(Minghui.org) Due residenti della città di Jinan, nella provincia dello Shandong, sono state recentemente condannate al carcere per aver praticato il Falun Gong: Cheng Shuxiang, di 63 anni, è stata condannata a cinque anni e Zhou Dongdong, di 64 anni, a 18 mesi.
Il 25 luglio 2022 la signora Cheng, la signora Zhou e suo figlio, insieme a un anziano praticante il cui nome è sconosciuto sono stati arrestati mentre distribuivano materiale informativo sul Falun Gong. Il figlio di Zhou e l'anziano praticante sono stati rilasciati il giorno successivo, ma la signora Zhou è stata detenuta per 37 giorni e successivamente rilasciata su cauzione. Cheng, invece, è reclusa presso il Centro di detenzione della città di Jinan.
La mattina del 13 febbraio di quest’anno la signora Zhou è stata portata via con la forza dalla sua abitazione da alcuni agenti della Stazione di polizia di Yaojie, che dopo averla presa le hanno detto: “Siamo già stati gentili nel lasciarti trascorrere il Capodanno cinese (29 gennaio - 12 febbraio 2025) con la tua famiglia”.
Zhou invece è stata portata nel Centro di detenzione della città di Jinan il 16 febbraio. Quando la sua famiglia è andata a trovarla, le guardie le hanno permesso solo di videochiamarla e non di vederla di persona. Nel video, la donna era sdraiata a letto, sembrava molto debole e non riusciva a parlare. Le guardie poi hanno detto ai familiari che non poteva nemmeno mangiare. L'arresto della signora Zhou è stato approvato molto velocemente.
Le famiglie di Zhou e di Cheng hanno recentemente ricevuto la conferma delle loro condanne al carcere dal Tribunale del distretto di Lixia, ma i dettagli sulla loro azione penale non sono ancora chiari.
Prima dell'ultima condanna, entrambe le donne sono state ripetutamente arrestate e detenute per aver praticato il Falun Gong. La signora Cheng ha scontato un campo di lavoro e tre periodi di detenzione per un totale di 10 anni e mezzo; ed è stata inoltre licenziata dal suo posto di lavoro. La signora Zhou è stata demansionata sul lavoro e sottoposta a brutali torture mentre scontava una pena detentiva di due anni.
La persecuzione passata della signora Cheng
La signora Cheng era direttrice del Dipartimento di controllo qualità dell'azienda farmaceutica Hongjitang. Ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1997 e attribuisce a questa pratica il merito di averle permesso di guarire dalla rinite allergica.
Il 2 luglio 2000 Cheng si è recata a Pechino per chiedere il diritto di praticare il Falun Gong e in risposta è stata arrestata e portata all'Ufficio di collegamento della città di Jinan a Pechino. Dopo essere stata riportata a Jinan, le è stata inflitta una detenzione amministrativa di 15 giorni ed è stata messa in prova per un anno dal suo posto di lavoro. Durante questo periodo le è stato corrisposto solo un terzo dello stipendio.
Cheng è stata nuovamente arrestata nell'ottobre 2000 sul posto di lavoro, ma dopo una settimana nel Centro di detenzione della città di Jinan, è stata trasferita in un centro di lavaggio del cervello, dove è stata trattenuta per due settimane e le sono stati estorti 1.500 yuan (circa 182 euro).
Dopo un altro arresto, avvenuto il 18 dicembre 2001 da parte di agenti della Stazione di polizia di Huangtai, Cheng è stata riportata nello stesso centro di lavaggio del cervello. Poiché è rimasta ferma nella sua fede, le è stato imposto un periodo di due anni di lavoro forzato e, nel marzo 2002, è stata rinchiusa nel Campo di lavoro forzato femminile di Jinan. Le guardie l'hanno privata del sonno per 38 giorni di fila ed è stata inoltre costretta a lavorare almeno 12 ore al giorno, a volte senza poter andare a letto fino alle 2:00 di notte. È stata rilasciata nel marzo 2004.
Nel 2002, mentre stava scontando la pena in un campo di lavoro, il suo posto di lavoro l'ha licenziata.
La donna è stata nuovamente arrestata il 25 aprile 2007, dopo essere stata denunciata per aver parlato del Falun Gong alla gente, mentre il 28 settembre 2007 è stata condannata a quattro anni dal Tribunale distrettuale di Tianqiao e trasferita dal Centro di detenzione della città di Jinan alla Prigione femminile della provincia dello Shandong, a Jinan.
