(Minghui.org) Il 23 settembre scorso il carcere femminile di Tiantanghe a Pechino ha informato la famiglia della signora Jia Fengzhi della decisione di negarle la libertà condizionata per motivi medici, sostenendo che non fosse in pericolo di vita.

Ironia della sorte, il carcere aveva comunicato alla famiglia, qualche settimana prima, che la donna versava in condizioni critiche, con una conta piastrinica estremamente bassa.

Jia, cinquantenne residente a Pechino, sta scontando una pena di tre anni e mezzo per aver distribuito calendari con informazioni sul Falun Gong, una pratica spirituale che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La praticante è stata reclusa nel centro di detenzione del distretto di Pinggu per due anni, prima di essere ammessa in carcere il 18 novembre dello scorso anno. Venti giorni dopo è stata ricoverata in un'unità di terapia intensiva, dopo che le è stata riscontrata una conta piastrinica estremamente bassa, circa 20.000 piastrine per microlitro di sangue, meno di un decimo della norma.

Dopo gli esami il medico ha scoperto che gli anticorpi le stavano attaccando le piastrine, escludendo così una trasfusione di piastrine. Le guardie carcerarie l'hanno incolpata di non aver collaborato al trattamento e hanno esortato il medico a dimetterla.

Mentre si trovava in un centro di detenzione temporaneo, prima di essere riportata in carcere, il suo corpo si èricoperto di macchie viola e, nelle prime settimane in carcere, non ha dormito bene.

Le guardie hanno costretto Jia a sottoporsi a iniezioni, ma la donna ha protestato perché aveva avuto gravi effetti collaterali quando era stata sottoposta allo stesso trattamento da giovane, e i risultati erano stati minimi.

Dopo le iniezioni Jia ha iniziato ad accusare forti mal di testa, vertigini, palpitazioni, intorpidimento delle braccia ed era balbuziente, si sentiva anche sonnolenta e molto debole. La donna l’ha riferito alle guardie e al medico, ma quest'ultimo ha affermato che si trattasse di sintomi normali per il trattamento. Sebbene Jia sia stata costretta a continuare le iniezioni, la sua conta piastrinica è rimasta molto bassa.

Il 9 marzo il carcere ha notificato ai familiari che la donna versava in condizioni critiche e, in seguito, li hanno chiamati più volte per informarli delle sue condizioni.

Il 16 maggio, quando la conta piastrinica è scesa ulteriormente a 15.000 piastrine per microlitro di sangue, Jia è stata nuovamente portata in ospedale per essere rianimata.

Il 2 giugno la famiglia ha chiesto al carcere rilasciarla in libertà vigilata, ma la prigione ha rifiutato, sostenendo che la donna non avesse collaborato alle cure.

L’8 agosto, per la terza, volta Jian è stata portata in ospedale per la rianimazione. Pur avendo informato più volte la famiglia delle sue condizioni, il 23 settembre il carcere le ha negato nuovamente la libertà condizionata.

Informazioni sui responsabili:

Chen Xiwei (陈熹微), segretario del carcere femminile di Tiantanghe

Dong Xiaoqing (董晓庆), capo del terzo reparto, carcere femminile di Tiantanghe

Xing Mei (邢玫), responsabile del carcere femminile di Tiantanghe: +86-18811666171

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