(Minghui.org)
Nome: Li XifuNome cinese: 李锡福Sesso: UomoEtà: 83 anniCittà: TaiyuanProvincia: ShanxiOccupazione: Pensionato dell'azienda siderurgica TaiyuanData della morte: 25 settembre 2024Data dell'ultimo arresto: 18 novembre 2015Luogo di detenzione più recente: Prigione di Jinzhong
Il signor Li Xifu, della città di Taiyuan nella provincia dello Shanxi, ha scontato due periodi di campo di lavoro e uno in prigione, per un totale di sette anni, per la sua fede nel Falun Gong. Durante la detenzione ha subito incessanti torture ed è diventato incapace di intendere e di volere. Dopo essere stato rilasciato, ha appreso con sconforto che gli era stata sospesa la pensione. Per anni l'uomo è stato sistematicamente perseguitato dalla polizia e, il 25 settembre dell'anno scorso, è deceduto all'età di 83 anni.
Due periodi nel campo di lavoro forzato
Nell'aprile 1997 Li Xifu, pensionato dell'azienda siderurgica della città di Taiyuan, ha iniziato a praticare il Falun Gong e molti dei suoi disturbi fisici sono presto scomparsi.
Il 20 dicembre 1999, dopo l'inizio della persecuzione, il signor Li e sua figlia si sono recati a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong, ma sono stati arrestati illegalmente, riportati a casa e trattenuti per 30 giorni nel Centro di detenzione di Luohe.
Nel mese di febbraio 2000 il signor Li è tornato a Pechino per presentare appello e gli è stato imposto un anno di lavori forzati. Alla fine del 2000, è stato tenuto per un giorno ammanettato dietro la schiena e ha dovuto essere nutrito da altri.
All'inizio del 2001, solo una settimana dopo essere stato rilasciato, Li è stato nuovamente arrestato e portato in un centro per il lavaggio del cervello. Alcuni giorni dopo è stato trasferito in un centro di detenzione. Dopo un mese di permanenza, gli è stato inflitto un altro periodo di tre anni nel campo di lavoro.
Mentre stava scontando il secondo periodo nel campo di lavoro forzato di Xindian, Xifu è stato monitorato costantemente da due detenuti, che lo hanno picchiato per aver fatto gli esercizi del Falun Gong. L'uomo veniva monitorato anche quando dormiva e veniva picchiato se si muoveva anche solo un po'.
In seguito, le guardie gli hanno ordinato di scavare e trasportare terra. A causa del duro lavoro, ha sviluppato un'enterite e non riusciva più a trattenere il cibo. I suoi polpacci erano diventati gonfi come le sue cosce. Tuttavia, le guardie lo hanno ugualmente costretto a lavorare.
Altri arresti
Nel mese di febbraio 2004 la figlia del signor Li, la signora Li Runfang, è stata arrestata per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong e, in seguito, è stata condannata a tre anni di lavori forzati. Nell'aprile 2004, quando le ha fatto visita nel campo di lavoro, Xifu ha detto alle guardie che lei non aveva fatto nulla di male nel distribuire materiale del Falun Gong. Le guardie lo hanno accusato di promuovere il Falun Gong e hanno chiamato la polizia. L'uomo è stato arrestato dagli agenti della Stazione di polizia di Xindian e portato in un centro di detenzione; successivamente gli è stato inflitto un altro periodo di un anno nel campo di lavoro. Poiché il campo di lavoro forzato della città di Taiyuan e il campo di lavoro forzato di Xindian hanno rifiutato di recluderlo a causa delle sue cattive condizioni di salute, Xifu è stato rilasciato.
Nel mese di maggio 2005 il signor Li è stato denunciato per aver distribuito materiale del Falun Gong. La polizia ha messo a soqquadro la sua abitazione e ha minacciato di condannarlo a 10 anni.