Un gruppo di agenti della Stazione di polizia della città di Daqiao ha fatto irruzione nell'abitazione della signora Cheng e di suo figlio, il signor Zhao Chengyao, intorno alle 22.00 del 2 luglio 2014. Cheng è stata trattenuta nel Centro di lavaggio del cervello di Dajiangou per oltre un mese e rilasciata l'8 agosto. Il figlio, invece, è stato condannato a tre anni e mezzo.
Il 14 agosto 2014, solo sei giorni dopo il suo rilascio, Cheng è stata nuovamente arrestata per aver appeso striscioni con stampate informazioni sul Falun Gong. Il 13 gennaio 2015 è comparsa davanti al Tribunale del distretto di Changqing e condannata a un anno. Ha scontato la pena nel Centro di detenzione della città di Jinan ed è stata rilasciata il 13 agosto 2015.
Il 26 settembre 2017, mentre visitava il figlio presso la prigione della provincia, Cheng è stata sequestrata dalla polizia e portata al Centro di detenzione della città di Jinan. L'11 giugno 2019 il Tribunale distrettuale di Huaiyin le ha inflitto una terza pena detentiva di tre anni e mezzo ed è stata trasferita nel Carcere femminile della provincia dello Shandong per scontare la pena. È stata rilasciata nel marzo 2021.
La persecuzione passata della signora Zhou
La signora Zhou era il direttore di disciplina del Corpo delle guardie di frontiera dello Shandong. Poiché si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong, è stata retrocessa e poi congedata dal servizio.
Il 5 ottobre 2000 Zhou si è recata a Pechino per chiedere il diritto di praticare il Falun Gong ed è stata arrestata a Piazza Tienanmen. È stata prima portata alla Stazione di polizia di Qianmen e poi trasferita al Centro di detenzione della contea di Fangshan. La mattina successiva è stata portata all'Ufficio di collegamento della città di Jinan a Pechino e nel pomeriggio è stata riaccompagnata a Jinan, per essere rilasciata dopo 15 giorni di detenzione.
Nel gennaio 2001 il luogo di lavoro della signora Zhou le ha ordinato di scrivere una dichiarazione, promettendo di non andare più a Pechino per fare appello. La donna si è rifiutata di farlo ed è stata arrestata, ma dopo sette giorni è stata rilascata poiché, come protesta, ha iniziato a fare uno sciopero della fame.
Zhou è stata nuovamente arrestata il 26 dicembre 2001 dal personale del suo posto di lavoro. È stata prima portata nel Campo di lavoro forzato femminile di Jiangshuiquan per una sessione di lavaggio del cervello e poi rilasciata il 20 marzo 2002.
Il 10 ottobre 2009, mentre studiava gli insegnamenti del Falun Gong con altri praticanti in una residenza privata, Zhou è stata sequestrata dalla polizia che ha fatto irruzione. Anche in questa occasione la praticante ha iniziato uno sciopero della fame, ma questa volta le guardie l’hanno nutrita a forza due volte al giorno. Inoltre, hanno aggiunto al cibo farmaci sconosciuti, causando il collasso dei suoi organi. È stata rilasciata su cauzione 30 giorni dopo.
La praticante è stata arrestata di nuovo il 28 aprile 2011, per aver appeso striscioni del Falun Gong due mesi prima. La sua casa è stata perquisita e in seguito è stata rilasciata su cauzione.
È stata nuovamente arrestata nel febbraio 2014 e detenuta per 15 giorni per aver distribuito materiale del Falun Gong. L'arresto successivo è avvenuto il 13 gennaio 2015, per aver affisso manifesti del Falun Gong e questa volta è stata detenuta per 10 giorni.
Il 1° aprile 2017 Zhou è stata nuovamente denunciata per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong ed è stata arrestata. È stata poi condannata a due anni dal Tribunale del distretto di Lixia nell'ottobre 2017.
Mentre scontava la pena nel Carcere femminile della provincia dello Shandong, veniva costantemente picchiata. La detenuta Lyu Yingchun le ha rotto il mignolo e un'altra detenuta Fu Guiying le ha rotto il polso dopo averlo sbattuto contro il tavolo; altre detenute hanno raccontato di aver sentito Fu urlare contro di lei da lontano. Quando Zhou è stata rilasciata, il 31 marzo 2019, era ingobbita e il suo braccio era invalido.
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