(Minghui.org) Una donna di 61 anni della città di Benxi, nella provincia del Liaoning, è stata accettata nella prigione femminile del Liaoning il 22 agosto di quest'anno per scontare una pena di tre anni a causa della sua fede nel Falun Gong.
Questa è la terza condanna al carcere inflitta a Zhao Huijun da quando il Partito Comunista Cinese ha iniziato a perseguitare il Falun Gong nel 1999.
Zhao è stata arrestata l'11 aprile dello scorso anno per aver parlato del Falun Gong alle gente per strada. È comparsa davanti al tribunale distrettuale di Xihu il 17 ottobre ed è stata condannata a tre anni di carcere con una multa di 4.000 yuan (circa 480 euro) il 10 dicembre.
Il 19 gennaio di quest'anno, il difensore della famiglia di Zhao ha presentato ricorso presso la Corte intermedia di Benxi, che ha però confermato la sentenza iniziale il 7 maggio. Quando la famiglia della praticante le ha fatto visita al centro di detenzione di Benxi il 6 giugno, una guardia ha detto loro che quello sarebbe stato l'ultimo incontro prima del suo trasferimento.
Due precedenti condanne al carcere
La donna era già stata condannata due volte dal tribunale distrettuale di Xihu, una a sei anni di reclusione (dal 13 aprile 2007 al 12 aprile 2013) e una a tre anni (dal 31 luglio 2014 al 30 luglio 2017). In prigione ha subito varie forme di tortura, tra cui congelamento, percosse e alimentazione forzata, a causa delle quali è quasi morta.
È stata arrestata per la prima volta alle 00:10 del 13 aprile 2007. La polizia ha fatto un grosso buco nella sua porta d'ingresso e fatto irruzione. Tutti i suoi oggetti di valore, computer, stampanti, materiale relativo al Falun Gong e persino il salvadanaio di sua figlia, sono stati confiscati.
Presso il Dipartimento di Polizia del distretto di Xihu, gli agenti l'hanno colpita alla testa con bottiglie piene d'acqua e insultata. Poiché la praticante si è rifiutata di sottoporsi all'interrogatorio, è stata portata al Centro di detenzione di Benxi, dove la guardia Zhang Guoyun l'ha incatenata a un muro per due settimane.
Zhao è stata successivamente condannata a sei anni di reclusione e rinchiusa nella nona divisione del Carcere femminile del Liaoning il 28 dicembre 2007. Due giorni dopo, il capo della divisione Li Heqiao ha ordinato alle detenute Yang Dongmei e Shen Jingchao di torturarla. L'hanno costretta a stare in piedi per lunghe ore e impedito di dormire. L'hanno anche frustata con una cintura di cuoio e calpestata, e le hanno sbattuto la testa contro il muro.
Il 19 gennaio 2008, la detenuta Jiang Ping l'ha legata e le ha versato addosso dell'acqua ghiacciata. Dopo quella tortura, la donna ha avuto sangue nelle feci e provato dolore durante la minzione. Aveva le mani gonfie al punto che non riusciva a tenere gli oggetti, e i piedi talmente infiammati da aver perso la sensibilità alle dita. Aveva atrofia muscolare al polpaccio sinistro e danni ai nervi dei piedi. Ha anche perso la memoria per quasi sette mesi.
Nella primavera del 2011, Zhao è stata inserita in una squadra di confezionamento abiti e le è stato assegnato un carico di lavoro pesante, durante lo svolgimento del quale aveva pochissimo tempo per i pasti o per andare in bagno.
L'8 febbraio 2012, dopo il lavoro, la detenuta Chu Xiuying l'ha colpita alla testa da dietro. Tuttavia, la guardia Liu Xiujuan ha chiuso un occhio e ha persino accusato la praticante di aver causato problemi.
Il nono giorno dopo aver iniziato uno sciopero della fame per protestare, Zhao è stata ricoverata in ospedale, dove l'hanno ammanettata al letto e le hanno somministrato nove flebo al giorno. Il quarto giorno ha iniziato a soffrire di incontinenza urinaria. La sera, ha sentito l'infermiera Wu Donghong parlare con una detenuta: “Non voleva morire? Posso esaudire il suo desiderio. Aggiungerò dai 500 ai 1.000 ml di acqua alle sue flebo ogni giorno. Avrà troppi liquidi nel corpo e tutti i suoi organi inizieranno a cedere entro una settimana”.
Due settimane dopo, le guardie hanno iniziato ad alimentarla forzatamente. Quando era ormai in punto di morte, l'hanno portata in un ospedale esterno. Aveva l'emoglobina inferiore a 4 g/dl (il livello normale è 11,0-15,0 g/dl) e presentava livelli estremamente bassi di glicemia e potassio nel sangue. L'infermiera non è riuscita a localizzare la vena e ha dovuto fare un prelievo da un'arteria.
Quando è stata rilasciata il 12 aprile 2013, pesava meno di 35 chili. I capelli le erano diventati grigi e aveva il viso pallido e rugoso e i riflessi lenti. Praticando il Falun Gong, si è ripresa in tre mesi, ma è stata nuovamente arrestata il 31 luglio 2014 e condannata ad altri tre anni di reclusione.
Dopo il rilascio, avvenuto il 30 luglio 2017, l'Ufficio della previdenza sociale di Benxi le ha sospeso la pensione e ordinato di restituire i fondi ricevuti durante la pena detentiva, ma lei si è rifiutata di ottemperare.
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