(Minghui.org) È stato confermato che lo scorso mese di maggio 11 praticanti del Falun Gong sono deceduti, a causa della persecuzione della loro fede.

L'anno scorso sono avvenuti tre decessi; uno ciascuno nel 2012, nel 2015, nel 2016 e nel 2023 e altri quattro tra febbraio e maggio di quest'anno. A causa della rigida censura sulle informazioni da parte del Partito Comunista Cinese, la persecuzione dei praticanti del Falun Gong non può essere sempre riportata per tempo, né tutte le informazioni sono prontamente disponibili.

Gli 11 praticanti, cinque dei quali donne, provenivano da sei regioni. Chongqing, una municipalità a controllo centrale, e quattro province (Heilongjiang, Liaoning, Hubei e Sichuan) hanno riportato due morti ciascuna, mentre un decesso è avvenuto nella provincia dello Jilin. Ad eccezione di una praticante di cui non si conosceva l'età quando è deceduta, gli altri 10 avevano un'età compresa tra i 53 e gli 87 anni. Due di loro erano cinquantenni, un sessantenne, cinque settantenni e due ottantenni.

Tre dei praticanti sono morti in custodia: un uomo di 53 anni che stava scontando una pena di 12 anni, una donna di 71 anni che era stata condannata a quattro anni e un uomo di 71 anni che stava scontando una pena di quattro o quattro anni e mezzo.

L'anno scorso è deceduto un uomo di 67 anni, dopo essere stato costretto a vivere 22 anni da sfollato, per evitare di essere arrestato. Nel 2002 aveva intercettato i segnali televisivi insieme ad altri sei praticanti, diffondendo video per sfatare la propaganda diffamatoria nei confronti del Falun Gong. Mentre l'uomo è riuscito a fuggire, i praticanti arrestati sono stati condannati a pene dai 14 ai 20 anni, a causa del loro atto di coraggio.

Un residente di Chongqing si è gravemente ammalato una decina di giorni dopo essere stato incarcerato, il 27 aprile 2023, nella prigione di Yongchuan, per scontare una pena di due anni e mezzo. L'uomo ha sviluppato il diabete ed è stato costretto a sottoporsi a iniezioni di farmaci sconosciuti. Dopo essere stato rilasciato nel mese di agosto dell'anno scorso, ha continuato a lottare contro una salute cagionevole e, pochi mesi dopo è deceduto, all'età di 73 anni.

Un residente della provincia del Sichuan, che stava scontando una pena di tre anni e mezzo in prigione, è stato costretto ad assumere farmaci per curare l'ipertensione, anche se non aveva manifestato alcun sintomo. La sua salute è stata gravemente danneggiata dagli abusi e dalle droghe. Quando è stato rilasciato, non riusciva a raddrizzare la schiena o a sollevare la testa. Inoltre aveva subito una grave perdita di memoria e un declino mentale. La polizia ha continuato sistematicamente a perseguitarlo, ma il 22 febbraio scorso è deceduto all'età di 87 anni.

Di seguito sono riportati alcuni casi selezionati. L'elenco completo dei praticanti deceduti può essere scaricato qui (PDF).

Morti in custodia

Heilongjiang, notizie tardive: Uomo di 53 anni muore nel 2023 mentre scontava una pena di 12 anni per aver praticato il Falun Gong

Il 24 settembre 2023 Li Chang'an, camionista di 53 anni della contea di Fangzheng nella provincia dell'Heilongjiang, è deceduto in ospedale, mentre stava scontando una condanna a 12 anni per la sua fede nel Falun Gong.

Dopo che il Partito Comunista Cinese ha ordinato la persecuzione del Falun Gong nel luglio 1999, Chang'an è stato ripetutamente preso di mira. In seguito al suo ultimo arresto, avvenuto il 21 maggio 2015, il 28 ottobre dello stesso anno è stato condannato a 12 anni e rinchiuso nella Prigione di Hulan.

Poiché il 23 maggio 2016 l'uomo si è rifiutato di indossare l'uniforme carceraria e di rispondere all'appello, è stato picchiato e tenuto in una cella d'isolamento per 13 giorni. Gli è stato dato solo un panino al giorno e ha subito continui abusi.

Nel luglio 2018 le guardie hanno picchiato nuovamente il signor Li, perché si era rifiutato di indossare l'uniforme dei detenuti. Lo hanno messo in isolamento e non lo hanno fatto uscire, finché non si è gravemente ammalato, a causa di uno sciopero della fame.

Nel corso dell'anno successivo il capitano Xu Wenlong lo ha messo altre cinque volte in isolamento, perché si rifiutava di indossare l'uniforme del carcere o fare lavori forzati. Una volta è stato picchiato da una guardia in modo così violento che aveva il volto ricoperto di sangue. Le guardie hanno anche istigato altri detenuti a picchiare Chang'an. L'uomo ha perso un dente, ma i detenuti non sono stati puniti e lo hanno picchiato ancora più selvaggiamente.

