(Minghui.org) Il 9 dicembre scorso una donna residente a Qinhuangdao, nella provincia dell’Hebei, è stata processata per la sua fede nel Falun Gong. Zhang Hui ha raccontato come la sua grave malattia all'utero sia scomparsa e abbia concepito con successo dopo aver praticato il Falun Gong per trentotto giorni. Ha chiesto al giudice di giudicare il caso secondo coscienza e di assolverla.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 2 marzo di quest’anno la donna è stata arrestata, dopo essere stata denunciata da un funzionario per aver distribuito materiale sul Falun Gong nel quartiere che gestiva. Inizialmente la polizia le ha dato dieci giorni di detenzione nella prigione di Qinhuangdao. Il 12 marzo, quando la sua famiglia è andata a prenderla, la polizia ha affermato che il suo caso era stato elevato a caso penale e che era stato necessario trasferirla al centro di detenzione locale.

Durante l'esame fisico alla donna sono stati riscontrati fibromi all’utero e cisti ovariche. Il centro di detenzione ha rifiutato di ricoverarla e il giorno stesso le sono stati concessi gli arresti domiciliari.

Poiché suo marito lavorava fuori città e il figlio di undici anni era a casa da solo, la polizia l’ha costretta a collaborare alla perquisizione dell’appartamento, minacciando di tormentare il figlio se avessero dovuto usare la forza. Durante la perquisizione serale Zhang era ancora trattenuta alla stazione di polizia, così un parente si è recato a casa sua, per aprire la porta agli agenti.

Mentre perquisivano l’abitazione davanti al parente, gli agenti si sono rifiutati di fornire una lista degli oggetti confiscati o di esaminarli con lei. Hanno dichiarato di averle confiscato quarantasette copie di riviste del Falun Gong.

Quattro mesi dopo la polizia ha ordinato a Zhang di firmare la lista di confisca, con la scusa di dover aggiungere il nome di un ufficiale di polizia. Quando lei si è rifiutata, la polizia ha trovato una sua parente e l'ha costretta a firmare il documento.

Durante gli arresti domiciliari la polizia ha continuato a tormentarla e le ha ordinato di rinunciare al Falun Gong. Lei ha insistito che non aveva fatto nulla di male nel sostenere la sua fede.

Nel frattempo la polizia ha fabbricato prove contro di lei e ha ingigantito le accuse, sostenendo che avesse scaricato i materiali del Falun Gong da Internet e stampati a casa.

Il 9 dicembre Zhang è comparsa davanti al tribunale del distretto di Funing. Il giudice che presiedeva l’udienza era Lin Shuangquan e il cancelliere era Xiong Zihui. Il pubblico ministero che ha assistito alla seduta era Zou Sumin. L’avvocato di Zhang ha presentato per lei un’istanza di non colpevolezza, sostenendo che nessuna legge ha mai criminalizzato il Falun Gong in Cina e che il pubblico ministero non ha spiegato come la donna abbia "minato l’applicazione della legge con un'organizzazione di culto".

Durante l’autodifesa Zhang ha raccontato che, due anni dopo essersi sposata, non riusciva a concepire. Il controllo in ospedale ha rivelato che aveva l'endometriosi, un tessuto anomalo che cresce al di fuori dell'utero. Il medico le ha detto che le sarebbe stato impossibile rimanere incinta e le aveva suggerito di rimuovere l'utero.

Zhang ha spiegato che, essendo all’epoca una giovane donna, non voleva arrendersi così facilmente, e ha iniziato a sottoporsi a qualche trattamento di medicina tradizionale cinese, ma senza alcun risultato. Per caso è stata introdotta al Falun Gong e, solo trentotto giorni dopo, è rimasta incinta. Alla fine del 2009 ha dato alla luce un bambino. Ha detto di aver tratto tanti benefici dal Falun Gong e spera che anche altre persone possano conoscerne la bellezza e trarne beneficio.

Il procuratore Zou ha raccomandato per lei una condanna a sei mesi e una multa di 1.200 yuan (circa 165 euro) e ha detto che avrebbe preso una decisione dopo aver discusso il caso con la commissione.