Nel mese di aprile 2006 è stato nuovamente arrestato, per aver chiesto il rilascio di un altro praticante, e detenuto per aver distribuito materiale del Falun Gong. Xifu è stato portato nel Centro di detenzione di Chaicun. La mattina dopo, mentre stava facendo gli esercizi del Falun Gong, più di 10 detenuti lo hanno picchiato sulla testa con le loro scarpe. Tre giorni dopo, quando è stato rilasciato, suo figlio ha raccontato che la polizia ha fatto irruzione nella loro abitazione quando non c'era nessuno. Non avevano idea di quanti oggetti personali avesse confiscato.
Durante le Olimpiadi di Pechino del 2008 Li è stato nuovamente denunciato per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong. Durante l’arresto, gli agenti lo hanno spinto a terra e trascinato per le braccia fino alla stazione di polizia. Hanno cercato di fotografarlo e di raccogliere le sue impronte digitali con la forza. Quando l'uomo si è rifiutato di obbedire, lo hanno picchiato fino a mezzanotte. Il giorno dopo, quando è stato rilasciato, il suo volto era coperto di ferite e lividi e i suoi polsi presentavano profonde cicatrici causate dalle manette.
Il 13 luglio 2010 l'uomo è stato seguito fino a casa dalla polizia, che lo ha arrestato insieme a sua figlia. Entrambi sono stati interrogati per 60 ore consecutive. Durante l'interrogatorio, la polizia non ha permesso loro di dormire né ha fornito loro cibo o acqua. In seguito il signor Li è stato rilasciato, ma la figlia è stata presa in custodia e condannata a sei anni di prigione.
Condannato per aver denunciato l'ex dittatore del PCC
Xifu ha presentato una denuncia penale contro Jiang Zemin, l'ex leader del Partito Comunista Cinese che ha ordinato la persecuzione del Falun Gong. Il 6 luglio 2015 ha spedito la denuncia, ma il documento è stato intercettato dall'ufficio postale. Quando ne è venuto a conoscenza, il 17 settembre 2015 Xifu ha sporto denuncia contro l'ufficio postale. Il 9 novembre 2015 il Tribunale di Jiancaoping ha accettato il caso e ha tenuto un'udienza, ma il giudice ha rinviato la seduta con la scusa che il signor Li non aveva fornito sufficienti documenti di supporto.
Il 14 novembre 2015 la Stazione di polizia di Jiancaoping ha ricevuto un avviso dal Dipartimento di polizia della città di Taiyuan, che la intimava di indagare sulle “false accuse” del signor Li.
L'avviso recitava: “Feng Zheng, segretario del Comitato provinciale del Partito dello Shanxi e direttore dell'Ufficio 610, ha chiesto alla polizia di ‘istituire un caso speciale’ contro Li Xifu per le sue ‘false accuse e l'abuso di cause legali e altre attività di disturbo”. Ha ordinato alla polizia locale di “reprimere risolutamente le attività illegali, in conformità con la legge, e indagare sui principali praticanti del Falun Gong coinvolti”.
Li Yusheng, vice segretario del Comitato del Partito dello Shanxi e vice direttore del Dipartimento di polizia, ha detto che: “La squadra di polizia dovrebbe attribuire grande importanza al caso e reprimere risolutamente le attività di sabotaggio, come le false accuse e l'abuso di cause legali da parte dei praticanti del Falun Gong, in conformità con la legge”.
Tre giorni dopo, il 18 novembre 2015, un gruppo di agenti in borghese ha fatto irruzione nell'appartamento del signor Li, quasi abbattendo la sua porta d'ingresso. Gli agenti lo hanno trascinato al piano di sotto, senza permettergli di togliersi il pigiama e di vestirsi. Dopo averlo portato via, la polizia è tornata e ha fatto irruzione in casa davanti al nipote quindicenne. L'adolescente era così terrorizzato che, quando gli agenti se ne sono andati, è fuggito da solo a casa di un parente in un'altra città.