Alla fine del 2022 il carcere si è riorganizzato e ha affidato il signor Li alla gestione di una nuova squadra “anti-sommossa”. L'uomo si è rifiutato di eseguire gli ordini ed è stato ripetutamente messo in isolamento. In segno di protesta, Chang'an ha iniziato uno sciopero della fame ed è stato ripetutamente alimentato a forza.

A causa dell'alimentazione forzata e dei ripetuti maltrattamenti, il signor Li ha subito un declino della salute. Intorno al mese di novembre 2022 ha manifestato edema generalizzato, accumulo di liquidi addominali e cirrosi. Invece di ritenere responsabili i suoi abusatori, il carcere ha estorto 50.000 yuan (circa 5.950 euro) alla sua famiglia, per coprire le “spese mediche”.

Chang'an è entrato in coma ed è stato portato in ospedale, dove è deceduto una settimana dopo, il 24 settembre 2023. Secondo gli addetti ai lavori, almeno altri 16 praticanti del Falun Gong hanno perso la vita, a causa delle torture, nella prigione di Hulan, una struttura di massima sicurezza progettata per ospitare i condannati a morte e i detenuti con pene detentive di almeno 15 anni. Dopo l'inizio della persecuzione nel 1999, la prigione di Hulan è diventata la struttura principale dove sono stati rinchiusi i praticanti del Falun Gong nella provincia dell'Heilongjiang.

Liaoning: Ulteriori informazioni sulla morte di una donna di 71 anni perseguitata in carcere

Il 9 maggio scorso Wang Yan, di 71 anni della città di Shenyang nella provincia del Liaoning, è deceduta nel carcere femminile provinciale, mentre stava scontando una condanna a quattro anni per la sua fede nel Falun Gong.

Il 5 marzo 2022 Yan è stata arrestata nella propria abitazione, dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong in una zona residenziale. Fang Peng e altri agenti della Stazione di polizia di Dongta le hanno confiscato i libri e la foto del fondatore del Falun Gong, oltre al telefono cellulare.

Tre giorni dopo la donna è stata rilasciata su cauzione, dopo aver dovuto pagare 5.000 yuan (circa 600 euro). Il 19 luglio 2022 l'agente Fang l'ha molestata a casa e l'ha informata che un giudice la stava cercando. È tornato il giorno dopo e l'ha portata al primo Centro di detenzione della città di Shenyang. Inizialmente la donna è stata detenuta nella divisione 5 e, in seguito, è stata trasferita nella divisione 3, a causa dell'epidemia di COVID-19. Yan è stata condannata a una pena detentiva di quattro anni dal Tribunale distrettuale di Dadong e, il 15 febbraio 2023, è stata rinchiusa nella seconda Prigione femminile della provincia del Liaoning, probabilmente nella divisione 3, dov'è deceduta il 9 maggio scorso.

Quando era ancora nel centro di detenzione, prima di essere trasferita in prigione, le è stato diagnosticato un cancro al seno. Secondo le regole del carcere, le persone gravemente ammalate non dovrebbero essere prese in custodia e, se Yan avesse richiesto la libertà vigilata, le sarebbe stato permesso di scontare la pena ai domiciliari. Nonostante le sue condizioni, la donna è stata comunque imprigionata ed è stata anche costretta a scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong e registrare video contro la sua volontà. Inoltre è stata sottoposta ad altre forme di abuso.

Le regole carcerarie prevedono che i detenuti di 65 anni o più, oppure affetti da gravi patologie, siano assegnati alla divisione anziani e infermi, oltre a essere esentati dal lavoro forzato. Ciononostante, i praticanti del Falun Gong non vengono mai assegnati a tale divisione, indipendentemente dalla loro età o dalle loro condizioni fisiche.

Chongqing: Uomo di 71 anni torturato fino a cadere in condizioni critiche mentre era in carcere per la sua fede, muore in ospedale

Il signor Tang Fenghua, di 71 anni di Chongqing, è stato torturato così brutalmente da finire in condizioni critiche, mentre era detenuto nella Prigione di Yongchuan per la sua fede nel Falun Gong. Trasportato al secondo Ospedale di Chongqing, lo scorso 17 aprile è deceduto.

A causa della rigida censura sulle informazioni e dell'insabbiamento della persecuzione del Falun Gong da parte del regime comunista cinese, non è chiaro quando Fenghua sia stato effettivamente arrestato (probabilmente alla fine del 2021 o all'inizio del 2022) o condannato. È stato riferito che, al momento del decesso, stava scontando una pena detentiva di quattro o quattro anni e mezzo. L'uomo avrebbe dovuto finire di scontare la pena quest'anno.

