(Minghui.org) Fan Zhongyan, noto ufficiale della dinastia Song del Nord, fu molto operoso fin dall'infanzia. Compì studi classici confuciani, come Shi Jing (Il libro delle canzoni), Shang Shu (Il libro della storia) e Gli annali primaverili e autunnali. Più tardi, si dedicò anche al buddismo.

Fan ebbe l’incarico di funzionario di corte per decenni, ma visse una vita semplice. Anche mentre ricopriva la carica di cancelliere di alto rango, non possedeva una residenza decente. Alcuni si offrirono di costruire per lui una nuova abitazione, ma rifiutò gentilmente, dicendo: "Ciò che dovremmo perseguire è la moralità. Se una persona mantiene sempre alti valori morali nel cuore, sarà felice ovunque si trovi".

Fan non acquistò terreni o proprietà per i propri figli e nipoti. Invece, usò il denaro per fondare scuole e acquistare terreni per aiutare gli altri. Fu retrocesso più volte per aver chiesto giustizia, ma non provò mai rimpianti o tristezza. Ottenne per tre volte la promozione a posizioni di alto rango nella capitale e, ogni volta, fu retrocesso e costretto all'esilio.

La prima volta fu nel settimo anno del periodo Tiansheng (1029 d.C.), sotto il regno dell'imperatore Renzong della dinastia Song settentrionale. Fan era appena stato nominato Ufficiale responsabile dei documenti nella Mige (Biblioteca del Palazzo). Tuttavia, fu presto degradato ed espulso dalla capitale, per aver presentato un memoriale contro la stravaganza dell'imperatrice vedova (madre dell'imperatore).

La seconda retrocessione avvenne nel secondo anno del periodo Mingdao (1033 d.C.), quando prestava servizio come yousijian, una posizione di consulenza. Ancora una volta, fu retrocesso e relegato a Muzhou, per aver cercato giustizia per gli altri.

Nel secondo anno del periodo Jingyou (1035 d.C.), Fan fu promosso dall'imperatore Renzong a ufficiale del Dipartimento degli Affari esteri. Per impedirgli di fare critiche dirette, l'allora cancelliere Lu Yijian presentò una relazione all'imperatore, affinchè lo nominasse magistrato di Raozhou. Inoltre, Lu chiese ad altri di dire a Fan "di non commentare gli affari di Stato, visto che non era consigliere". Era la terza volta che Fan veniva esiliato dalla capitale.

Tali alterne vicende sarebbero state insopportabili per la maggior parte delle persone, che si sarebbero lamentate, nutrendo risentimenti, ma Fan mantenne sempre la calma.

Non è facile raggiungere un tale stato d'animo. Come il famoso storico Sima Qian ha sottolineato in Shi Ji (Memorie di uno storico) riguardo al mondo: "Frenetici e gioiosi, tutti inseguono il profitto". Cioè, nel mondo umano, la maggior parte delle persone è impegnata a perseguire i propri interessi, e pochi possono lasciar andare il proprio interesse per il bene degli altri.

Nei tempi antichi, il termine junzi (gentiluomo) si riferiva a qualcuno che aveva raggiunto uno stato mentale nobile, difficile da conseguire, cioé: non si sarebbe sentito eccessivamente felice nell’ottenere ciò che desiderava, né gli si sarebbe spezzato il cuore, se avesse perso qualcosa a cui teneva molto.

"Gioia" e "dolore" sono attaccamenti che un coltivatore deve lasciar andare, tuttavia essi tendono a nascondersi e sono difficili da individuare, in particolare la "gioia". Ciononostante, chi pratica la coltivazione di sé, deve abbandonarli.

Le ben note parole del Memorial to Yueyang Tower di Fan: "non compiaciuti per i guadagni ottenuti, non rattristati per le perdite personali", descrivono esattamente il suo pensiero. E leggendo un'altra delle sue affermazioni: "siate sempre attenti agli altri, mettendo sempre gli altri davanti a voi", cogliamo in pieno il valore della mente di Fan Zhongyan.