(Minghui.org) Una donna di Hengyang, provincia dell’Hunan, è stata condannata a cinque anni di prigione per essersi rifiutata di rinunciare al Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal 1999.

La signora Bian Xuemei è stata arrestata il 23 settembre dello scorso anno dopo essere stata denunciata per aver fatto opera di sensibilizzazione riguardo alla persecuzione. La polizia le ha confiscato i libri del Falun Gong, il materiale informativo e 4.000 yuan (circa 500 euro) in banconote con su stampati messaggi sul Falun Gong.

A causa della rigida censura in Cina molti praticanti del Falun Gong stanno usando modi creativi per diffondere informazioni sulla persecuzione, inclusa la stampa di messaggi su carta moneta.

La procuradella contea di Hengyang ha restituito il caso di Bian alla polizia a causa di prove insufficienti intorno a dicembre dello scorso anno, ma la polizia si è rifiutata di rilasciarla.

La famiglia della praticante ha assunto un avvocato per la sua difesa che ha scoperto, intorno al 23 gennaio di quest’anno, che sarebbe dovuta comparire in tribunale sei giorni dopo, anche se la polizia aveva ripetutamente negato di averla perseguitata.

Il giudice del tribunale della contea di Hengshan, durante l’udienza del 29 gennaio, ha chiesto a Bian di rinunciare al Falun Gong. Ha minacciato di condannarla se non avesse obbedito. La donna ha affermato di non aver fatto nulla di sbagliato nel praticare il Falun Gong e nel cercare di essere una persona migliore attraverso la sua fede.

L’11 marzo scorso Bian è stata condannata a cinque anni. Un giudice ha rivelato che il suo caso era supervisionato dal tribunale provinciale ed è stata condannata per non "essersi dichiarata colpevole" o non "aver collaborato con le autorità".

Le guardie del centro di detenzione n° 1 della città di Hengyang ed il personale del tribunale stanno ancora cercando di costringere la praticante a rinunciare al Falun Gong.