(Minghui.org) Zhao Ying, 81enne di Guangzhou, nella provincia del Guangdong, ha perso l'appello presentato il 30 dicembre dello scorso anno contro la sentenza di condanna a tre anni e mezzo di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
I giudici Tang Junguo, Zhou Tianyue e Chen Juntao del Tribunale intermedio di Guangzhou hanno detto di aver confermato il verdetto originale perché Zhao aveva il potenziale per causare gravi danni alla società.
Al momento l'anziana donna è ancora rinchiusa nel Centro di detenzione distrettuale di Tianhe ed è afflitta da una serie di gravi malattie, ovvero cancro alla vescica, patologie cardiache e diabete. La famiglia chiede che la comunità internazionale si interessi al suo caso e aiuti a salvarla.
Il calvario di Zhao, direttrice di banca in pensione, è iniziato con l'arresto del 26 aprile 2021 per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. Dopo essere stata rilasciata l'11 maggio 2021 a causa dell'ipertensione, la polizia ha continuato a molestarla a casa.
La pressione mentale derivante dalla persecuzione ha avuto un impatto negativo sulla sua salute. Il 12 dicembre 2021 è svenuta a casa e le è stato diagnosticato un cancro alla vescica. In seguito, è stata operata due volte e ha subito diversi cicli di chemioterapia e immunoterapia.
L'8 dicembre 2022 i familiari sono stati informati dalla Procura distrettuale di Haizhu che la loro cara era stata incriminata, e il 22 febbraio 2023 hanno ricevuto da Wei Xiaoming e Liu Jiayuan del Tribunale distrettuale di Haizhu una copia cartacea dell'atto di accusa. Il documento elencava due accuse: 1) il 21 aprile 2021 la praticante ha messo un opuscolo del Falun Gong nel cestino di una bici elettrica fuori dall'edificio E2 nel rione Tangyayuan del distretto Tianhe, e 2) il 26 aprile 2021 è andata in bicicletta al complesso residenziale Yimengyuan nel distretto di Tianhe con l'intenzione di distribuire volantini del Falun Gong. I volantini erano presumibilmente nella sua borsa che era nel cestino della bici.
Nel marzo 2023, Zhao ha nominato suo difensore un parente non avvocato, tuttavia quando questi si è recato in tribunale gli è stato impedito di esaminare il fascicolo. In seguito, il tribunale ha molestato la donna numerose volte e le ha ordinato di presentarsi in tribunale per essere processata o rendersi disponibile a tenere un'udienza a domicilio, ma lei ha detto di no a entrambe le soluzioni. Ha anche rifiutato di essere rappresentata dall'avvocato nominato dal tribunale, che era stato incaricato dalle autorità di presentare una dichiarazione di colpevolezza per suo conto.
Nel frattempo, il difensore familiare ha inviato una lettera a Sun Taiping, segretario del Comitato per gli Affari politici e legali di Guanzhou, e a Guo Hua, capo del Dipartimento di Polizia del distretto di Tianhe, in cui si affermava che anche nell'ipotesi che Zhao avesse distribuito materiale del Falun Gong, avrebbe semplicemente esercitato la sua libertà di espressione e non avrebbe violato alcuna legge. Non è chiaro se abbia ricevuto alcuna risposta.
Nel luglio dello scorso anno, Zhao è tornata nella sua città natale di Huaian, nella provincia del Jiangsu, accompagnata dalla figlia. Quando il 1° agosto è tornata a Guangzhou, la polizia l'ha arrestata alla stazione ferroviaria, accusandola di “aver tentato di scappare”. La praticante ha sostenuto che la condizione di libertà su cauzione di un anno che le era stata concessa il 22 febbraio 2023 era già scaduta e che era libera di viaggiare ovunque, in qualsiasi momento. La polizia l'ha comunque rinchiusa nel Centro di detenzione del distretto di Tianhe.
Il 5 settembre la donna è stata processata presso il Tribunale distrettuale di Haizhu e il 29 ottobre condannata a tre anni e mezzo di carcere e al pagamento di una multa di 5.000 yuan (circa 650 euro). Ha fatto ricorso presso il Tribunale intermedio di Guangzhou, che però il 30 dicembre ha confermato il verdetto originale. I giudici l'hanno accusata di “aver tentato di scappare” e hanno dichiarato che era “dannosa per la società”. Zhao si sta ora preparando a presentare una mozione per far riesaminare il suo caso.
Le autorità della provincia del Guangdong sono notoriamente attive nel perseguitare i praticanti del Falun Gong anziani. La signora Yao Jingjiao è stata condannata a tre anni nel 2022 quando aveva quasi 83 anni. Mentre scontava la pena in prigione si è ammalata gravemente ed è morta il 20 novembre dell'anno passato, poche settimane dopo essere stata rilasciata per motivi di salute. Mancava solo un mese al suo 85° compleanno.
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