(Minghui.org) Un uomo, residente a Wuhan nella provincia dell’Hubei, è stato sottoposto a brutali torture mentre stava scontando sette anni e mezzo nella prigione di Fanjiatai per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal 1999.
Alla fine dello scorso anno i familiari di Liu Shehong hanno appreso da un detenuto appena rilasciato che l’uomo è stato picchiato da otto detenuti che gli hanno fratturato una gamba. Nonostante le guardie lo abbiano portato all’ospedale della prigione per essere curato, cammina ancora zoppicando.
Recentemente i familiari hanno anche appreso che, poiché si è rifiutato di rinunciare al Falun Gong, Liu è stato portato in un reparto di addestramento speciale, dove vengono effettuate sessioni di tortura ancora più intense. Oltre a essere costretto a fare lunghe ore di lavori forzati senza retribuzione, è stato anche sottoposto a selvaggi pestaggi e costretto a guardare video che diffamavano il Falun Gong. La sua famiglia chiede alla comunità internazionale di prestare attenzione al suo caso e di contribuire a fermare la persecuzione.
Il 4 settembre 2019 Liu, di 56 anni, e sua moglie Zhao Xiujuan, sono stati arrestati a Jingzhou, nella provincia dell’Hubei, mentre vivevano lontano da casa per evitare la persecuzione. Il 3 dicembre 2020 è stata confermata la condanna a sette anni di Liu, nel carcere di Fanjiatai, a Jingmen nell’Hubei, e quella a sette anni di Zhao, nel carcere femminile della provincia dell’Hubei, a Wuhan.
Da tossicodipendente a praticante del Falun Gong
Liu ha lasciato la scuola a 16 anni ed è andato a Wuhan, dove ha trovato impiego in un’azienda per la lavorazione del legname. Poco dopo si è unito a una banda e, all’età di 26 anni, ha iniziato a fare uso di droghe. L’uomo ha scontato alcune pene detentive per droga, rissa e truffa. Rilasciato nel giugno 2004 è stato presto licenziato dal posto in cui lavorava. Nel giro di pochi mesi è tornato a drogarsi e ha iniziato a chiedere prestiti agli amici, che alla fine hanno smesso di dargli soldi e lo hanno evitato.
A 40 anni era diventato un emarginato a Wuhan, così nel dicembre 2006 è tornato nella sua città natale, Xianning, nella stessa provincia. Lo stile di vita che aveva intrapreso aveva rovinato anche la sua salute. La sua carnagione era scura, soffriva di edema a entrambe le gambe e aveva difficoltà a camminare. Sua madre piangeva continuamente e gli abitanti del villaggio pensavano che morisse prima del Capodanno cinese del 2007. Liu ha iniziato a chiedere a loro soldi in prestito e, ogni volta che li riceveva, comprava la droga. Sua madre era molto preoccupata, ma non era in grado di aiutarlo.
Nel dicembre 2006 la madre gli ha consigliato il Falun Gong. L’uomo ha iniziato a praticare e in soli quattro mesi è riuscito ad abbandonare la dipendenza dalle droghe. La sua salute si è ristabilita e la sua carnagione è apparsa molto più sana. Vivendo secondo i principi del Falun Gong di Verità-Compassione-Tolleranza, non ha più imprecato o litigato con le persone ed è diventato un buon lavoratore, che aiuta la sua famiglia e gli altri. Chi lo ha conosciuto è rimasto stupito dai suoi incredibili cambiamenti.
Grato al Falun Gong per avergli dato una nuova vita, Liu ha fatto del suo meglio per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla persecuzione, sperando che più persone potessero conoscere i fatti e trarre beneficio dalla pratica.
Nel maggio 2008, per aver diffuso informazioni sul Falun Gong in un’area pubblica del distretto di Jiangxia, nella città di Wuhan, è stato arrestato e condannato a una pena sconosciuta nel campo di lavoro forzato di Hewan. Poiché si è rifiutato di rinunciare alla sua fede, le guardie lo hanno sistematicamente picchiato.
Nel mese di dicembre 2010 Liu è stato nuovamente arrestato a Wuhan, sempre per aver diffuso messaggi del Falun Gong. A metà del mese di giugno 2011 l’uomo è stato condannato a quattro anni dal tribunale distrettuale di Hongshan e ha scontato anche un periodo di detenzione nella prigione di Fanjiatai.
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