(Minghui.org) Tre residenti della città di Ankang, nella provincia dello Shaanxi, sono stati condannati alla detenzione da due tribunali differenti, a due giorni di distanza, per la loro fede comune nel Falun Gong, una pratica per il benessere del corpo e della mente che è perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Il tribunale della contea dello Xunyang ad Ankang il 25 ottobre scorso ha condannato la signora Cao Ping (che ha più di 70 anni) a otto anni con una multa di 50.000 yuan (circa 6.358 euro), il signor Chen Jun a cinque anni con una multa di 30.000 yuan (circa 3.815 euro). In casa di Cao sono stati confiscati molti oggetti di valore, inclusi 40.000 yuan (circa 5.086 euro) in contanti. La praticante al momento è reclusa presso il centro di detenzione distrettuale di Hanbin, mentre Chen si trova al centro di detenzione della contea di Langao.

Un’altra praticante residente ad Ankang, la signora Luo Changyun, è stata condannata a sei anni con una multa di 30.000 yuan il 27 ottobre scorso dal tribunale distrettuale di Hanbin. E’ stata accusata di aver scritto lettere all’Ufficio di previdenza sociale locale e ai funzionari governativi, richiedendo il ripristino della pensione sospesa dal 2016 a causa della sua fede nel Falun Gong. Al momento è reclusa presso il centro di detenzione distrettuale di Hanbin.

Tutti e tre i praticanti hanno fatto ricorso.

La suocera di Chen, che era stata arrestata con lui e Cao, muore mentre è in attesa del verdetto

La suocera di Chen, la signora Du Fengying (anche lei praticante del Falun Gong) e Cao stavano facendo una gita in macchina il 24 settembre dello scorso anno, quando sono state arrestate in un’area di sosta da quattro agenti che le stavano seguendo. La polizia ha perquisito la macchina di Chen e ha confiscato un po’ di copie di opuscoli del Falun Gong.

Le tre praticanti sono state portate al dipartimento di polizia e interrogate dal capitano Tang Xiaowei dell’Ufficio sicurezza interna. Un altro agente, che sembrava essere di grado superiore, dava ordini a Tang di tanto in tanto. Nessuno di loro ha mostrato gli identificativi o ha rivelato la propria identità. Le praticanti hanno scoperto, in seguito, che si chiamava Tang. Non ha nemmeno firmato i verbali degli interrogatori. Ha fatto pernottare le tre praticanti su una panchina, nella stanza degli interrogatori. Non c’erano né cuscini né coperte.

La polizia ha portato Du a casa sua per perquisirla alle 9:00 della mattina seguente. Intorno alle 14:00 gli agenti hanno portato lei e Cao all’ospedale ferroviario di Ankang per un esame medico. A Du è stata riscontrata una pressione sanguigna pericolosamente alta, e le è stata quindi negata l’ammissione al centro di detenzione distrettuale di Hanbin. Cao invece è stata internata e Du è stata poi messa agli arresti domiciliari.

Che, dopo l’interrogatorio, è stata portata al centro di detenzione della contea di Xunyang. L’avvocato di Du ha presentato istanza di revoca dei domiciliari, ma è stata respinta.

Le tre praticanti hanno subito il processo il 23 aprile scorso. I loro avvocati hanno presentato dichiarazioni di non colpevolezza per tutte e tre, ma il giudice interrompeva di frequente gli avvocati e non permetteva alle praticanti di parlare.

Gli avvocati di Cao e Chen hanno presentato richiesta di rilascio su cauzione alla fine di luglio di quest’anno, ma non hanno mai ricevuto risposta.

A causa delle frequenti molestie della polizia e degli operatori della comunità, le condizioni di Du hanno continuato a peggiorare. E’ morta il 6 settembre. La donna era già stata arrestata un’altra volta, il 1° novembre 2014, per aver distribuito materiale del Falun Gong ed era poi stata detenuta per 15 giorni.

Chen e Cao sono stati condannati il 25 ottobre. Chen, dopo la condanna, è stato trasferito al centro di detenzione di Langao.

Dopo circa 12 anni di detenzione, Luo viene condannata ad altri sei

Luo è stata ripetutamente presa di mira fin dall’inizio della persecuzione del Falun Gong, nel luglio 1999. Solamente per aver sostenuto la propria fede, è stata arrestata più di 20 volte negli ultimi 24 anni.

Le sono state inflitte tre condanne ai lavori forzati per un totale di sei anni e mezzo, fra il 2000 e il 2007, ed è stata condannata a cinque anni di prigione nel 2008. Suo marito ha divorziato da lei perché sotto pressione, e anche le sue due figlie sono state coinvolte.

L’Ufficio di previdenza sociale le ha sospeso la pensione dal 1° aprile 2010 al 1° gennaio 2013, mentre stava ancora scontando i suoi cinque anni di carcere nel 2008. In seguito gliel’hanno ripristinata, ma l’hanno sospesa di nuovo nel 2016. Non riceve la pensione da allora.

Luo ha spedito una lettera alla previdenza sociale l’8 gennaio dell’anno scorso, in cui chiedeva che le fosse ripristinato il pagamento della pensione e al tempo stesso  sollecitava i funzionari a smettere di perseguitarla per la sua fede nel Falun Gong.

Ha anche spedito un’altra lettera al segretario della Commissione disciplinare di Ankang, al segretario della Commissione affari politici e legali del dipartimento di polizia locale, al direttore dell’ufficio postale di Gaoxin e al vicesegretario della Commissione affari politici e legali del distretto di Hanbin. Nella lettera ha descritto come il Falun Gong l’abbia liberata dalle sue malattie ostinate e come sia praticato in più di 100 Paesi nel mondo. Ha detto ai funzionari di smettere di seguire il PCC e di perseguitare innocenti praticanti del Falun gong come lei. Ha anche chiesto che le rendessero giustizia e le ripristinassero la pensione.

L’Ufficio della previdenza sociale e i funzionari del governo hanno girato le lettere all’Ufficio sicurezza interna del Dipartimento di polizia distrettuale di Hanbin. La polizia l’ha arrestata il 30 maggio dello scorso anno e l’ha sottoposta all’esame medico obbligatorio per la detenzione.

Poiché la sua pressione era di 184/140 mmHg e il centro di detenzione del distretto di Hanbin si rifiutava di internarla (in Cina le strutture detentive di solito non accettano chi ha la pressione sistolica, quella che conta di più fra i valori esaminati, a 180 mmHg o più alta) Zhao Silin, capo dell’Ufficio sicurezza interna del distretto di Hanbin, l’ha portata in un altro ospedale e ha ordinato alla figlia, che lavorava lì, di cambiare i valori della madre in 179/140 mmHg.

Con i risultati alterati Luo è stata ammessa al centro di detenzione di Hanbin.

La praticante è stata processata il 2 giugno scorso. I suoi due legali hanno richiesto che il tribunale ritenesse gli agenti Zhao, Zhou Yunshui e Bamacimu respnsabili di aver falsificato i risultati degli esami del sangue. Hanno anche chiesto giustizia contro i pubblici ministeri Cheng Lina, Zhang Xiuqiong e Zhang Pucha per non aver indagato sulla falsificazione dei risultati relativi agli esami medici di Luo.

Il tribunale distrettuale di Hanbin ha condannato Luo a sei anni il 27 ottobre.

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