(Minghui.org) Due donne della città di Dandong, nella provincia del Liaoning, sono state processate il 17 febbraio scorso per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Le signore Zhang Shuxia e Sun Shumei sono state arrestate il 10 settembre dello scorso anno, dopo essere state denunciate per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. Entrambe le loro abitazioni sono state saccheggiate.

Quando le due donne sono state portate in ospedale per un controllo medico, Sun ha rivelato di aver avuto, nel 1999, un cancro al fegato. Il tumore misurava 8 centimetri ed il chirurgo non era stato in grado di rimuoverlo ma, praticando il Falun Gong, si era ripresa rapidamente senza alcun intervento medico. Dopo aver ascoltato la sua storia, le guardie del centro di detenzione si sono rifiutate di accettarla e l'hanno rilasciata su cauzione, ma Zhang è stata ugualmente reclusa nel centro di detenzione.

Il 7 gennaio scorso Sun è stata convocata dalla Procuradistrettuale di Zhen'an. Il pubblico ministero ha minacciato di condannarla se non si fosse dichiarata colpevole e non avesse rinunciato al Falun Gong. Sun, tuttavia, ha insistito sul fatto di non aver fatto nulla di male professando la sua fede.

Le autorità hanno riportato Sun in custodia presso il centro di detenzione della città di Dandong il 13 gennaio scorso. Lei e Zhang sono comparse innanzi al tribunale distrettuale di Zhen'an il 17 febbraio. La famiglia di Zhang ha assunto un avvocato per rappresentarla.

Anche Zhang, sessantottenne, ha visto migliorare la sua salute praticando il Falun Gong. Molti dei suoi disturbi cronici, inclusi mal di testa, reumatismi e fibromi uterini, sono guariti.

Il 30 marzo 2009 Zhang era già stata arrestata e condannata a sette anni nella prigione femminile del Liaoning. Quando è stata rinchiusa in prigione il 15 settembre 2009, Zuo Xiaoyan, il capo dell'ottavo reparto, ha detto alla guardia di Li Zhe: “Ecco come devi trattarla (se non collabora con te): puoi usare su di lei i bastoni elettrici o i bastoncini di gomma.

Le guardie l'hanno ammanettata ai tubi del riscaldamento con le dita dei piedi sollevate da terra. Le hanno tolto la giacca e l'hanno lasciata con un solo strato di indumenti, poi hanno aperto la finestra e l’hanno sottoposta al vento freddo. L’hanno costretta a stare in piedi in una bacinella di acqua ghiacciata mentre gliene versavano un’altra sulla testa e le hanno infilato la maglietta nei pantaloni in modo che l'acqua si accumulasse intorno al suo addome. L'hanno tenuta in piedi in acqua per ore, facendole gonfiare i piedi e impedendo alle gambe di piegarsi. Ad un certo punto ha perso l'equilibrio, è caduta ed è svenuta.

Una volta Zhang, siccome è diventata incontinente e si è bagnata i pantaloni, si è chinata e ha pulito il pavimento. La detenuta che l'ha torturata in seguito le ha detto che quello che aveva fatto le ricordava sua madre.

Sapendo che le detenute erano state costrette a monitorarla ed a torturarla, Zhang condivideva spesso il suo cibo con loro, anche se lei stessa era affamata.

Informazioni di contatto dei perpetratori:

Zhang Yuejiao (张月娇), giudice, tribunale distrettuale di Zhen'an: +86-415-2277315

Zhu Xiaobo (朱晓波), procuratore, procura del distretto di Zhen'an: +86-415-6276627

Cai Kenan (蔡克楠), agente, stazione di polizia di Bianfang: +86-15842541600, +86-18841565001

(Ulteriori informazioni di contatto sui perpetratori sono disponibili nell'articolo cinese originale).

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