Dall'inizio della persecuzione nel 1999 il signor Tang, proprietario di un negozio di mobili, era stato ripetutamente preso di mira. In precedenza aveva scontato due pene detentive, per un totale di cinque anni.

Morti dopo oltre decenni di persecuzione

Liaoning: Uomo muore dopo 22 anni di vagabondaggio per evitare di essere perseguitato per la sua fede

Il 16 febbraio 2002 Wang Zhanhai è riuscito a fuggire all'arresto, dopo che lui e altri sei praticanti della città di Anshan, nella provincia del Liaoning, hanno intercettato il segnale televisivo, allo scopo di trasmettere video per sfatare la propaganda diffamatoria del Partito Comunista Cinese nei confronti del Falun Gong. Per evitare di essere arrestato, da quel momento in poi è stato costretto a vivere lontano da casa. Le difficoltà hanno avuto forti ripercussioni sulla sua salute e, il 10 maggio dell'anno scorso, dopo 22 anni di sfollamento, si è spento all'età di 67 anni.

Wang Zhanhai

Zhanhai è riuscito a dileguarsi, mentre nelle settimane successive gli altri sei praticanti coinvolti nell'intercettazione dei segnali televisivi sono stati tutti arrestati. La notte in cui è stato intercettato il segnale gli agenti hanno sparato a Xu Zhaobin, ferendolo a una gamba e al naso. In seguito sia lui che altri quattro praticanti sono stati pesantemente condannati dal Tribunale della città di Anshan: Wei Zhiyi a 20 anni, Shen Hailong a 18 anni, Xu a 17 anni, Li Guihong a 15 anni e He Xiaoqiu a 14 anni.

Il 19 marzo 2002 Zhang Li, di 40 anni, è stata arrestata e il 27 agosto è stata torturata a morte. Un informatore ha rivelato che è stata interrogata diverse volte mentre era trattenuta nel primo Centro di detenzione della città di Anshan. Ogni volta veniva portata via in barella e lasciata ferita e sanguinante nel corridoio. Secondo un testimone che ha visto il corpo dopo la sua morte, la trachea era aperta e c'erano tagli sotto entrambe le ascelle; ciò gli ha fatto sorgere il sospetto che fosse rimasta vittima del prelievo forzato di organi da parte del Partito Comunista Cinese.

Mentre Zhanhai era in fuga, la polizia si è spesso introdotta nella sua abitazione, per installare dispositivi di intercettazione e monitorare le conversazioni dei suoi familiari. Anche diversi suoi parenti sono stati molestati o arrestati. Il sussidio mensile a basso reddito di 296 yuan (circa 35 euro), concesso alla moglie appena licenziata, è stato interrotto dopo soli due mesi lasciandola, insieme al figlio in età scolare, in enormi difficoltà economiche. La polizia ha anche tentato di corrompere i suoi amici, per cercare di scoprire dove si trovasse il signor Wang. Durante le festività più importanti, la polizia aspettava fuori dalla casa dei suoi genitori per cercarlo. Tutti i membri della sua famiglia erano sottoposti a un'enorme pressione mentale.

Nella sua denuncia penale presentata nel 2015 contro Jiang Zemin, l'ex capo del Partito Comunista che ha ordinato la persecuzione, Zhanhai ha ricordato: “Non riuscivo a trovare un lavoro e non potevo uscire molto spesso. Mi ha anche rattristato l'impossibilità di prendermi cura dei miei genitori anziani o di adempiere ai miei obblighi di padre. La pressione a cui sono stato sottoposto, sia essa fisica, emotiva o finanziaria, sarebbe inimmaginabile per la maggior parte delle persone. Per tutti questi anni, non solo io, ma tanti altri praticanti del Falun Gong hanno subito la brutale persecuzione. Hanno dovuto sopportare di essere separati dalle loro famiglie o addirittura sono stati perseguitati a morte”.

Chongqing: Uomo di 73 anni si ammala gravemente durante la terza ingiusta condanna al carcere e muore otto mesi dopo il rilascio

Dopo aver scontato tre pene detentive e un un periodo di lavoro forzato per un totale di otto anni e due mesi per la sua fede nel Falun Gong, il 19 aprile scorso il signor Dai Xianming di Chongqing è deceduto all'età di 73 anni.

Il 5 gennaio 2022 l'uomo è stato arrestato, dopo essere stato ingannato dagli agenti per recarsi alla stazione di polizia. È stato processato in segreto dal Tribunale distrettuale di Yongchuan e condannato a due anni e mezzo. Il 27 aprile 2023 è stato trasferito dal centro di detenzione distrettuale alla Prigione di Yongchuan.

