Zhu Huiluan, una 51enne di Shanwei nella provincia del Guangdong, è stata condannata in segreto a tre anni e mezzo con l'accusa di praticare il Falun Gong, un disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Era stata arrestata nella sua casa in affitto a Jieyang (nella stessa provincia) il 22 marzo dello scorso anno. La famiglia non è stata informata della sua condanna illegittima fino a quando non è stato finalmente consentito loro di farle visita a fine dicembre.
Costretta alla latitanza
Dopo che la persecuzione è iniziata nel 1999 Zhu, ex impiegata di banca, è andata a Pechino a fare appello per il Falun Gong, ed è stata arrestata e condannata ai lavori forzati, ma è poi stata dispensata dalla pena per la sua salute cagionevole. Quando è tornata a casa ha subito continue molestie dagli agenti dell'Ufficio 610 locale ed è anche stata licenziata.
Per sfuggire alle incessanti molestie, nel 2006 si è scappata di casa e si è data alla macchia. Allora gli agenti dell'Ufficio 610 hanno iniziato a molestare la sorella e i genitori per sapere dove si nascondesse. Hanno anche minacciato di cancellarla dallo stato di famiglia anagrafico, fingendo che fosse morta, e di impedire alla sorella di richiedere la pensione.
I genitori di Zhu si sono ritrasferiti alla loro città natale di Jieyuang, ma la polizia di Shanwei li ha seguiti anche lì e ha continuato a molestarli. Il padre è rimasto così traumatizzato che è morto intorno al 2012.
Intorno alle 16:00 dell'11 marzo dello scorso anno, due agenti in borghese, uno dell'Ufficio 610 di Shanwei e un altro della Stazione di polizia di Dongxing nella città di Jieyang, hanno bussato alla porta dell'appartamento in affitto di Zhu a Jieyang. Lei non ha risposto e la polizia ha chiamato il suo padrone di casa per farsi aprire la porta. Le hanno confiscato i libri del Falun Gong e l'hanno portata alla Stazione di polizia di Dongxing. Il giorno dopo l'hanno trasferita al Centro di detenzione di Jieyang. Il 13 dicembre dello scorso anno una guardia ha chiamato la madre e le ha detto che avrebbe potuto far visita alla figlia il 15 dicembre.
La madre si è recata al centro di detenzione ed è rimasta scioccata quando la figlia le ha detto di essere stata condannata a tre anni e mezzo dal Tribunale distrettuale di Jiedong e di aver successivamente perso il ricorso presso il Tribunale intermedio di Jieyang. Il tribunale di primo grado non aveva mai informato la famiglia del processo o della condanna.
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