(Minghui.org) Nota dell'editore: questo articolo fa parte di una serie di casi di morte tradotti tempo fa dal sito cinese e solo recentemente dal sito italiano.
Nome: Li LingNome in cinese: 李凌Genere: MaschioEtà: 64 anniCittà: DaqingProvincia: HeilongjiangOccupazione: Dipendente della fabbrica di macchinari della società petrolifera di DaqingData di morte: 24/04/2016Data dell'ultimo arresto: 26/03/2004Ultimo luogo di detenzione: Centro di detenzione di Daqing
Il signor Li Ling della città di Daqing, nella provincia dell’Heilongjiang, ha scontato due condanne nei campi di lavoro e una in prigione, dopo che il Partito Comunista Cinese ha dato il via alla persecuzione del Falun Gong nel 1999. Sfinito dall'incessante e crudele persecuzione, è morto il 24 aprile 2016.
Nel gennaio 2000 l'Ufficio 610 della fabbrica dove lavorava, la fabbrica di macchinari della società petrolifera di Daqing, gli ha estorto 10.000 yuan (circa 1.300 euro) nel tentativo di impedirgli di recarsi a Pechino per fare appello per il Falun Gong.
Il 18 giugno 2000 è stato arrestato per aver eseguito gli esercizi del Falun Gong con altri praticanti di fronte agli uffici della Società petrolifera di Daqing. È stato trattenuto per 15 giorni e multato di 2.000 yuan (circa 260 euro).
Li si è recato a Pechino per fare nuovamente appello alla fine di novembre 2000, ma è stato riportato a Daqing e rinchiuso nel Centro di detenzione di Ranghulu. In seguito è stato condannato a un anno di lavori forzati ed è stato nel Campo di lavoro forzato di Daqing dal 21 gennaio 2001 al 5 luglio 2001. Gli sono stati estorti 2.000 yuan dall'Ufficio 610 ed è stato anche costretto a pagare 2.000 yuan per coprire le spese di viaggio per coloro che erano andati a Pechino per riportarlo indietro.
Li si è recato di nuovo a Pechino per presentare ricorso nell'ottobre 2001 e, questa volta, è ritornato a casa sano e salvo.
Il successivo arresto è avvenuto nel marzo 2002 da parte degli agenti della Stazione di polizia di Ranghulu. Durante i suoi quattro mesi e mezzo di detenzione, per protesta ha fatto due scioperi della fame: uno di quattro giorni e l'altro di nove. Dopo di che, gli sono stati dati tre anni al Campo di lavoro forzato di Daqing. Un piede gli è rimasto ferito a causa delle torture.
Li e sua moglie Gao Shuqin il 26 marzo 2004 sono stati seguiti mentre distribuivano materiali del Falun Gong. Li è stato arrestato, mentre Gao è riuscita fuggire. Si è rifiutata di aprire la porta quando la polizia è andata a perquisire la casa verso le 23:00 di quella sera. La polizia ha quindi chiuso la porta dall'esterno in modo che non potesse uscire. Per cercare di scappare, è saltata dalla finestra al sesto piano, ma purtroppo è morta nella caduta.
Quando Li ha chiesto agli agenti notizie della moglie, loro hanno mentito dicendo che era stata ricoverata in ospedale per un problema cardiaco, e “hanno promesso” di prendersi cura di lei. Li non è stato neanche informato del funerale della moglie.
Successivamente è stato condannato a un anno, che ha scontato nel Centro di detenzione di Daqing.
Il 10 aprile 2014 la polizia ha fatto nuovamente irruzione in casa di Li, ma su insistenza della madre di 91 anni è andata via senza arrestarlo.
Li è stato spesso molestato dalla polizia perché nel 2015 aveva sporto denuncia contro Jiang Zemin, l'ex capo del Partito Comunista Cinese che ordinò la persecuzione del Falun Gong,
Lui e sua madre hanno dovuto traslocare, ma la polizia è riuscita a trovarli e le molestie sono continuate.
A causa della incessante persecuzione, la salute di Li è peggiorata rapidamente; dapprima il suo corpo si è gonfiato, poi è diventato scheletrico ed è morto il 24 aprile 2016. Gli è sopravvissuta la madre 94enne.
Anche la madre di Li praticava il Falun Gong ed è stata perseguitata per la sua fede.
Il 25 novembre 2001 era andata a Pechino per fare appello, ma era stata arrestata e portata al Centro di detenzione della contea di Huairou a Pechino, dove aveva fatto lo sciopero della fame per protesta e poi era stata rilasciata.
Il 6 settembre 2002, quando aveva 80 anni, era stata nuovamente arrestata. Poi aveva fatto di nuovo uno sciopero della fame ed era stata rilasciata.
Chen Yaosong, un agente della Stazione di polizia di Ranghulu, in seguito l'ha molestata spesso. Una volta le ha detto in tono minaccioso: "Non pensare che non ti arresteremo a causa della tua età".
Dopo che il figlio e la nuora sono stati entrambi perseguitati a morte, l'anziana donna si è ritrovata in preda all'angoscia e alla disperazione.
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Categoria: Decessi