Solo 10 giorni dopo essere stato rinchiuso nella 10ª divisione, nota anche come divisione di gestione rigorosa, Xianming è caduto in condizioni critiche ed è stato portato in ospedale per le cure d'emergenza. La moglie, Xu Keqin, si è recata in carcere nove volte per fargli visita, ma ogni volta è stata respinta.

Il 22 maggio 2023 la signora Xu ha ricevuto una lettera dal carcere. La donna è stata informata del tasso glicemico elevato del signor Dai, che si era ripreso dopo un ricovero in ospedale. Ha ricevuto l'ordine di inviare un bonifico di 2.000 yuan (circa 240 euro) alla prigione, per consentire al marito di acquistare generi di prima necessità e integratori.

Preoccupata per la salute del marito, la signora Xu si è recata di nuovo in carcere e ha mostrato la lettera a una guardia. Quest'ultima ha minacciato di punire chi l'aveva scritta. La donna ha detto che la pensione del signor Dai era stata sospesa per la sua fede nel Falun Gong e che non aveva soldi per fare un versamento sul suo conto corrente. Ha chiesto di vedere il marito, ma non le è stato permesso.

Qualche giorno dopo, è tornata in carcere, ma le è stata ancora negata la visita. Una guardia le ha chiesto di aspettare un avviso telefonico dal carcere. Più tardi, le è stato detto che la decisione era ancora “nessuna visita con il signor Dai”.

Il 7 luglio la donna ha ricevuto una lettera dal marito, in cui scriveva: “Ho rischiato di morire appena 10 giorni dopo essere stato internato. Sono stato ricoverato in ospedale per più di 10 giorni, poi sono stato riportato alla divisione 10. Da allora sto assumendo farmaci e mi vengono fatte iniezioni per via endovenosa”.

In seguito il signor Dai ha sviluppato il diabete ed è stato nuovamente ricoverato in ospedale. È stato costretto a sottoporsi ogni giorno a due iniezioni di farmaci sconosciuti.

Dopo essere stato rilasciato nel mese di agosto dell'anno scorso, il signor Dai ha continuato a soffrire di salute cagionevole e, il 19 aprile, è deceduto al secondo Ospedale di Chongqing.

Prima del suo ultimo arresto e della condanna, sia Xianming che sua moglie sono stati arrestati, molestati e le loro abitazioni sono state ripetutamente messe a soqquadro per la loro fede nel Falun Gong.

Sichuan: Uomo condannato a tre anni e mezzo muore un decennio più tardi a 87 anni

Lo scorso 22 febbraio Zheng Shiyi, di 87 anni della città di Suining nella provincia del Sichuan, è deceduto, un decennio dopo essere stato condannato a tre anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong.

Il 3 febbraio 2015 Shiyi è stato arrestato, dopo essere stato denunciato per aver affisso adesivi con informazioni sul Falun Gong. Più di 10 agenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione e lo hanno arrestato. Suo figlio, Zheng Deliang, è tornato subito a casa, ma anche lui è stato arrestato.

Padre e figlio sono stati portati al Dipartimento di polizia distrettuale di Hedongxin per essere interrogati. Zheng Shiyi si è rifiutato di rivelare dove avesse preso gli adesivi. Lui e il figlio sono stati rinchiusi nel Centro di detenzione di Yongxing. L'11 marzo 2015 sono stati emessi mandati di arresto formali e il loro caso è stato sottoposto alla Procura del distretto di Chuanshan.

Il 20 novembre 2015 il Tribunale distrettuale di Chuanshan ha deciso di condannare Zheng Shiyi, all'epoca settantasettenne, a tre anni e mezzo di prigione, mentre suo figlio è stato condannato a tre anni. Nello stesso periodo è stato arrestato e condannato anche un altro praticante locale, Huang Yichao, che aveva apposto gli adesivi insieme al signor Zheng. Yichao, all'epoca settantatreenne, ha potuto scontare la pena di tre anni fuori dal carcere e in seguito è deceduto, a causa della lunga persecuzione.

Shiyi e suo figlio sono stati entrambi rinchiusi nella Prigione di Jiazhou. L'uomo è stato brutalmente torturato e costretto ad assumere farmaci per curare “la sua pressione alta”, anche se non aveva sintomi di ipertensione. Quando è stato rilasciato, nel marzo 2018, la sua salute era gravemente compromessa. Non riusciva a raddrizzare la schiena e a sollevare la testa. Aveva anche subito una grave perdita di memoria, probabilmente a causa dei farmaci. Negli ultimi anni di vita le sue condizioni hanno continuato a peggiorare. Il suo declino mentale lo ha portato alla completa incapacità di intendere e di volere.

Nonostante le sue condizioni, la polizia ha continuato a perseguitarlo a casa. Gli agenti gli prelevavano un campione di sangue e lo fotografavano contro la sua volontà. Lo scorso 22 febbraio Shiyi è deceduto.

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