In seguito, la Stazione di polizia di Jiancaoping ha sottoposto il caso del signor Li alla Procura distrettuale di Jinyuan, accusandolo di “sabotaggio del segreto di Stato”.
Il 31 agosto 2016 il Tribunale distrettuale di Jinyuan ha tenuto un'udienza sul suo caso. Il suo avvocato ha presentato un'istanza di non colpevolezza, ma l'uomo è stato condannato a tre anni di prigione e multato di 1.500 yuan (circa 200 euro). Il suo appello è stato respinto dal Tribunale intermedio della città di Taiyuan.
Bloccati i canali legali per ottenere giustizia e torturato in prigione
Il 16 gennaio 2017 Xifu è stato trasferito nel Carcere di Jinzhong. Quando la figlia, il 6 febbraio 2017, si è recata in prigione per fargli visita, la guardia non le ha permesso di vederlo e le ha ordinato di tornare dopo due mesi.
Il 23 marzo 2017, grazie alle loro forti insistenze, è stato permesso ai suoi familiari di fargli visita. Nella stanza delle visite erano separati da una parete di vetro e parlavano tramite un telefono. Il signor Li ha raccontato ai suoi cari di essere stato picchiato due volte dalle guardie. La prima volta è stata il 18 febbraio 2018, da tre guardie. Quando ha iniziato a parlare del secondo incidente, il segnale telefonico è stato disturbato e i familiari non sono riusciti a sentire chiaramente.
Il 30 marzo 2017 i familiari sono tornati al carcere con i due avvocati che avevanno assunto. Le guardie hanno negato la loro richiesta di visita e hanno preteso che gli avvocati fornissero una lettera di presentazione dell'Ufficio di amministrazione penitenziaria della provincia dello Shanxi. Pur sapendo che tale richiesta era illegale, gli avvocati si sono comunque recati all'ufficio. L'addetto alla reception ha detto di non aver mai sentito parlare di un avvocato in visita a un praticante del Falun Gong e che dovevano ricevere istruzioni dai loro supervisori. Si sono anche rifiutati di fornire una tempistica per la risposta.
I familiari del signor Li hanno preparato una mozione per riconsiderare il suo caso e, il 24 maggio 2017, si sono recati al carcere per la firma. Una guardia dell'ufficio affari penitenziari ha trattenuto il documento e ha detto che avrebbero dovuto prima ottenere l'autorizzazione della direzione del carcere, per poter presentare la mozione. Ha chiesto alla famiglia di ricontattarlo entro una settimana. Ma quando, una settimana dopo, la famiglia ha chiamato l'ufficio, ha detto che non aveva ancora ricevuto una risposta. Quando i familiari hanno chiamato di nuovo, nessuno ha risposto al telefono.
Durante la visita successiva della famiglia, il 22 giugno 2017, due guardie hanno monitorato da vicino la conversazione con il signor Li. Le cicatrici sui polsi causate dalle manette strette non erano ancora guarite. La famiglia ha chiesto informazioni sulla mozione di riesame del caso e le guardie hanno risposto che quel giorno il responsabile non si trovava in ufficio.
Dopo essere stato rilasciato, i familiari hanno appreso che l'uomo è stato tenuto in cella d’isolamento per 100 giorni, durante i quali è stato continuamente picchiato. A causa delle manette, le sue mani sono diventate disabili. Il giorno del rilascio l'uomo ha avuto bisogno dell'aiuto degli altri detenuti per vestirsi.
Nel frattempo, le autorità hanno anche trattenuto 80.000 yuan (circa 10.580 euro) dalla pensione del signor Li e hanno costretto la sua famiglia a firmare una garanzia che non avrebbe più “disturbato l'ordine sociale”, un pretesto comunemente usato per criminalizzare i praticanti del Falun Gong. Dopo essere stato perseguitato per tanti anni, il 25 settembre dell'anno scorso il signor Li è deceduto.
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