(Minghui.org) Lo scorso 30 dicembre una donna residente a Luzhou, nella provincia del Sichuan, è stata condannata a tre anni e mezzo per aver praticato il Falun Gong. È la seconda volta che Yang Taiying viene incarcerata per la sua fede dal 1999, quando il regime comunista cinese ha ordinato la persecuzione di questa antica disciplina spirituale e di meditazione.

Il 5 marzo dell’anno scorso Yang è stata arrestata dalla polizia, dopo essere stata sospettata di distribuire materiale informativo del Falun Gong in un'area residenziale. La donna è stata trattenuta presso il Centro di detenzione della città di Luzhou.

Il 6 giugno la Procura distrettuale di Naxi ha incriminato Yang, che è stata processata il 4 e il 26 agosto presso il tribunale di Naxi. Durante entrambe le udienze i suoi due avvocati hanno presentato per lei un’istanza di non colpevolezza. La donna ha anche testimoniato in sua difesa, sostenendo di non aver violato alcuna legge nel praticare il Falun Gong.

Il 30 dicembre il giudice l'ha condannata a tre anni e mezzo di prigione, oltre a una multa di 5.000 yuan (circa 680 euro).

Yang era un'ex dipendente dell'Ufficio macchine agricole di Luzhou. Nel 1997 ha iniziato a praticare il Falun Gong e attribuisce a questa pratica il merito di aver curato la sua malattia renale, l'enterite cronica e il colesterolo alto.

Tra il 2000 e il 2004, per aver sostenuto la sua fede di fronte alla persecuzione, le sono stati inflitte due condanne ai campi di lavoro, per un totale di tre anni e mezzo. Nel 2013 è stata nuovamente arrestata e condannata a quattro anni e mezzo dal tribunale distrettuale di Jiangyang. In prigione è stata sottoposta a varie forme di tortura. È stata licenziata dal suo posto di lavoro e, dopo essere stata rilasciata, è stata privata della pensione.

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