(Minghui.org) Un 36enne di Xingtai, nella provincia dell’Hebei, è stato processato il 23 febbraio di quest’anno per aver praticato il Falun Gong ed è stato in seguito condannato a quattro anni e mezzo. Zhao Can è stato internato in carcere a metà luglio scorso, dopo che il suo ricorso è stato respinto dal tribunale intermedio di Xingtai.
Il Falun Gong, anche noto come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
I familiari di Zhao sono andati alla seconda prigione di Tangshan i primi di ottobre per fargli visita. Le guardie inizialmente non volevano farli entrare, con la scusa che Zhao aveva rifiutato di rinunciare al Falun Gong, ma poi hanno ceduto nel vedere la madre disabile di Zhao. A quanto riportato dalla famiglia di Zhao, lui appariva calmo e ha detto che gli era stato ordinato di lavorare per una fabbrica di indumenti che lo sfruttava facendolo lavorare ogni giorno e non pagandolo.
Zhao, nativo della Contea di Li nella provincia dell’Hebei, aveva trovato lavoro a Xingtai dopo il diploma. E’ stato arrestato il 15 luglio 2021 e trattenuto al centro di detenzione della contea di Ningjin, che è sotto la giurisdizione della città di Xingtai.
La polizia inizialmente ha detto ai familiari di Zhao che lo avrebbe rilasciato il 30 luglio 2021, ma quando questi si sono recati al centro di detenzione quel giorno per prenderlo, la polizia ha consegnato loro una comunicazione scritta in cui si diceva che la detenzione amministrativa di 15 giorni di Zhao era stata estesa a detenzione penale.
La famiglia ha ricevuto un avviso dal tribunale della contea di Ningjin a fine settembre dello scorso anno che annunciava che l’udienza era fissata a pochi giorni più avanti, il 10 ottobre. La famiglia e l’avvocato sono andati in tribunale in tempo, ma il giudice ha detto loro che l’udienza era stata cancellata e sarebbe stata riprogrammata entro tre mesi.
I familiari si sono mostrati molto scontenti per lo spostamento, poiché da quando Zhao era stato arrestato, un anno prima, loro non avevano avuto il permesso di fargli visita, ed erano molto preoccupati per lui.
Il tribunale ha tenuto l’udienza del caso di Zhao il 23 febbraio di quest’anno. A quella data lui aveva già alle spalle un anno e sette mesi di detenzione.
Zhao ha raccontato che, dopo essere stato portato alla stazione di polizia, diversi agenti lo hanno circondato, gli hanno fatto delle intimidazioni, e gli hanno ordinato di rinunciare al Falun Gong. Dopo che è stato trasferito al centro di detenzione, una guardia ha ordinato ai detenuti di picchiarlo. L’hanno lasciato senza cibo, privato del sonno e non gli permettevano nemmeno di andare in bagno. I detenuti lo hanno anche colpito in testa con una scarpa, schiaffeggiato e gli hanno fatto bere acqua fredda forzatamente, facendolo quasi soffocare.
Durante i primi mesi di detenzione di Zhao le guardie chiamavano di continuo la sua famiglia ordinando di depositare del denaro per lui, ma Zhao non ha mai visto denaro sul suo conto e nemmeno ha ricevuto i vestiti che la sua famiglia gli ha mandato.
Quando il processo è ripreso dopo la pausa pranzo, il giudice ha chiesto a Zhao se si dichiarava colpevole, ma lui ha ribadito la sua innocenza. Quando ha chiesto al giudice quale legge avesse violato, questi ha chinato la testa ed è rimasto in silenzio.
Poco dopo il giudice ha chiesto a Zhao “Hai così tante chiavette usb. Ti dichiareresti colpevole se ti condannassi a quattro anni e sei mesi?”
Su richiesta dell’avvocato di Zhao, il giudice ha mostrato le chiavette usb in aula. Il giudice sembrava sorpreso di vedere degli e-books sulle chiavette, ma non è chiaro di che libri si trattasse.
Il giudice ha continuato dicendo che il governo aveva già da molto tempo dichiarato illegale il Falun Gong, ma non è stato in grado di specificare quale legge stabilisse ciò.
Il giudice ha annunciato il verdetto di Zhao intorno a fine maggio di quest’anno.
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