(Minghui.org) Lo scorso 13 agosto, dopo aver scontato vent'anni per aver intercettato i segnali televisivi allo scopo di smascherare la massiccia propaganda diffamatoria contro il Falun Gong, il signor Wei Junren è stato finalmente rilasciato e si è riunito alla sua famiglia a Pingliang, nella provincia del Gansu.

Nel 1999, poco dopo che il Partito Comunista Cinese (PCC) ha lanciato la campagna contro il Falun Gong, un'antica disciplina spirituale e di meditazione, i media statali (TV, rapporti, giornali, ecc.) hanno bombardato l'intero Paese, attraverso una propaganda demonizzante contro questa pratica, per giustificarne la persecuzione.

Nel frattempo innumerevoli praticanti sono stati arrestati, detenuti, torturati o addirittura uccisi. Avendo creduto alla propaganda, l'opinione pubblica ha chiuso gli occhi di fronte all'implacabile persecuzione, e ha disprezzato i praticanti del Falun Gong perché "causano problemi al regime".

Nel marzo 2002, con tutti i canali legali per appellarsi alla persecuzione bloccati, i praticanti del Falun Gong della città di Changchun, nella provincia dello Jilin, nonché luogo di nascita del Falun Gong, si sono collegati al sistema via cavo locale, per trasmettere programmi che denunciavano l'illegalità e la brutalità della persecuzione.

Ispirati da loro, anche i praticanti di altre province, tra cui Liaoning, Gansu, Hebei, Tianjin, Heilongjiang, Pechino, Guizhou, Shandong, Qinghai e Sichuan, si sono fatti avanti e hanno rischiato la vita per chiarire la verità, collegandosi ai segnali televisivi locali.

In agosto 2002, nel giro di tre giorni, i praticanti hanno trasmesso con successo due videoclip sui fatti del Falun Gong, attraverso la TV via cavo nella città di Xining, nella provincia del Qinghai, e in alcune aree della regione di Lanzhou, nella provincia del Gansu. La trasmissione è durata mezz'ora.

Queste trasmissioni televisive hanno turbato molto i funzionari cinesi. A conseguenza di ciò, almeno quindici praticanti del Falun Gong sono stati arrestati, torturati e interrogati. Zhang Rongjuan ha perso la capacità di camminare e Zhang Ping è quasi morta per soffocamento e commozione cerebrale. Il signor Wei è stato torturato dall'ufficiale di polizia Wei Dong mentre era nel centro di detenzione di Xiguoyuan.

Il 27 ottobre 2002 il tribunale distrettuale di Chengguan, a Lanzhou, nella provincia del Gansu, ha condannato sette praticanti. Tra questi, i signori Wei, Li Wenming e Wang Pengyun sono stati condannati a vent’anni ciascuno, mentre Sun Zhaohai, Qiang Xiaoyi, Liu Zhirong e Su Anzhou sono stati condannati a pene da dieci a diciannove anni.

Due praticanti, Zhang Guangli e Chang Jubin, sono stati condannati rispettivamente a dodici e undici anni dal tribunale del distretto di Baiyin, nella città di Lanzhou. Altri quattro praticanti della città di Xining, nella provincia del Qinghai sono stati condannati, il 30 dicembre 2002, dal tribunale intermedio della città di Xining: Zhang Rongjun è stata condannata a vent'anni, He Wanji a diciassette anni, Li Chongfeng a quindici anni e Duan Xiaoyan a sette anni.

Tra questi praticanti il signor He, agente di polizia, è stato torturato a morte nella prigione di Haomen, il 28 maggio 2003, all'età di cinquantatré anni. Il signor Liu è deceduto nella prigione di Tianshui nel gennaio 2006.

Il signor Wei, che è sopravvissuto a vent’anni infernali di prigionia e torture, è diventato un testimone di questa storia che scuote l'anima e testimonia la fede e il coraggio incrollabili dei praticanti di fronte al terrore e alla tirannia imposti dal PCC.

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