(Minghui.org) Una donna di settantacinque anni residente della contea di Jinzhai, nella provincia dell’Anhui, è stata trattenuta per oltre otto mesi nel reparto psichiatrico dell'ospedale di Baiyun, a causa della sua fede nel Falun Gong.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 25 febbraio dell’anno scorso Hu Hongmei è stata arrestata nella propria abitazione. Dopo essere stata portata in ospedale, ha alloggiato in una stanza con altre otto persone, tra cui attivisti per i diritti umani. La gestione era simile a quella di una prigione. Alla donna non è mai stato dato cibo a sufficienza, ma è stata costretta tre volte al giorno ad assumere tre pillole di un farmaco sconosciuto. Quando si rifiutava di prendere i farmaci, le infermiere le torcevano il collo e la schiaffeggiavano.

A volte ci volevano cinque infermiere per tenerla ferma, mentre la costringevano a prendere le pillole, di conseguenza le sue costole ne hanno risentito. Inoltre le infermiere la nutrivano a forza, accusandola di mangiare troppo lentamente. A volte le soffiavano aria nello stomaco, attraverso il tubo di alimentazione, per aumentare le sue sofferenze. Mentre gli altri detenuti potevano uscire per fare una pausa, a lei non è stato mai permesso di lasciare la stanza. Le guardie potevano prenderla a calci e legarla a loro piacimento. Ogni mese le veniva anche prelevato un campione di sangue.

Dopo oltre otto mesi di detenzione la polizia ha filmato e fotografato la donna, e le ha ordinato di firmare una dichiarazione, nella quale prometteva di non praticare mai più il Falun Gong.

Hu ha detto che tutta la sua vita è stata miserabile. Quando era giovane un medico militare le ha praticato un'operazione allo stomaco, anche se era completamente sana. Ha cercato di chiedere giustizia, ma non poteva permettersi nemmeno il biglietto del treno. Quando è cresciuta è stata presa di mira dal regime comunista per aver sostenuto la sua fede.

Nella persecuzione del Falun Gong, è prassi comune che le autorità inviino i praticanti sani negli ospedali psichiatrici e li sottopongano alla somministrazione involontaria di farmaci e a torture fisiche. Secondo le statistiche di Minghui, al 27 dicembre 2021, almeno 865 praticanti sani del Falun Gong di 29 province o città di livello provinciale erano stati inviati in ospedali psichiatrici, per aver sostenuto la loro fede.

Il 26 agosto 2021 Zhang Caixia, dipendente di un ospedale della città di Baoji, nella provincia dello Shaanxi, è stata arrestata mentre si recava al lavoro. Dopo essere stata mandata al Centro di riabilitazione Wangjiaya, un ospedale psichiatrico, è stata costretta a scrivere dichiarazioni di rinuncia alla sua fede nel Falun Gong. Quando il marito è andato a chiedere il suo rilascio, gli è stato ordinato in modo brutale di scrivere dichiarazioni contro il Falun Gong, altrimenti sarebbe stato arrestato.

Dopo due decenni la persecuzione si è estesa anche al grande pubblico. Un caso emblematico è quello di Li Tiantian, un’insegnante incinta di quattro mesi della provincia dell’Hunan. È stata portata in un ospedale psichiatrico per aver espresso il suo sostegno a un'insegnante di Shanghai, Song Gengyi, dopo che quest’ultima era stata licenziata per aver espresso i suoi dubbi sulle vittime del Massacro di Nanchino.