i polsi della vittima dietro la schiena, la fanno inginocchiare e legano le manette il più vicino possibile alle catene delle caviglie. Ciò costringe la vittima a rimanere inginocchiata e piegata all'indietro.

Jin è stata costretta a indossare catene alle gambe per 15 giorni consecutivi e non le era permesso di dormire. Non le è stato permesso di abbassare la testa o chiudere gli occhi. Le altre detenute potevano picchiarla a piacimento. Nessuno l'ha aiutata a prendere l'acqua da bere e non aveva modo di lavarsi, pulirsi o lavare i vestiti. Eppure le detenute la rimproveravano perché puzzava. A volte non le davano nemmeno acqua da bere.

Una donna di 54 anni del Gansu condannata alla seconda pena detentiva di 5 anni per la sua fede nel Falun Gong

Zhang Ping, una donna di 54 anni della città di Lanzhou, nella provincia del Gansu, è stata condannata il 7 aprile dello scorso anno a cinque anni con una multa di 20.000 yuan (circa 2.540 euro). La condanna deriva dal suo arresto del 9 maggio 2022. Quel giorno, il Dipartimento di polizia della città di Lanzhou ha utilizzato dei droni per rintracciarla fino a una stazione degli autobus e ha inviato degli ufficiali a catturarla. Gli agenti hanno poi fatto irruzione nella sua abitazione e l'hanno portata al Dipartimento di polizia. Il 24 maggio è stato emesso un mandato di arresto formale nei confronti della praticante e subito dopo è stata trasferita al primo Centro di detenzione della città di Lanzhou. La Procura distrettuale di Chengguan l'ha incriminata in data sconosciuta e ha inoltrato il suo caso al Tribunale distrettuale di Chengguan il 23 agosto 2022.

Zhang è stata processata il 7 aprile dello scorso anno e i giudici l'hanno condannata al termine dell'udienza. Il Tribunale intermedio della città di Lanzhou ha notificato alla famiglia a fine novembre di aver deciso di confermare il suo verdetto originale.

Città di Baiyin, provincia del Gansu: Cinque praticanti, tra cui una donna di 87 anni, condannati al carcere

Cinque residenti della città di Baiyin, nella provincia del Gansu, sono stati processati dal Tribunale distrettuale di Baiyin il 30 marzo dello scorso anno e condannati al carcere a settembre.

La signora Liao An'an, di 87 anni, è stata condannata a tre anni e nove mesi; la signora Li Qiaolian, di 69 anni, e il signor Gu Fuman, di 65 anni, sono stati entrambi condannati a tre anni e nove mesi con una multa di 8.000 yuan (circa 1.020 euro); il signor Wang Ligui, di 62 anni, è stato condannato a tre anni e cinque mesi con una multa di 6.000 yuan (circa 765 euro); la signora Zhao Qinzhen, di 75 anni, è stata condannata a un anno di prigione con una libertà vigilata di un anno e mezzo e una multa di 5.000 yuan.

Le signore Liao e Li, i signori Gu e Wang sono stati arrestati a casa di quest’ultimo il 14 gennaio 2022. Non è chiaro quando e dove sia stata arrestata Zhao.

Dopo sette anni di sfratto, l'ex proprietario di una vetreria riceve 12 anni di carcere per aver fatto causa a Jiang Zemin

Dopo aver trascorso sette anni in fuga, un nativo della contea di Qingyang nella provincia del Gansu, è stato condannato a 12 anni di carcere per la sua fede nel Falun Gong.

Wang Liqun, ex proprietario di una vetreria di 62 anni, ha sporto denuncia penale contro l'ex dittatore cinese Jiang Zemin nel 2015 per aver ordinato la persecuzione del Falun Gong. La polizia aveva intenzione di arrestarlo, ma lui è riuscito a evitarla. Gli hanno dato la caccia per i successivi sette anni e hanno inserito la sua foto nel database cloud, che è collegato alla rete di telecamere di sorveglianza in tutto il Paese.

Mentre lavorava in un centro commerciale nella città di Xi'an, nella provincia dello Shaanxi (a circa 193 chilometri da Qingyang) a fine settembre 2022, Wang è stato ripreso da una telecamera di sorveglianza dopo essersi tolto la mascherina mentre si cambiava. La polizia si è presto spostata dallo Qingyang a Xi'an. Siccome gli agenti non sono riusciti a trovarlo nel centro commerciale, hanno chiesto al suo responsabile e l'hanno costretto a portarli alla residenza di Wang per arrestarlo.

Mentre la polizia si avvicinava, Wang si è calato dal suo appartamento dal quinto piano fino al terzo con una corda e poi è saltato giù. Nonostante abbia riportato una frattura alla caviglia, è riuscito a scappare.

Esaminando i video ripresi dalle telecamere di sorveglianza, la polizia ha trovato Wang, lo ha arrestato il 19 ottobre 2022, riportato a Qingyang il giorno successivo e trattenuto nel Centro di detenzione della contea di Qingcheng.

Wang è stato incriminato a gennaio dello scorso anno ed è stato processato presso il Tribunale della contea di Zhenyuan il 27 febbraio. Poiché il pubblico ministero non è riuscito a confutare la dichiarazione della difesa di Wang e del suo avvocato durante l'udienza in tribunale, ha esclamato: "I praticanti del Falun Gong convincono le persone a lasciare il Partito Comunista. Non è una setta?".

Successivamente, la sentenza è stata emessa in data sconosciuta.

Dopo aver scontato sette anni di prigione, un uomo del Gansu viene condannato ad altri sei

Jiang Minghui, di 50 anni residente nella città di Lanzhou nella provincia del Gansu, è stato condannato a sei anni di carcere il 10 luglio dello scorso anno e al pagamento di una multa di 20.000 yuan (circa 2.540 euro).

La condanna al carcere di Jiang deriva dal suo arresto del 4 agosto 2021 per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. Dopo che la Procura distrettuale di Chengguan ha approvato il suo arresto il 20 agosto, sua moglie Wang Xiaojing ha presentato una lettera alla polizia, esortandola a rilasciare il marito. La polizia ha comunque sottoposto il suo caso alla procura, con conseguente incriminazione.

Il giudice Teng Xiaoqiong, del Tribunale distrettuale di Chengguan, ha nominato un avvocato per rappresentare il praticante e dichiararlo colpevole. Ha anche ingannato Jiang, inducendolo a firmare un accordo per accettare l'avvocato nominato dal tribunale. Ha emesso una condanna a sei anni di carcere il 10 luglio dello scorso anno.